Teatro in lingua originale, in scena “El Perro del Hortelano”
Lo spettacolo, liberamente adattato dall'opera di Lope de Vega è in scena venerdì 21 alle ore 21 (in replica sabato 22 alle ore 21)
Con An Ideal Husband e il musical Fame Jr, Palkettostage ha già appassionato il pubblico di Busto Arsizio – nell’ambito della stagione teatrale cittadina BA Teatro a Spazioteatro – catapultandolo prima nella Londra di fine Ottocento e, poi, nella frenetica New York. Adesso, è la volta della lingua spagnola. Per l’esordio iberico Palkettostage ha scelto uno spettacolo divertente e al tempo stesso capace di far riflettere: si tratta de El Perro del Hortelano, liberamente adattato dall’opera di Lope de Vega, in scena venerdì 21 alle ore 21 (in replica sabato 22 alle ore 21).
Si dice che il cane dell’ortolano, non potendo mangiare la verdura che vende il suo padrone, non permetta nemmeno agli altri di gustarla: mal comune, mezzo gaudio. Ha un atteggiamento simile la contessa Diana de Belflor nei confronti del segretario Teodoro e della sua domestica Marcela. È sorprendente la modernità del testo di Lope de Vega, nonostante sia stato scritto esattamente quattrocento anni fa. È proprio per questo che la regista Marta Gonzàles butta alle ortiche le convenzioni classicistiche e reinterpeta in modo audace una delle commedie amorose per eccellenza, giocando con i costumi e gli arredi scenici, ma soprattutto con le musiche. Brani di Ricky Martin, Julio Iglesias e Marc Anthony – tra gli altri – si susseguono scandendo il ritmo e i palpiti dell’amore, unico sentimento comune a tutti i personaggi che, per il resto, non hanno davvero null’altro da condividere. I protagonisti, infatti, appartengono a classi sociali molto diverse, e a sottolineare questa differenza sono i costumi, attuali sì, ma che distinguono chiaramente il nobile dal borghese e il borghese dalla serva. Alla fine, tra intrighi e capricci, "Amor vincit omnia": l’amore trionfa, insomma, ma la leggerezza iniziale della commedia non verrà più ritrovata dai personaggi. Troppo profondi sono gli abissi e troppo alte sono le vette a cui spinge il sentimento; su e giù dai gradini della scala sociale, insomma, le riflessioni restano e il pubblico, pur divertito, porta a casa con sè i semi di una crescita interiore. Questo spettacolo in lingua originale prodotto da Palkettostage, sotto la Direzione Artistica di Cetti Fava, è sottotitolato in italiano attraverso un display posto alla base del palcoscenico.
Le scenografie sono realizzate nel Laboratorio di Spazioteatro a cura di Alberto Caprioli. Perché l’esperienza teatrale non resti fine a se stessa ma diventi, anzi, un importante momento di scambio e confronto, al termine di ogni spettacolo verrà offerto dalla produzione un piccolo buffet, incoraggiando così una piacevole convivialità tra pubblico e attori.
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