L’ultimo saluto al pittore Sandro Vanoni

La sua arte ha superato i confini della piccola comunità unendosi alla scuola pittorica iperrealista americana ed europea. Nel 2014 la sua ultima mostra su Audrey Hepburn

Sarà il "sant’Alessandro" che svetta sulla chiesa di Albizzate, uscito proprio dall’estro delle sue pennellate, a dare l’ultimo saluto ad Alessandro Vanoni, per tutti Sandro: pittore albizzatese la cui arte ha superato i confini della piccola comunità unendosi alla scuola pittorica iperrealista americana ed europea.
Nato ad Albizzate nel 1925 Vanoni ha fatto i suoi primi studi ad Arona, nel Collegio “De Filippi”, dove ha avuto come insegnante di lettere il Professor Nino Miglierina. Cresciuto si è poi spostato a Milano al Collegio Nazionale “Longone”, per il liceo scientifico dove Walter Molino, già superbo illustratore, gli infuse un grande interesse per il suo stile caldo, giocato sui primi piani, figurativo e iperrealista all’eccesso.
Nel primo dopoguerra, sempre a Milano, ha frequentato prima il Politecnico e poi la scuola di perfezionamento della tecnica del disegno alla Scuola d’Arte del Castello Sforzesco di Milano dove è avvenuto l’incontro con gli iperrealisti di scuola americana ed europea che segnerà in profondità la sua produzione artistica.
Nel 1965 è stato invitato ad esporre un’opera iperrealista al Salon “Revue Moderne” di Parigi. Da quel momento ha cominciato ad esporre su invito in tutto il Nord Italia, partecipando a mostre personali e collettive anche in Svizzera e Germania. Incontro determinante è quello col pittore milanese Ferdinando Carcupino, col quale stabilisce un duraturo rapporto di amicizia e stima.
Dalla fine degli anni ’70 dedica molte energie e cura alla realizzazione di opere di grande formato che poi dona generosamente ad enti pubblici e religiosi, sopratutto ad Albizzate. proprio gli albizzatesi hanno imparato a conoscerlo meglio durante gli anni ’90 quando alcuni dei suoi dipinti hanno assunto centralità nei luoghi di riferimento per la comunità: nel 1995 è stato inaugurato l’affresco di “S. Alessandro” sulla facciata della Chiesa di Albizzate, nel 1996 ha donato alla comunità il grande quadro “il latte e la vanga”, che si può osservare all’ingresso della biblioteca del paese (nella foto), e nel 1998 “Madonna in Valdarno”.
Nel gennaio del 1995, ancora desideroso di partecipare allo sviluppo dell’arte, Vanoni ha aderito al nuovo movimento artistico del “mitomodernismo” con un raduno al Teatro Filodrammatici di Milano dove il filosofo Stefano Zecchi ed il poeta Giuseppe Conte, hanno inventato una nuova corrente artistica decisa a combattere per la bellezza, non rassegnandosi alla decadenza, per restituire un senso al mondo, riscoprendo i suoi simboli e i suoi miti.
Nel 2013 è stato premiato dall’Amministrazione albizzatese con il "premio Padelatt", massima onorificenza consegnata ogni anno agli albizzatesi che si sono distinti per meriti particolari. Ma Sandro Vanoni si è dedicato all’arte fino all’ultimo e proprio l’anno scorso ha inaugurato una mostra di pittura con una rassegna su “Audrey” negli spazi dell’Oratorio Visconteo di San Venanzio, un omaggio di 33 disegni a matita ritraenti l’attrice nata a Bruxelles. «In quell’occasione ci fu una bellissima risposta da tutto il paese, fu un vero e proprio abbraccio al suo artista più significativo – raccontano l’assessore alla Cultura Giovanni Zenga e il sindaco di Albizzate Francesco Sommaruga – E lui fu fantastico: accolse personalmente tutti accompagnandoli nella visita alla mostra. Era sempre proiettato al futuro e fino all’ultimo parlava di nuove idee e nuovi progetti. Ci mancherà».

I funerali si terranno lunedì 16 febbraio alle 15 presso la chiesa parrocchiale di Albizzate.

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Pubblicato il 16 Febbraio 2015
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