Tasse ai frontalieri e ristorni: il Governo rassicura i consiglieri regionali
In Commissione speciale per i rapporti Italo Svizzeri Vieri Ceriani, consigliere per le politiche fiscali del Ministro dell’Economia e delle Finanze: che ha anche svelato che la firma dell'accordo sarà il 20 febbraio
«Abbiamo voluto questo incontro perché dagli accordi tra Roma e Berna dipende il futuro di 600mila frontalieri e 400 Comuni di confine – spiega il Francesca Brianza, presidente della Commissione speciale per i rapporti con la Confederazione elvetica – Dal Ministero abbiamo avuto le rassicurazioni che chiedevamo: quando entrerà in vigore il nuovo sistema della doppia tassazione sui frontalieri, la pressione fiscale verrà mantenuta invariata con un adeguamento per la parte italiana che verrà diluito in un arco di 10-15 anni. Quanto ai ristorni che saranno cancellati, sarà lo Stato italiano a garantire ai Comuni la quota spettante».
Questo nuovo tipo di tassazione causerà dei cambiamenti anche alla politica dei ristorni: se finora la Svizzera restituiva il 40% delle tasse trattenute sugli stipendi dei frontalieri italiani ai comuni di appartenenza, sempre dall’entrata in vigore dell’accordo, la Confederazione non si occuperà più di questa partita, ma ci penserà totalmente l’Italia, con la sua parte di trattenute, a ristornare ai comuni.
«Abbiamo chiesto un impegno preciso affinché non aumentino le tasse per i nostri lavoratori, nonostante l’accordo preveda un sistema fiscale diverso. L’obiettivo condiviso è quello che le nuove aliquote non superino le attuali – ha spiegato il sottosegretario di Regione Lombardia con delega ai Rapporti Internazionali, Alessandro Fermi – Comuni e realtà di confine manterranno i ristorni, con una nuova formula che dovrà tenere conto dell’attuale quota dei ristorni sia per i Comuni che per le realtà di confine. Anche per questo, abbiamo ribadito la necessità di un impegno forte del Governo per rispettare gli accordi oggi esistenti: i riferimenti diventano il Ministero Economia e Finanza e Comuni e realtà di frontiera».
Vieri Ceriani ha inoltre spiegato che «si lavorerà per trovare una soluzione tecnica a brevissimo termine” per quanto si sta verificando a Campione d’Italia, dove gli incassi della casa da gioco sono per gran parte in euro e i pagamenti in franchi – ha ricordato il vicepresidente della Commissione speciale per i Rapporti con la Confederazione Elvetica, Francesco Dotti – In un’ottica di un’economia, quella campionese, basata sulla casa da gioco è evidente che ci troviamo di fronte a una situazione di disequilibrio finanziario».
«La Lombardia ora vigilerà perché gli accordi procedano lungo questo binario – ha concluso il presidente Brianza – E comunque continueremo a lavorare insieme alle associazioni dei Comuni e ai rappresentanti dei lavoratori fino alla ratifica dei nuovi negoziati bilaterali».
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