Ragazzino picchiato dai bulli alla fermata del bus
Lo tormentavano da mesi, era la vittima designata di una piccola gang. Ma dopo il furto di un cappellino e un pugno sul naso, l studente si è rivolto alla Polizia locale, facendo scattare un'indagine
Un episodio di bullismo a Varese, “intercettato” dalla Polizia Locale. E’ accaduto alla fermata del bus di via Morosini, dove per mesi alcuni ragazzi minorenni hanno trattato male, e reso la vita impossibile, a un compagni di scuola, preso come capo espiatorio e vittima predestinata di scherzi e motteggi. Nell’ultimo episodio il ragazzino, di origine extracomunitaria, è stato circondato e gli è stato rubato il berretto. I bulli se lo sono passato tra di loro, fino a quando la vittima non ha cercato di riprenderselo ed è stato steso da un pugno al volto sferrato da una ragazza del gruppo. All’ospedale verrà medicato e refertato per dieci giorni.
CHIEDE AIUTO AI VIGILI
Ma questa volta il ragazzino ha preso coraggio e dopo che il gruppo si è dileguato lasciandolo solo, ha visto poco distanti due agenti di Polizia locale, un uomo e una donna, si è avvicinato e ha chiesto aiuto. Il comando di polizia locale ha indagato sull’episodio: "Non esistono unità specialistiche dedicate a questo tipo di problemi – spiegano dal comune – ma ci sono diversi uomini e donne che fanno il loro lavoro senza dimenticarsi di essere anche genitori e mettendoci tutta la loro esperienza e sensibilità". Così diversi ragazzi – tanto la vittima quanto i possibili responsabili del fatto – sono stati convocati e i loro racconti sono stati ascoltati. Ne è uscito un quadro complesso e articolato, da cui è emerso che l‘episodio finale è stato solo la punta dell’iceberg di diverse settimane, forse mesi, di insulti, minacce, umiliazioni. Alcuni ragazzi sono stati denunciati per minacce e lesioni al Tribunale per i minorenni. La polizia locale ha segnalato, come sempre in questi casi, l’accaduto e gli elementi raccolti ai servizi sociali.
LA FERMATA DEI BULLI
La vicenda riguarda un gruppo di ragazzi, che frequentano tutti la stessa scuola e che si conoscono da tempo. Al mattino, tra le sette e le otto, sono diversi i punti della città dove si incontrano gruppetti di studenti in attesa dell’autobus che li porta in una delle tante scuole cittadine: alla stazione Fs poi arrivano anche i ragazzi di fuori città diretti. Una delle fermate più affollate è quella di via Morosini, che si presta anche molto alle esigenze del "gruppo" perché c’è un porticato che offre riparo. Il tempo che i ragazzi passano in attesa dell’autobus può anche essere lungo e lì, magari, si può anche decidere di non andarci proprio a scuola. Dentro questi gruppi le dinamiche sono complesse: spesso ci sono dei leader (ragazzi o ragazze) e ancora più spesso ci sono delle vittime designate. Gli atti di bullismo sono diffusi: si va dallo scherzo – più o meno pesante – al dileggio, al furto di un indumento o accessorio…fino alla violenza fisica.
IL COMMENTO DELL’ASSESSORE PIATTI
“Ringrazio la Polizia locale per la sensibilità e la prontezza dimostrate – ha commentato l’assessore Carlo Piatti -. I compiti non sono solo di controllo o sanzionatori, ma anche quelli che comportano capacità di ascolto delle frange più deboli. I problemi di sicurezza non sono solo quelli che si manifestano in tutta evidenza, ma spesso sono tenuti nascosti o ignorati dall’indifferenza generalizzata. La polizia locale ha coinvolto anche le famiglie, in modo da responsabilizzarle sui comportamenti dei figli”.
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