Imborgia: “Varese da rimpolpare in difesa e sulle fasce”

Intervista al vicepresidente biancorosso: «Voglio tenere Rea, servono altre ali, Rivas non ha reso. Tamas e Petkovic via, ci penseranno le loro squadre di origine»

È passato un mese (scarso) dall’insediamento di Antonino Imborgia sulla poltrona di vicepresidente del Varese 1910. Periodo che è coinciso in parte con la sosta invernale del campionato e che soprattutto si è sovrapposto all’inizio della sessione invernale del calciomercato, un passaggio cruciale per la formazione biancorossa che deve irrobustirsi per raggiungere la salvezza, senza però poter sperperare soldi nelle sale dell’Atahotel Executive di Milano. E sarà proprio Imborgia, 55 anni, a dirigere le operazioni in questo senso, affiancato sul lato operativo dal consulente Beppe Cannella e dal dg Giuseppe D’Aniello. Lo abbiamo incontrato stamattina – mercoledì 14 gennaio – nella sede di via Manin, per conoscere dalla sua voce quali saranno le principali strade che il Varese seguirà da qui al 2 febbraio, giorno di chiusura delle trattative.

(Antonino Imborgia nella sede del Varese, durante la nostra intervista)


Lei è stato presentato prima delle ultime tre partite del girone di andata, nelle quali sono arrivati 6 punti (vittorie con Crotone e Ternana, sconfitta con il Pescara). Che indicazioni ha tratto?
«Anzitutto voglio dire che i risultati sono importanti ma sono "figli" di singole situazioni di gioco, di errori, di episodi. Lo dimostrano quelle gare: la meno positiva fu la prima, vinta con il Crotone, mentre a Pescara abbiamo perso più per qualche sbaglio individuale, e arbitrale, che non per la prestazione. Valutando nel complesso le tre partite, e gli errori che sono stati commessi, la conclusione che ho tratto è che bisogna intervenire sulla squadra in diversi punti. Un giudizio che mi trova d’accordo anche con mister Bettinelli».

Vediamo quindi quali sono le priorità di questo mercato invernale.
«Ci sono due direttrici su cui intervenire: i ruoli in cui c’è scarsità numerica e quelli dove abbiamo determinate esigenze tecniche. Partiamo con la necessità di sostituire due giocatori in prestito, Tamas e Petkovic, per i quali saranno le società d’origini (rispettivamente Milan e Catania) a dover trovare una soluzione. Servono due titolari che prendano il loro posto. E poi ci sono gli esterni perché Cristiano, giocatore che stimo, è alle prese da tempo con seri problemi fisici; Rivas purtroppo, e mi dispiace sia per noi che per lui, non ha reso secondo le aspettative; Scapinello infine andrà in prestito in Lega Pro (Lucchese ndr). Per questo reparto abbiamo già firmato, ma non potrà essere lui l’unico innesto».

(La firma di Jakimovski, qui con il dg Giuseppe D’Aniello)


Ci parli del macedone, che in Italia è un oggetto misterioso.
«Non l’ho cercato direttamente ma ci è stato proposto; però lo conoscevo da tempo e così ho preso in considerazione l’offerta. Non mi aveva "fulminato", perché non è un fuoriclasse, però lo definisco un giocatore "caratterizzato"; ha buone qualità e in quelle è affidabile, continuo, costante. Il suo arrivo potrebbe ricordare, per ruolo, quello di Nadarevic: Jakimovski è meno esplosivo di Enis, però è più ordinato».

Veniamo agli altri reparti: ci faccia l’elenco di quello che serve.
«Manca un difensore centrale, perché al momento ne abbiamo tre visto che Dondoni è acerbo e andrà in prestito a fare esperienza. E poi un giocatore in mezzo al campo (l’ultima voce in ordine di tempo parla del napoletano Radosevic ndr), perché per il 4-4-2 siamo poco aggressivi, soprattutto se consideriamo che Corti ha una certa età e qualche problema fisico e quindi avrà bisogno di un’alternativa».

A proposito di centrali, si sentono voci che parlano di un Rea in uscita forse in direzione Pescara.
«Per quanto mi riguarda Rea resta e vi spiego il perché. Il Varese in questo momento può contare su 13 o 14 "titolari" ed è una squadra che ha bisogno di certezze. Se leviamo quelle che ci sono, e Angelo rientra in questo novero, andiamo a indebolire il gruppo e non è questo l’obiettivo: il Varese va rimpolpato e aiutato. Con queste parole, vorrei essere chiaro, non sto bocciando il rendimento del girone di andata: la squadra ha conquistato 25 punti sul campo, un bottino importante. Semplicemente però, va integrata con nuovi innesti: io proverò a prendere tutti quelli che servono, e se non ci riuscirò cercherò comunque di fare il massimo possibile».

(Petkovic in partenza: è di proprietà del Catania)


Ultime due domande. La prima: sono reali le voci su qualche cessione utile per fare cassa e ricevere in cambio contropartite tecniche?
«Il giocatore più appetibile è Fiamozzi, che potrebbe essere una pedina in questo senso ma la nostra intenzione è quella di tenerlo a meno di offerte irrinunciabili come quella ricevuta l’anno scorso per Lazaar. E comunque, fino a questo momento, gli interessamenti concreti in questo senso stanno a zero.

L’ultima: non abbiamo parlato del portiere. Ci saranno novità in merito?
«Non confermo né smentisco le voci (radio-mercato ha parlato di Cragno o Colombi, entrambi del Cagliari ndr) perché per la porta vale la regola degli altri ruoli: se si può migliorare bene, altrimenti non ha senso cambiare. Bastianoni deve sapere due cose, che lui è il titolare e che comunque è sempre in discussione. Ne ho parlato direttamente con Elia e gli ho assicurato che sarò trasparente: se ci saranno novità lo contatterò di persona. Ascolti solo me, e non le parole di giornali e televisioni».

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Pubblicato il 14 Gennaio 2015
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