Storie di Imprese

L’artigiano che disegna denti in 3D

A metà tra lo scultore e l'artigiano digitale, Luca Gazzola gestisce un laboratorio odontotecnico a Brebbia dove, insieme ad alcuni collaboratori e alle tecnologie più aggiornate, realizza protesi dentarie

Luca Gazzola 1


Lungimiranza e artigianalità. Sono queste le due colonne portanti del laboratorio protesico odontotecnico fondato a Brebbia da Luca Gazzola. Una “bottega” dotata delle più moderne tecnologie presenti sul mercato e dell’esperienza necessaria a un buon artigiano per eseguire un lavoro a regola d’arte. Un percorso cominciato quasi venti anni fa, quando Luca Gazzola decide di mettersi in proprio, guidato solo da un’idea e da una buona dose di intraprendenza.

Luca, perché ha deciso di lasciare un lavoro sicuro e mettersi in proprio?
«Quando ho aperto il laboratorio, nel 2000, avevo alle spalle già 18 anni di lavoro e la voglia di essere più libero e di sperimentare le nuove tecnologie che si affacciavano sul mercato. Diciamo che sono stati questi i motivi che hanno fatto scattare la molla».

Cosa realizzate qui a Brebbia?
«Facciamo protesi dentarie. Un mestiere che impone una lavoro a stretto contatto con lo studio dentistico. Oggi lavorare bene significa lavorare in team. Il dentista deve fornire tutte le informazioni necessarie per la buona riuscita della protesi ed è proprio l’invio delle corrette informazioni che consente a noi di avere quell’occhio di riguardo necessario per l’estetica del risultato finale e quindi della soddisfazione del paziente».

Quali sono le fasi del procedimento che da un’impronta portano alla realizzazione di una protesi?
«Dopo i rilievi fatti al paziente, lo studio dentistico ci invia l’impronta del cavo orale. Quindi noi la sviluppiamo con un positivo. Fino a qualche anno fa si utilizzavano procedure e protocolli operativi complessi, mentre oggi con le sistematiche digitali e l’utilizzo di uno scanner ottico progettiamo il nostro manufatto in modo estremamente semplice e veloce. Dopo averlo disegnato tramite un software, inviamo il file della nostra protesi in un centro di fresaggio che realizza dal pieno, o con tecnologie di laser formazione, il pezzo richiesto. I materiali utilizzati possono essere una lega odontoiatrica, l’ossido di zirconio (un materiale metal free per rispondere alle intolleranze e alle allergie) resine acriliche e tanti altri. Abbiamo diverse possibilità merceologiche in base alle richieste che ci pervengono dallo studio dentistico».

Disegno 3D, scanner digitali, nuovi materiali. Una vera e propria rivoluzione. Come avete fatto a mantenere il passo?
«Una grossa spinta motivazionale l’ha data, nel 2007, l’avvento dei software di disegno 3D Cad per il dentale. Negli ultimi quattro anni questa metodologia si è imposta, cambiando in modo radicale il settore odontotecnico».

Cosa ha significato per la sua impresa questo cambiamento?
«Da una parte ha sicuramente semplificato e snellito il lavoro. Ma dall’altra ha anche richiesto degli investimenti in nuove tecnologie e un aggiornamento costante del personale. Un approccio che comunque era già nella nostra natura e che mi ha portato a diventare consulente esterno per una multinazionale del settore, per la quale tengo corsi e conferenze di aggiornamento e che mi consente di sperimentare materiali e tecnologie in anteprima».

Quante protesi individuali realizzate ogni anno?
«Dipende. Direi che in media siamo attorno alle 500, 600 protesi individuali all’anno».

Quanti studi dentistici si rivolgono a voi?
«Ad oggi circa una quindicina di studi odontoiatrici. Diciamo che a noi chiedono lavorazioni molto particolari o di estetica elevata. Un aspetto che ha molto a che fare con il saper fare artigiano».

Cioé?
«Dopo il fresaggio della struttura interna, sopraggiunge un lavoro manuale di rivestimento estetico per ottenere il colore e la forma finale della protesi. È questo che intendo come lavoro artigianale, per cui è necessaria una grande competenza e preparazione».

Entrando nel suo studio ho notato due dipendenti giovani. È una casualità o una scelta precisa?
«No, è stata una scelta. Diciamo che i ragazzi più giovani hanno più facilità nell’apprendimento e nell’utilizzo dei software. Abbiamo scelto di investire su di loro anche tramite corsi di formazione e aggiornamento. È stato comunque un bel cambiamento».

Come sono stati assunti?
«Proprio perché la scuola non è in grado di fornire tutti quegli strumenti idonei a una preparazione tout court, anche perché non riesce a seguire gli sviluppi delle nuove tecnologie, abbiamo deciso di assumerli con la formula dell’apprendistato».


A suo parere cosa fa di voi un’eccellenza?
«Sicuramente il costante aggiornamento, gli investimenti continui, nonostante i margini siano sempre più ridotti, e infine la conoscenza dei materiali e il loro corretto utilizzo».


Da imprenditore quali difficoltà riscontra?

«Nel mio settore la difficoltà maggiore è quella di restare competitivi su un mercato volubile e frammentario, dove da una parte viene richiesta una grande qualità e dall’altra un contenimento dei prezzi. Due aspetti non sempre facile da coniugare».

L’IMPRESA DELLE MERAVIGLIE


Scheda dell’azienda 
Laboratorio Odontotecnico di Gazzola Luca
Via Roma 11 – 21020 Brebbia (VA)
tel. 0332 971192

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

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Pubblicato il 23 Gennaio 2015
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