Rautins e Callahan, serata da re
La guardia implacabile dall'arco, il lungo segna da fuori e domina a rimbalzo. Solo pochi sprazzi invece da Deane e Daniel
RAUTINS 8 – Tre giorni a letto con la febbre: evidentemente ha trasferito alle mani il calore della fronte. 6 su 7 da tre punti, 21 in totale, la vittoria complessiva nel duello con l’amato predecessore Banks, più incisivo di Andy in avvio ma poi meno decisivo nei momenti chiave. Come a Brindisi, il raid passa dalla sua grande prestazione.
DANIEL 5 – Un avvio incoraggiante, sia in attacco sia nel contenimento di Anosike. Poi però un paio di falli lo tolgono dal parquet, e al rientro Ed non è quello di prima, e non torna a esserlo nemmeno più avanti. E così il Poz va con Callahan-Eyenga a prendersi la vittoria.
ROBINSON 7 – Forse all’ultimo giro di giostra in biancorosso: se così fosse va lodata la sua professionalità. Gioca alla grande, pur se alla Robinson (testa bassa e via, stoppate o non stoppate) e mette insieme una prova fatta di 17 punti, 6 rimbalzi, 7 assist e una tripla che è la ciliegina sulla torta. Insomma, fa di tutto per rimanere: la prossima mossa è della società.
DIAWARA 6,5 – Si vedono sprazzi del Kuba di inizio stagione, soprattutto a cavallo dei primi due quarti. Poi in attacco torna a sparacchiare, però in fase difensiva fa valere muscoli ed esperienza. E asfalta Hanga, che la mette sul duello a muso duro e finisce con la coda tra le gambe.
DEANE 5 – Ha in tasca un passaporto bulgaro che vale oro: senza quello sarebbe lui, e non Robinson, sul punto di fare le valige. E anche ad Avellino non mostra particolari doti; certo, un paio di giocate sono eccellenti ma restano lì, sparpagliate come oasi nel deserto.
OKOYE 6 – Il solito arruffone, riesce a sbagliare un canestro da 20 centimetri, dopo aver seminato mezza difesa. Però trova due canestri in transizione in un momento importante, ruba un paio di palloni, cerca di mettere in pratica le richieste del Poz: utile in una serata di rotazioni meno consuete del solito.
CALLAHAN 8 – Il Poz lo ha fortemente voluto dopo averlo affrontato in LegaDue da avversario e si capisce il perchè: nessuna pretesa, tanta resa sul campo. Mano d’oro dall’arco dei tre punti (maledizione, quei tiri liberi sprecati!), muscoli attivati con la giusta dose di malizia in mezzo all’area da dove esce vincitore contro il celebrato Anosike. Partitissima, da MVP.
EYENGA 6,5 – Perde il posto in quintetto, si vede poco per oltre metà partita. Però tra la fine del terzo periodo e il quarto parziale mette i suoi canestri con guizzi importanti, collabora nella blindatura dell’area, dà solidità al gruppo. Nulla di memorabile, tutte cose che servono.
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