La “carica” dei ragazzi di Expo: Gallarate accoglie la delegazione tedesca

Sono centocinquanta gli addetti del padiglione della Germania che vivranno fino a ottobre a Gallarate: molti sono giovani, italiani e tedeschi, affrontano sei mesi di lavoro ma anche di vita insieme

Vengono da ogni parte della Germania, ma anche da varie città d’Italia, molti sono giovani curiosi, pronti a sei mesi da vivere a pieno ritmo in Italia. Sono gli addetti del padiglione tedesco a Expo 2015, 150 persone che vivranno a Gallarate fino al termine dell’evento internazionale, a fine ottobre.

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Nella serata di giovedì 23 aprile un aperitivo e un momento di accoglienza (ospitato all’IpC Falcone, scuola alberghiera locale) hanno salutato gli addetti: molti sono giovani tra i 20 e i 30 anni, in parte tedeschi, in parte italiani, per lo più bilingue, assunti alcuni a Milano, altri in Germania, ma sempre attraverso l’ente fieristico di Francoforte. «La richiesta principale era parlare più lingue, io parlo italiano, tedesco, inglese» ci spiega Nicola, che viene da Monaco di Baviera e parla un italiano perfetto. Sara, che ha 25 anni, è invece italiana: originaria di Monza, da 5 anni vive a Monaco. Spiega che ha deciso di seguire il resto della delegazione a Gallarate «per una questione di comodità, per essere più vicina alla fiera di Rho, ma anche per stare con i miei colleghi, conoscerli meglio, avere nuovi contatti, fare nuove amicizie». Anche altri ragazzi parlano con entusiasmo dell’esperienza da vivere insieme, occasione di lavoro ma anche full immersion di sette mesi (sei mesi di Expo, ma sono arrivati per lo più a inizio aprile) in un contesto internazionale stimolante.

I ragazzi in queste settimane stanno seguendo una formazione specifica: conoscenza dei temi di Expo, dell’architettura del padiglione, di sicurezza e gestione dei visitatori («anche a riconoscere personalità dello Stato e del governo tedesco, visto che verranno in visita»). Vivono una vita da pendolari tra Gallarate e Rho, dal 1° maggio ci saranno turni per la gestione del padiglione lungo tutto l’arco della giornata: non a caso una grande catena ha deciso di sperimentare a Gallarate (per la prima volta in provincia, dopo Milano e Torino) il supermercato aperto 24 ore su 24, vicino ad uno dei quattro palazzi cittadini che ospitano gli addetti (40 alloggiano invece al centro Le Robinie a Solbiate Olona).

Erol Altunay – direttore del padiglione tedesco – ha ringraziato per l’accoglienza a Gallarate: «bello lavorare con i collaboratori italiani, da cui abbiamo ricevuto calore e aiuto: ci hanno fatto sentire a casa». Gallarate lavora da mesi al progetto di accoglienza della delegazione tedesca, costruita partendo da un contatto di Ascom Confcommercio: il Comune, Ascom e il Naga (comitato dei negozianti  cittadini) hanno lavorato per cercare gli alloggi per le 150 persone ospitate, ma hanno anche predisposto una Welcome Card, che consentirà di accedere ai servizi, dalla piscina agli sconti nei negozi. Il sindaco Edoardo Guenzani – affiancato dall’assessore Angelo Bruno Protasoni, da Fabio Lunghi e Marco Introini di Ascom e da Rocco Longobardi del Naga – ha ricordato tra le occasioni anche la mostra su Ottavio Missoni e il rapporto con l’arte, ospitata al museo Maga.Per garantire una buona mobilità locale sostenibile, si sono attivate la Ciclofficina Popolare e due artigiani locali di biciclette.

«Avete lasciato in Germania papà e mamma, saremo noi papà e mamma qui in Italia» ha detto il sindaco Guenzani, per dire (molto all’italiana) l’attenzione della città alle esigenze della delegazione tedesca. «Sì, ma visto che papà e mamma sono lontani, abbiamo anche discoteche e molti locali da consigliarvi», ha aggiunto malizioso Fabio Lunghi di Ascom. Per i ragazzi di Expo saranno sei mesi interessanti.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 23 Aprile 2015
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