Errori pagati a caro prezzo: Varese battuto in casa dal Carpi

Non basta una ripresa arrembante alla squadra di Bettinelli che regala un tempo e un gol alla capolista, colpisce due legni in un'azione e spreca con Rea la palla del pareggio. Finisce 0-1

Il Varese regala un tempo (il primo) e un gol (l’unico) al Carpi ed esce senza punti dal confronto interno con la capolista. Altra gara che si chiude con tanto amaro in bocca, perché la sconfitta è decisamente immeritata per la mole di gioco e le occasioni prodotte ma allo stesso tempo è figlia soprattutto degli errori della squadra di Bettinelli. Imperdonabile quello che causa il gol di Mbakogu (mezza squadra sotto accusa), incredibile quello sotto porta di Rea a metà ripresa: episodi che si uniscono pure a una dose di sfortuna perché a un certo punto c’è pure un colpo di testa di Borghese che sbatte su traversa, palo e linea di porta (e gomito di un difensore) senza però trasformasi nel pareggio. Ma prendersela con la malasorte non avrebbe senso se prima non si ammette che i biancorossi hanno letteralmente gettato alle ortiche una prima frazione in cui sono apparsi molli, poco reattivi e anche deconcentrati: atteggiamento sbagliato soprattutto davanti a un Carpi brutto ma concreto, attentissimo a non aprirsi in difesa e altrettanto pronto a ripartire a tutta velocità in direzione della porta di Perucchini.
Nell’intervallo la metamorfosi per i ragazzi di Bettinelli, che da quel momento in avanti hanno macinato gioco, chilometri, hanno inzuppato la maglia di sudore e ci hanno provato davvero. Ma gli emiliani, sornioni e scafati (hanno gestito bene pure le scintille nel finale, guadagnando ogni volta secondi preziosi) oltre che protetti tra i pali dall’ottimo Gabriel, sono usciti dal “Franco Ossola” con il premio grosso, tre punti che permettono loro di restare in fuga solitaria nella classifica di B. Una graduatoria che invece, per il Varese, torna ad accendersi di rosso fuoco.

COLPO D’OCCHIO – Il clima quasi primaverile di Masnago – 10° e cielo azzurro – non invoglia comunque più di tanto il pubblico di Varese che non si presenta in grandi forze all’appuntamento con la capolista Carpi. Poco più di un centinaio anche i tifosi ospiti che comunque provano a farsi sentire lungo tutto l’arco del match. Bello, nei distinti, lo striscione di incoraggiamento a Luca Alfano, il tifoso biancorosso ricoverato a causa di una malattia molto rara.

CALCIO D’INIZIO – De Vito, in dubbio per una botta, non recupera per la partita e lascia a Luoni la maglia da titolare nel ruolo di terzino destro. Non ci sono grandi novità sul Varese dove Falcone vince il ballottaggio per l’ala sinistra su Rivas e Miracoli è preferito a Lupoli in avanti. Anche il Carpi conferma su per giù l’assetto e gli uomini che si attendevano: terzino destro titolare è l’ex Struna, in avanti c’è Lollo a supportare Mbakogu. Mister Castori, squalificato, prende posto in un box della tribuna stampa e lascia la panchina a Costi.

(La rete decisiva di Mbakogu / foto S. Raso)

IL PRIMO TEMPO – Un pasticcio globale confezionato dal Varese al 24′ regala al Carpi l’unica rete di un primo tempo tutt’altro che memorabile: pochissime occasioni (una parata per parte su tiri da fuori per Perucchini e Gabriel), poche idee e un canovaccio che va benissimo agli ospiti. Il Varese infatti manovra, spesso a lungo, senza trovare spazi e illuminazioni e quando perde palla si espone a ripartenze del Carpi con il fulmine Mbakogu a occupare lo spazio centrale e le frecce Letizia e Di Gaudio a spingere e far male sulle fasce.
L’episodio incriminato: Falcone perde una palla che viene mandata sullo spigolo sinistro dell’area biancorossa. Ci sono tre giocatori di Bettinelli attorno – Luoni, Capezzi e Rea appena più distante – che si guardano l’un l’altro senza intervenire. E così Letizia si infila, ruba la sfera e sull’uscita di Perucchini (incolpevole) mette al centro la palla: Fiamozzi è davanti a Mbakogu ma si fa uccellare e per il bomber carpigiano arriva la dodicesima rete stagionale, che varrà i tre punti. Per il Varese c’è poco da dire: Miracoli e Falcone non pervenuti, Luoni disastroso, Corti impreciso mentre gli altri si barcamenano senza spunti, lasciando interdetti i tifosi. Solo Zecchin nel finale prova un sinistro velenoso che Gabriel è bravo a respingere.

(Borghese colpisce traversa, palo e… braccio? / foto S. Raso)

LA RIPRESA – Cambia tutto alla ripresa del gioco: nei primi 4′ il Varese è già arrivato tre volte in area con Miracoli che al 2′ anticipa tutti di testa in tuffo ma non trova la porta. Il centravanti al 7′ scambia con Corti che ci prova di destro ma non dà forza alla palla; poi tocca a Fiamozzi cercare la proiezione in avanti fermata solo al limite dell’area. Segnali di un Varese più deciso e pimpante e di un Carpi che pare aver esaurito la superiorità fisica del primo tempo; non a caso nel quarto d’ora successivo la squadra di Castori gioca di conserva e tenta soprattutto di tenere i padroni di casa lontano dall’area, rinunciando piuttosto anche ai contropiedi. Al 20′ episodio controverso: Falcone guadagna un corner che Zecchin batte con la consueta maestria, chiamando il colpo di testa di Borghese. La palla incredibilmente prende traversa e palo, batte anche su un gomito di Porcari sul tap in di Rea ma evita di varcare la linea bianca: giusto non concedere il gol, ma quel braccio galeotto poteva anche portare a un penalty comunque difficile da vedere per l’arbitro.
Al 26′ spazio al nuovo acquisto Jakimovski, che appare subito in palla e senza paura; però la seconda azione “paranormale” vede protagonisti ancora Borghese e Rea alla mezz’ora. Colpo di testa splendido del primo, miracolo del portiere Gabriel a negare la rete e incredibile errore di Rea che a mezzo metro dalla porta spalancata riesce a mettere la sfera sopra la traversa. Bettinelli prova quindi a inserire una punta in più, Lupoli, al posto di Zecchin che pure sulle palle inattive stava facendo bene. Ancora fuori invece Forte e la scelta lascia perplessi anche perché come a La Spezia il mister biancorosso non effettua la terza sostituzione.
E’ comunque proprio Lupoli nel finale a sfiorare l’1-1 con una girata in pallonetto che lascia di sasso Gabriel ma sfila vicino all’incrocio dei pali. Il portiere del Carpi però ritrova subito i suoi ottimi riflessi e nell’arrembaggio finale abbranca ogni cross che passa nel cielo dell’area. Il nervosismo in campo aiuta solo gli ospiti che sanno come perdere tempo e non si preoccupano dei fischi che piovono dalle tribune: i tre punti sono loro e il Varese ha di che rammaricarsi. In primis con se stesso.

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Pubblicato il 24 Gennaio 2015
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