Pronostico confermato: la Openjobmetis non passa a Reggio
I biancorossi, subito sotto nel punteggio, perdono Eyenga ma rimontano nel terzo periodo con Rautins e Callahan ma poi crollano nel finale (86-70). La zona retrocessione è ancora più vicina
I rumori della battaglia per la salvezza suonano sempre più vicini alle orecchie di Varese e dei suoi tifosi. La Openjobmetis perde la terza partita in fila, a Reggio Emilia, e ora ha solo 4 lunghezze su Caserta che al contrario ha infilato un poker di successi consecutivi. Vincere al PalaBigi non era chiaramente l’opzione più facile a disposizione della squadra di Pozzecco per ripartire, dopo la disastrosa sconfitta interna con Pesaro, e il referto giallo previsto alla vigilia è puntualmente arrivato, con un passivo (86-70) più pesante del dovuto, ma ciò non cambia la sostanza delle cose.
Varese paga a caro prezzo un approccio disastroso alla gara – appena 10 punti nel primo quarto – e pure l’ennesimo problema fisico, visto che Eyenga ha lamentato un dolore a un dito ed è rimasto in campo solo una manciata di minuti. Toccato il fondo più volte, la Openjobmetis ha per lo meno avuto il merito di risalire e lo ha fatto con la zona (dagli ultimi minuti del secondo quarto) e con un terzo periodo giocato lancia in resta che ha riaperto del tutto la contesa. Reggio, forse troppo rilassata dopo l’intervallo, però ha avuto tempo e modo di rifarsi nella frazione conclusiva riprendendo quota grazie al dominio nei rimbalzi con Cervi e Polonara, all’esperienza di Diener e Kaukenas (pur meno precisi di altre volte) e dalle scorribande di Cinciarini.
Il regista azzurro non ha certo dominato, ma la sua prova onesta è parsa ben più decisiva di quella di Eric Maynor: il nuovo play varesino ha steccato un’altra volta e se la difesa morbida era prevedibile, preoccupa assai una produzione offensiva fatta di appena 4 punti e di un tragico 0/5 nel tiro pesante. Pozzecco, palla in mano, si è dovuto così affidare a Rautins e Callahan, ormai chiamati a tenere in piedi la baracca in attacco: proprio i loro punti – ottima prova al tiro del canadese, 20 – hanno permesso una rimonta che ha portato Varese fino al -2 (e poi al -6) prima di incepparsi di nuovo. Daniel, ormai sull’orlo del taglio, ha deluso una volta di più chiudendo l’esibizione con l’ennesima schiacciata fallita del suo deludente campionato; Kangur e Casella hanno provato a reagire con la volontà, ma per espugnare Reggio ci voleva ben altro. Ora, probabilmente, ci attende un’altra variazione importante nell’organico con l’addio a Daniel e l’arrivo di un nuovo pivot (forse Jefferson). E non c’è da escludere pure l’interessamento al giovane play italiano Traini, in uscita dal fallimento di Napoli: mossa però legata a un ulteriore sfoltimento della rosa e quindi non così automatica. Di certo, chiunque dovesse arrivare, dovrà portare con sé almeno una sferzata nervosa che possa contribuire a un paio di vittorie necessarie come l’aria. Che alle spalle di Varese continua a risuonare di minaccia.
COLPO D’OCCHIO – Solito pienone al PalaBigi dove si gioca sempre con il tutto esaurito sulle tribune destinate al pubblico di casa; nel piccolo settore ospiti non manca una rappresentanza del tifo varesino, con un gruppetto di ultras e qualche altro sostenitore che ha viaggiato in giornata per assistere alla partita.
PALLA A DUE – Daniel, sull’orlo del taglio, è regolarmente in squadra come preannunciato da Pozzecco e comincia la gara anche da titolare in un quintetto affidato alla regia di Maynor. C’è anche Eyenga nonostante un problema a un dito: alzerà presto bandiera bianca. Sul fronte opposto subito in campo l’ex Polonara: per Menetti uno starting five con tre italiani.
LA PARTITA – Da brividi l’avvio messo in campo da Varese a Reggio: i padroni di casa trovano subito le triple di Polonara e Silins e in un attimo sono in testa 10-2. La banda Pozzecco viaggia alla trista media di un punto al minuto e deve anche rinunciare a Eyenga, che va in panchina dolorante e non rientrerà più. Il primo parziale sembra già una sentenza: 24-10 con appena un paio di triple di Rautins a tenere in vita gli ospiti.
Il secondo quarto non varia più di tanto l’andamento del match: la Grissin Bon sta in testa e in fuga senza grandi problemi nonostante il Poz le provi un po’ tutte e cavi pur un canestro da Balanzoni e Okoye. L’idea giusta arriva oltre il 15′: la zona. Reggio ammacca qualche ferro da lontano e dà un po’ di coraggio a Varese che tuttavia spreca più di un possesso regalando qualche canestro facile. Una tripla di Casella sulla sirena però vale il 48-34.
Mossa che funziona non si cambia e così Varese è di nuovo schierata con la 2-3 quando si rientra dall’intervallo; di meglio c’è che anche in attacco la Openjobmetis diventa più affidabile e così il punteggio regala speranze. Rautins e Kangur dall’arco permettono di tornare sotto i dieci di distacco ma due bombe di Diener sono la risposta emiliana. Varese non si perde d’animo e il secondo tentativo è quello buono: segnano Casella (da 2), Rautins (da 3) e Daniel (i liberi) per l’imprevedibile -6, poi Callahan infila la tripla e un libero successivo e il punteggio dice 58-56. Terza sirena poco dopo con 4 punti di divario, grazie a due liberi di Polonara.
IL FINALE – Varese e i suoi tifosi ci credono, e una tripla di Rautins dall’angolo prova a consolidare le speranze (62-59); qui però tocca a Reggio alzare la voce e dopo un paio di errori ospiti (ferro che beffa Rautins, Casella stoppato) la Grissin Bon torna in orbita con Silins e con Cervi che domina la scena in area colorata. Purtroppo per la Openjobmetis è questa la fuga buona della serata e il punteggio diventa fin troppo cattivo con la squadra di Pozzecco, che non ha più armi con cui sparare. Il finale dice 86-70, il coach finisce la sua serata a colloquio (comunque “urbano”) con gli ultras. E la classifica continua a fare paura.
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