“Dieci anni insieme ai casoratesi, incontrati ogni giorno”

Giuseppina Quadrio ha completato il secondo mandato come sindaco del paese e ora lascia. «Farò la nonna a tempo pieno»

Giuseppina Quadrio

Giuseppina Quadrio saluta Casorate. La saluta da sindaco, anche se continuerà a viverci e a frequentarlo in quella veste – l’insegnante, la maestra, ora anche la nonna – per cui tutti la conoscono.

«Il mio primo pensiero, nel fare un bilancio, va veramente ai casoratesi: ho vissuto periodi sereni e altri meno sereni ma mi ha sempre fatto piacere incontrare le persone, che si sono confrontate con me sempre con rispetto. Posso dire di aver fatto il bene del mio paese, ci ho messo tutta me stessa, io e non solo io: abbiamo sempre il meglio possibile perché l’abbiamo con un gruppo di persone serie, con cui si dialogava e si decideva insieme e serenamente».

In dieci anni l’Italia è cambiata profondamente: nel 2005 si era nel cuore di una fase di grande espansione economica, nel 2015 si è ancora nel fondo di una crisi economica che – se annuncia qualche segnale di ripresa nella produzione – mette ancora in difficoltà i Comuni. Come sono stati questi dieci anni? «Nei primi cinque anni abbiamo vissuto belle prospettive: abbiamo sempre messo in primo piano il sociale, ma potevamo realizzare anche opere, tra cui il sottopasso del Sempione. Negli ultimi cinque anni invece abbiamo visto sempre meno soldi, anche per l’edilizia bloccata. Mi ha fatto arrabbiare il fatto di dover diventare esattori, non solo per noi ma anche per lo Stato. Abbiamo cercato di contenere le tasse, anche rispetto ad alcuni Comuni circostanti, ma per ben due volte in primavera abbiamo visto i soldi volatilizzati e portati via dallo Stato, senza il riconoscimento dello sforzo fatto per limitare le tasse».

C’è un’opera che le dispiace non poter consegnare al paese? «Sicuramente il vecchio municipio, che poteva diventare centro sociale e culturale con tanti spazi diversi. C’è poi il progetto delle scuole, che è pronto dal primo mandato, che prevedeva anche di trasformare la palestra in un piccolo teatro, luogo di ritrovo e cultura. Causa la crisi non è stato davvero possibile: avremmo pouto farlo, ma solo girando la testa di fronte alle difficoltà delle persone. E non l’abbiamo fatto: le esigenze del sociale vengono sempre prima. Sono poi orgogliosa di essere intervenuta a sistemare le strade sempre dopo aver sistemato quel che c’era sotto le strade (fogne e servizi vari, ndr), evitando lavori successivi e sprechi».

Sul versante politico, come è andata? «Nel primo mandato l’opposizione entrava nel merito, ma senza mancare di rispetto . In questi ultimi 5 anni invece troppo spesso ho visto non interventi ma polemiche strumentali, ad esempio sulla scuola. Mai proposte, ma più spesso una mancanza di rispetto verso le persone, anche se devo dire che non sono stata toccata io personalmente ma più le altre persone del mio gruppo».

Se dovesse un momento particolarmente bello o che l’ha resa orgogliosa, in questi anni…
«È difficile dirlo, mi prende alla sprovvista. Potrei dire che è stato bello andare all’area feste e vederla così frequentata. Bello sentire i ragazzini che salutano con “ciao preside” o “ciao sindaco”. Bello incontrare la gente di Casorate che mi ha sempre salutato nelle vie del paese. Adesso farò la nonna a tempo pieno».

Quindi niente più campagna elettorale?
«Ho già partecipato ad alcuni incontri, alla prima presentazione. Dei miei (dice riferendosi al gruppo di assessori e consiglieri, ndr) posso dire che sono persone oneste e competenti, su di loro possono metter la mano sul fuoco, senza paura di scottarmi».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 30 Aprile 2015
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