Fine settimana ricco con Filosofarti

Tra i protagonisti del fine settimana Massimo Cacciari, Umberto Galimberti, Alessandro Fo. In più, il mercato equo-solidale, il seminario di dialogo interreligioso e molto altro

Massimo Cacciari a Gallarate

Filosofarti, il festival che fino al 10 marzo 2015, a Gallarate e Busto Arsizio, coniuga la riflessione filosofica con le arti figurative, il teatro, il cinema, la musica, la scrittura e molto altro ancora, presenta tra sabato 7 e martedì 10 marzo 2015, un programma ricco di eventi.

Tra questi si segnala, sabato 7 marzo, ore 16.00, allo Spazio Carù a Gallarate (via Postporta), il poeta e latinista Alessandro Fo che leggerà alcune sue liriche contenute nel volume Mancanze, recentemente pubblicato da Einaudi.

Il Teatro delle Arti di Gallarate (via don Minzoni 5), alle ore 17.30, ospiterà la Lezione magistrale di Massimo Cacciari, Lo ‘scandalo’ di Francesco in Dante e in Giotto. I maggiori fabbri del volgare europeo, quello pittorico (Giotto), e quello letterario (Dante), si incontrano nella figura di san Francesco – quasi che il loro nuovo linguaggio nascesse precisamente dalla necessità di rappresentarla. Ma l’incontro si rivela un conflitto: le loro interpretazioni della rivoluzione francescana divergono radicalmente e tuttavia non riescono a dar ragione del “crocefisso di Assisi”, giacché entrambe lo tradiscono. Eppure, attraverso questi tradimenti, si afferma quello spirito che segnerà la nascita della nuova Europa.

I posti sono già tutti esauriti. Senza la presentazione della prenotazione, gli organizzatori non garantiscono l’ingresso al Teatro delle Arti.

Particolarmente suggestivo sarà l’incontro con il compositore Paolo Colombo, alle ore 20.30, alla Casa della Musica, Villa Ottolini-Tosi a Busto Arsizio (via Bellini 7). Il suo intervento si focalizzerà su “Il canto delle sibille”, ovvero il concerto spirituale per coro femminile nato dallo studio del pavimento del Duomo di Siena. A cura dell’Associazione musicale G. Rossini. Importantissimo appuntamento è quello della merenda letteraria che vede un quartiere di Gallarate ARNATE, avviare le attività di una biblioteca di quartiere, allestita con donazioni e avviata dal volontariato per animare la realtà del rione: un progetto di housing sociale condotto con Critical Mas e il consorzio bibliotecario Panizzi.

Domenica 8 marzo, nel Cortile di Palazzo Broletto a Gallarate (via Cavour 5), dalle 10.00 alle 17.00, si terrà Laltrocibo. La mostra-mercato solidale di sapori dal mondo. A cura degli Assessorati ai servizi sociali e alla partecipazione. A seguire, dalle ore 15.00, musica etnica, letture e flash mob su testi di e per le donne a cura del Consorzio bibliotecario Panizzi e  della Consulta per le Pari Opportunità. Seguirà anche  book sharing: i visitatori sono invitati a portare e lasciare un libro per riceverne altri da altri visitatori: un modo per ‘fare luogo’ e creare ‘incoroci culturali..

Di grande rilievo l’incontro con Andrea Dall’Asta, noto critico d’arte ed editorialista di L’Avvenire, che alle 17.30 presso la Chiesa di San Pietro riflette su bellezza e sacralità nell’arte contemporanea, come pure la presentazione alle ore 17.00 presso la Società Studi Patri di Gallarate del volume “Presi nella rete” di R. Simone, alla presenza dell’autore (Garzanti).

Lunedì 9 marzo, alle ore 17.30 al Centro Olistico Opale a Gallarate (piazza Risorgimento 14), Giuliano Boccali, docente di Lingua e letteratura sanscrita all’Università degli Studi di Milano parlerà come Nutrire il corpo, nutrire la mente: il ricettario indiano. In India come altrove – basta pensare alla Bibbia o al Convivio di Dante – la nutrizione è al tempo stesso una grande realtà, dalle molte sfaccettature, e una grande metafora, che investe il corpo e la mente. Particolarmente accentuata è anche l’importanza di nutrire lo spirito, che in India è dimensione ben diversa da quella del pensiero. Eppure, secondo la visione “olistica” che caratterizza il subcontinente, la ricerca mira a tenere unite queste dimensioni, a individuare alimenti capaci di nutrire l’essere umano armonicamente a tutti i livelli. Le strategie non sono univoche: la lezione mira perciò a metterne in luce alcune, dall’ayurveda al buddhismo, dal digiuno dei jaina alle cene (metaforiche) dei maestri sufi. Qualche attenzione sarà dedicata anche alle bevande inebrianti, tema meno noto – secondo l’esperienza del relatore – in rapporto all’India classica.

Alle ore 21.00, la Sala Tramogge dei Mulini Marzoli, a Busto Arsizio accoglierà il seminario di studio – dialogo interreligioso Il Sacro nelle Religioni. Incontro con l’ Assoluto e comunicazione fra gli uomini. Il tema sarà affrontato da Paolo Luigi Branca (Università Cattolica del S. Cuore, Milano), Shahrzade Houshmand (Islamologa), Giuseppe Laras (già rabbino capo ad Ancona e Livorno), ven. Lama Palijn Tulku Rinpoce (monaco buddista, fondatore e guida spirituale del Centro Studi Tibetani Mandala di Milano) e mons. don Giuseppe Grampa (Università di Padova e Milano).

La proposta è quanto mai attuale in una società in cui dialogare in modo autentico appare sempre più difficile, soprattutto su temi sensibili come l’ appartenenza religiosa. Importanti saranno quindi i contenuti, ma anche lo stile con cui gli ospiti dialogheranno.

I relatori sono studiosi ed esponenti de Buddismo, dell’Ebraismo, dell’Islam e del Cristianesimo, che hanno maturato esperienza nel dialogo interreligioso e che possiedono buone capacità comunicative per interessare e coinvolgere il pubblico.

Martedì 10 marzo, Filosofarti si chiuderà con l’attesissimo l’intervento conclusivo di Umberto Galimberti. Alle ore 21.00, il Teatro delle Arti di Gallarate (via don Minzoni 5) vedrà il filosofo disquisire su Le orme del sacro. Galimberti si domanda cosa sia rimasto di autenticamente religioso in un’epoca come la nostra che più di altre registra un boom di spiritualità. Al di là delle fulgide apparenze, il Dio plurinvocato in molte lingue, in molti riti e nelle forme più svariate della religiosità, sembra essersi infatti definitivamente congedato dal mondo per lasciare null’altro che un desiderio infinito di protezione, conforto, rassicurazione: è solo il resto esangue della storia e della tradizione del cristianesimo, troppo arretrato per governare un tempo scandito dall’incalzante succedersi delle scoperte ecnico-scientifiche. Chiedendo alla tecnica di non fare ciò che può, l’etica cristiana si dimostra patetica. Ma non è migliore la condizione in cui si trova l’etica laica in un mondo reso incerto dal fatto che, oggi, la capacità di fare dell’uomo è enormemente superiore alla sua capacità di prevedere e quindi di governare la storia. Qui nessun “Dio ci può salvare” perché la tecnica, che disabita il sacro, è nata proprio dalla corrosione del trono di Dio.

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Pubblicato il 06 Marzo 2015
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