Scintille politiche: non si placa lo scontro

A suon di botta e risposta, prosegue lo scontro tra maggioranza e opposizione. Al centro personalismi e scelte di parte

Sale il tono dello scontro politico a Gavirate. A suon di comunicati ufficiali, maggioranza e opposizione si rinfacciano parole e azioni. Alle affermazioni del sindaco Alberio infastidita dal “livore” espresso nei suoi confronti fa eco Lucchina che torna ad attaccare l’amministrazione e il primo cittadino: «Interpretazione personalistica della realtà, senza mai parlare di Gavirate e dei problemi reali dei suoi cittadini: questa potrebbe essere la sintesi delle ultime prese di posizione del Sindaco di Gavirate dott.ssa Alberio in riscontro a quanto il nostro gruppo ha portato all’attenzione generale con il forte segnale politico dell’assenza dal Consiglio Comunale del 30.11 scorso.

Non si spiegano altrimenti le affermazioni del Sindaco che confonde continuamente la dialettica politica tra maggioranza e opposizione e le osservazioni sul suo ruolo di Sindaco in Gavirate e nelle altre sedi istituzionali, con “sensazionalismi” sulla sua persona, che non ci risultano, che non ci interessano e che non portano nessun vantaggio ai cittadini di Gavirate.
Vogliamo allora mettere un po’ d’ordine noi suddividendo attentamente il piano personale – che non dovrebbe mai essere toccato – da quello della discussione politica.
Sul piano personale denunciamo una gravissima caduta di stile nei toni con cui il Sindaco si rivolge all’opposizione: dopo averci prima addebitato “accuse personali” nei suoi confronti nel nostro comunicato del 30.11 di cui davvero non troviamo traccia, torna alla carica con un secondo comunicato del 1.12 in cui veniamo accusati di “livore” nei suoi confronti. Troviamo davvero incomprensibile questa interpretazione delle nostre posizioni politiche espresse nei confronti della carica, non certo della persona.
Al contrario troviamo invece davvero di pessimo gusto e ai limiti della maleducazione citare il nostro Gruppo Consigliare come “Lucchina & compagni” o “Lucchina & c”: mai ci siamo permessi di utilizzare appellativi del genere nei confronti dei colleghi di maggioranza per rispetto sia del ruolo che degli elettori che ci hanno messi – tutti, Sindaco compreso – li dove siamo.  Siamo stupefatti dai toni che il Sindaco è riuscito a usare nei nostri confronti ed in particolare quando riferendosi “agli & c” li taccia di continuità con i presunti disastri della precedente amministrazione addebitandone le colpe al movimento che accomuna alcuni consiglieri uscenti e alcuni consiglieri dell’attuale opposizione e che nulla a che fare con la politica ma a cui la vita sociale di questo paese deve moltissimo.  Vogliamo che il Sindaco si renda conto di aver dato del “& c” a un terzo dei cittadini gaviratesi che ci hanno votato e a 3 consiglieri eletti tra coloro che hanno avuto il maggior numero di preferenze.  Questi 3 “& c” che si chiamano Patrizia Cerini, Franco Interdonato e Vittorio Mastrorilli hanno deciso di candidarsi con spirito di servizio ai gaviratesi, portando ognuno con sé – e come potrebbe essere altrimenti – la propria esperienza, le proprie capacità e i propri limiti, la propria capacità di giudizio critico, maturati negli ambiti che la storia personale di ognuno ha incontrato, ma senza che questo rappresenti mai un limite, come la collaborazione con il capogruppo Gianni Lucchina dimostra.

In ogni caso – e qui entriamo nel piano politico che è la vera cosa che ci sta a cuore – ricordiamo che tra le forze politiche che sostengono questa maggioranza ci sono due partiti che avevano lo stesso ruolo nella precedente amministrazione e non si comprende quindi chi abbia determinato tutto questo disastro di cui parla il Sindaco, se non le stesse forze politiche che ora la sostengono.  A riprova di tutto ciò ricordiamo la recente candidatura della D.ssa Alberio a Presidente della Provincia sotto i simboli di F.I. e Lega. Vorremmo che le “favole del veliero” che vengono raccontate in consiglio comunale arrivassero presto alla parola “fine”: chi 7 mesi fa si è candidato sapeva perfettamente quale macchina avrebbe preso in mano, a quali condizioni e con quali vincoli! Sapeva che ci sarebbe stato da gestire un bilancio-lascito della precedente amministrazione: ora che ha vinto ed è stato chiamato ad amministrare lo faccia e non cerchi scuse!
Da ultimo ci sembra che la diatriba su cosa sia realmente successo nelle elezioni per il Distretto Sanitario non ci porta da nessuna parte: la realtà è che il Presidente è stato eletto senza il consenso di 11 Sindaci, alchimie elettorali o no! Il Presidente eletto nella persona del Sindaco di Gavirate ne prenda atto e con onestà politica cerchi il consenso reale, dimettendosi e favorendo nuove elezioni in un clima di chiarimento generale.
Tutto questo è attacco personale o chiarezza politica?»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Dicembre 2014
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