Scuole senza soldi: i supplenti non avranno lo stipendio

Con una lettera, il Ministero ha comunicato alle segreterie scolastiche che i fondi a disposizione servono a pagare parte degli stipendi di novembre. Per dicembre e tredicesima se ne riparlerà nel 2015

La scuola torna sotto i riflettori. E non è per parlare di Buona Scuola. 

Nelle segreterie dei diversi istituti, è giunta una lettera a firma del direttore generale del Ministero dell’Istruzione per comunicare che i fondi per pagare i supplenti sono arrivati.

Il testo della lettera

Voci di stipendi saltati circolavano da qualche settimana. Poi l’annuncio venerdì scorso da parte del Governo dello stanziamento per ripianare i debiti. 

La cifra a disposizione riguarda lo stipendio di novembre. Nulla, invece, per i compensi di dicembre, compresa la tredicesima, di cui si riparlerà con “l’esercizio finanziario” del 2015. 

I soldi a disposizione delle scuole, però, sono solo una parte: lo stanziamento globale è stato di 65 milioni di euro complessivi, circa un terzo, secondo stime grezze, di quanto realmente necessario. Ogni direzione, quindi,  ha ricevuto una somma che dovrà distribuire in modo proporzionale tra gli aventi diritto. Nelle segreterie scolastiche si stanno organizzando: c’è chi sceglie la via della quota per tutti e chi, invece, determina priorità e esigenze dei singoli lavoratori. Tra le situazioni da risolvere ce ne sono anche alcune che risalgono a settembre e ottobre. Le scuole devono ora agire entro le 17 del giorno 17 dicembre.

La situazione di precarietà riguarda il personale assunto per supplenze brevi mentre chi lavora con contratto fino al 30 giugno o al 30 agosto non rientra in questa categoria perché il suo stipendio viene corrisposto direttamente dal Ministero e non dalle scuole.

La situazione non è nuova. Già nel 2007 era emersa questa sofferenza da parte dello Stato sempre per i supplenti temporanei che dipendono direttamente dalla segreterie scolastiche. E così lo scorso anno quando un supplente raccontò la sua battaglia quotidiana di dignità. In entrambi i casi, i pagamenti si erano fatti attendere per mesi a causa del mancato versamento da parte dello Stato dei fondi necessari per le spese ordinarie, costringendo i dirigenti a scegliere come impiegare le risorse a disposizione per altre voci e, in alcuni frangenti, persino i soldi raccolti con il contributo volontario degli studenti. 

leggi anche : "io precario e senza stipendio. Non ho i soldi poer pagare le bollette"

Niente soldi dal Ministero. I supplenti li pagano mama e papà

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Dicembre 2014
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