Il cardinale Scola celebra la Pasqua tra i detenuti

L’arcivescovo di Milano Angelo Scola ha fatto visita quest’oggi al carcere di Busto Arsizio. Il cardinale ha celebrato la messa di Pasqua insieme al cappellano del carcere don Silvano e il prevosto di Busto Arsizio monsignor Severino Pagani nella cappella della casa circondariale alla presenza delle massime autorità del territorio. Erano presenti, oltre ad una folta rappresentanza di detenuti, il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli, il procuratore capo di Busto Arsizio Gianluigi Fontana (accompagnato dai sostitutiFrancesca Parola e Rosaria Stagnaro), il Prefetto di Varese Giorgio Zanzi e il direttore dell’istituto penitenziario Orazio Sorrentini. A scandire le parti della celebrazione eucaristica anche le voci del coro formato da alcuni carcerati.

Scola, nell’omelia, ha ripercorso gli ultimi giorni di Gesù che a ridosso della Pasqua ebraica è stato condannato a morte: «Il più giusto, il figlio di Dio che si è fatto uomo si sacrifica per gli uomini, siamo di fronte all’innocente assoluto, a colui che non ha commesso alcun reato, nè peccato che per sua volontà si consegna alla pena più terribile praticata a quei tempi per donare a ciascuno di noi il suo amore. Il Vangelo di Matteo fa un commento: dice che i capi del popolo e gli anziani hanno escogitato l’inganno del bacio di Giuda per catturarlo e farlo morire. Come fanno coloro che praticano una visione politica della realtà lo fanno nel modo giusto e nel tempo giusto» – ha detto il cardinale guardando i detenuti e ha proseguito: «Cosa ha da dire questo gesto in questo luogo? Ha da dire che l’amore di Gesù non viene mai meno qualunque sia la condizione umana». Scola ha poi anche espresso la sua felicità per i miglioramenti delle condizioni di vita dei detenuti di Busto Arsizio e si è anche soffermato a dialogare con loro, subito dopo la messa.

Infine il cardinale ha fatto visita alla struttura e ha incontrato i lavoratori dei laboratori di cioccolateria e di panificazione che sta dando grandi soddisfazioni a molti palati che hanno potuto gustare le prelibatezze preparate dai lavoratori che partecipano a questi progetti di reinserimento e riqualificazione professionale.