Fiocco azzurro per il Pd regionale

Un primo, atteso, intervento di opposizione di Alfieri al governo Maroni sul caso del parcheggio al Sacro Monte

Fiocco azzurro nel Pd regionale. Il consigliere Alfieri ha dato l’annuncio di un suo  primo intervento di  opposizione  al  governo Maroni. La notizia, non freschissima, di  un primo indagato  per il parcheggio alla Prima Cappella, ha indotto  Alfieri a scrivere una lettera a Roberto Maroni per invitarlo a ritirare l’accordo di programma per la montagna sacra.
Non è molto ma certamente cancella il vuoto pneumatico relativo alla tutela degli interessi varesini da parte dell’opposizione a Palazzo Lombardia,  dove perdura il grande silenzio sulla grave questione dell’inadeguatezza del sistema sanitario varesino. Inadeguatezza  dovuta a inaccettabili  scelte fatte in era Formigoni, ritenute valide ancora oggi dai suoi eredi.

A difendere l’ospedale gambizzato  dai milanesi  sino ad oggi sono state le testate giornalistiche di Varese e il Pd del Consiglio comunale. Secondo attendibili calcoli statistici un intervento forte, documentato,  convincente del Pd regionale sul problema dei 200 posti  letto  negati al Circolo, che ne aveva diritto, ci sarà poco prima delle elezioni comunali del 2016.

Il collega Sergio Redaelli per  Rmfonline.it ha intervistato Giuseppe Armocida, docente  all’Insubria, storico eccellente  non solo della Medicina, ma anche delle vicende di casa nostra, infine  indimenticabile assessore  alla cultura.
Non riassumo  i contenuti dell’intervista, basta un clic per leggere l’originale, io  la richiamo per due considerazione  a latere. Armocida lavora alla raccolta  di notizie e indicazioni relative a 1000 varesini illustri. Il  volume  farà parte di quella storia di  Varese  annunciata in pompa magna  e a quanto sembra oggi dal cammino incerto. Si era nel 2002, epoca in cui l’elettronica e i dvd già avrebbero offerto un apporto  decisivo nella diffusione anche  popolare di un’opera così importante sotto il profilo culturale e sociale. L’ateneo  invece preferì un progetto ambizioso ma  baronale, ottocentesco: stampe molto costose, in tutto una quindicina  di volumi che si sarebbero rivelati molto cari e avrebbero richiesto spazi difficilmente reperibili nelle abitazioni moderne.
Oggi dopo una dozzina d’anni si è fermi a quattro volumi e, scomparso un mecenate come Luigi Orrigoni, il futuro è incerto, anche se  consola  constatare che uomini come Armocida non demordono.
E sarebbe stato un ottimo rettore Giuseppe Armocida se al suo curriculum non fosse mancata un’anzianità di un solo anno. L’abbiamo perso come assessore, ruolo che ha ricoperto con il  garbo e l’umanità di sempre e pure con una notevole capacità organizzativa.
Ricordando e apprezzando  uomini  come lui occorre sottolineare  che in pochi anni è mutato lo spessore del pianeta politico, dove sono aumentate presenze di parolai e “ganassa”. Ma di essere tali non hanno responsabilità  alcuna. Noi invece li votiamo.


Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Febbraio 2015
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