I varesini incontrano la Madonna di Medjugorie

L'incontro con Marija Pavlovic si terrà domenica 19 aprile al Palasport di Masnago

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Varese domenica 19 aprile incontrerà per la quinta volta il mondo di Medjugorje, fatto di  speranza cristiana, di serenità, di amore, di preghiera per la mamma di Gesù: a Maria la nostra terra, la nostra comunità  sono legate  da secoli. Santa Maria del Monte, la basilica con la sua Addolorata, la chiesetta della Madonnina Prato, le tante edicole nei quartieri e in periferia, testimoniano questo  strettissimo rapporto di Varese con la  Vergine: è una solida catena che si snoda nel tempo e alla quale si è aggiunto, graditissimo, l’ultimo anello rappresentato dal culto sviluppatosi dopo gli eventi di Medjugorje registrati all’inizio degli Anni 80 e che videro parecchi varesini farsi promotori della loro conoscenza.

E proprio questo rapporto con i giovanissimi protagonisti della vicenda ha  favorito nel tempo attenzione e riconoscenza per la nostra città che si è aperta a incontri di preghiera  anche nei luoghi più tradizionali del culto mariano. Ecco perché c’è gioiosa attesa per il meeting di domenica 19 aprile che gli Amici della  Madonna dell’Erzegovina hanno organizzato con la consueta cura e che vedrà i partecipanti impegnati per l’intera giornata al Palasport di Masnago secondo un programma che vedrà la presenza si personaggi di rilievo e che avrà un momento di particolare intensità con la preghiera collettiva  guidata da Marija Pavlovic.

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Cinque anni di incontri a Masnago, tutti in grande serenità, ma  il quinto sarà speciale perché vede l’intero movimento medjugorjano inquadrato nelle ferme linee guida della Chiesa di Roma. La speciale commissione pontificia ha concluso i suoi lavori, sarà il Papa a prendere la decisione finale. Sarà nel segno della saggezza di sempre davanti a eventi particolari.

Dopo avere snobbato per anni  l’evento ho partecipato ad alcuni pellegrinaggi a Medjugorje, ho visto e annotato molto perché una volta diventati cronisti lo si sarà sempre , per tutta la vita. Non sono stato testimone di eventi particolari, ma per esperienza personale e di parenti e amici credo di poter affermare che osservanti o laici che si sia, dal paesino in mezzo ai monti dell’Erzegovina si torna casa con qualcosa di nuovo, di diverso in noi. E chi non crede prova  un pizzico di invidia verso chi si abbandona fiducioso all’ invito di Maria a seguire il percorso di fede tracciato dalla Chiesa.

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Pubblicato il 17 Aprile 2015
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