“Ragazzi andate a fare volontariato in missione, in Brasile o a Napoli”

L'omelia di un giovane sacerdote ai ragazzi dell'oratorio finisce sui giornali partenopei, con proteste dei cittadini napoletani. "Era un esempio per far capire che si può far volontariato vicino o lontano"

I giovani possono fare volontariato, in missione «in Brasile, in Africa o a Napoli». Così un giovane sacerdote di Gallarate, don Mauro, è finito al centro di una polemica nella città partenopera, visto anche l’interesse dei giornali.

L’episodio è partito da una predica fatta durante la messa nella chiesa dei Ronchi. Don Mauro, prete coadiutore della comunità pastorale che riunisce quattro parrocchie cittadine, ha parlato dell’impegno ai ragazzi, citando appunto la possibilità di fare volontariato in contesti diversi. Il riferimento a Napoli non è piaciuto a una parrocchiana di origini napoletane residente da qualche anno a Gallarate, che ha segnalato l’omelia a quotidiani e siti web (alcuni hanno pubblicato anche il nome della signora con più ampie dichiarazioni). Il quotidiano partenopeo ha anche intervistato don Mauro – indicandolo come "parroco di Gallarate" – offrendogli la possibilità di spiegare.

La vicenda ha avuto una certa risonanza, ormai arrivata anche a Gallarate. «È stato un fraintendimento, invece di Napoli avrei potuto dire un altro posto d’Italia, per esempio la cintura di Milano» spiega don Mauro a VareseNews. «Era un esempio, per dire che si può vivere l’impegno vicino o lontano, in contesti diversi». Sul Corriere del Mezzogiorno – al di fuori dell’intervista – viene riportata la frase "a Napoli dove i bambini vivono per strada": è stata detta così? «Io ho detto che "giocano per strada". Durante l’omelia non seguo un testo scritto, seguo solo degli appunti. E non penso che chi ha riportato quella frase avesse un registratore, è un fraintendimento» (a destra, l’articolo del giornale: il "72" in evidenza è riferito alla "percentuale di disoccupati tra le persone assistite a Napoli").

Nell’intervista al Corriere del Mezzogiorno don Mauro precisa:

«Ogni situazione va valutata nel suo contesto: non è possibile fare un raffronto tra storie differenti. Il contesto napoletano non è il contesto brasiliano. Citare situazioni così differenti era un modo per dare una esemplificazione di un possibile impegno di volontariato e di missione in una realtà più vicina a noi o lontana»

Di certo la comunità parrocchiale di Gallarate oggi vuole tenere un profilo basso e non vuole farsi trascinare nella polemica, che a Napoli ha avuto vasta eco e moltissimi commenti di lettori e utenti dei social network, anche con l’inevitabile contrapposizione con il Nord freddo e chiuso. Nel contesto campano, la frase dell’omelia non è stata dai più ben accolta (generalmente bollata come razzista), anche se alcuni utenti riconoscono che l’esistenza di contesti difficili dei minori nelle periferie (non solo a Napoli, ma anche al Nord) può essere un ambito d’impegno per i volontari: insomma, dando un po’ di credito alle parole del sacerdote.


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Pubblicato il 03 Febbraio 2015
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