Varese riscopre il cinema sperimentale del filmaker Gianfranco Brebbia

Sabato 11 aprile primo appuntamento di una serie di eventi dedicato al filmaker varesino degli anni '60 e '70. A palazzo estense, la figlia presenterà un libro che racconta la figura dell'artista

gianfranco brebbia

Da domani, sabato 11 aprile, si apre l’evento “Idea assurda per un filmaker”, promosso dall’Università dell’Insubria, per ricordare la figura artistica di Gianfranco Brebbia, regista varesino di cinema sperimentale. Sarà il primo di una serie di appuntamenti che si chiuderanno il 14 maggio con la serata conclusiva.

Gianfranco Brebbia, nato nel 1923, è stato un filmaker varesino. Il suo percorso artistico si deve inizialmente al forte interesse per il cinema amatoriale dei cineclub che lo ha portato con il tempo a sviluppare una sperimentazione molto personale originale e inedita. Dopo la sua scomparsa, nel 1974, il regista ha lasciato, tra la polvere di una cantina, un ricchissimo archivio di documenti, fotografie e quaranta film sperimentali che rivivono oggi grazie all’evento “Idea assurda per un filmaker”, articolato in una serie di iniziative culturali e artistiche che vogliono ricordare la sua figura e rivivere l’aria che si respirava nella Varese degli anni Sessanta e Settanta, epoca di sperimentazione alla ricerca di qualcosa di nuovo che si scontrasse con il passato. 

Domani, sabato 11 aprile, si apre ufficialmente la prima edizione dell’evento alle ore 18.00, quando al Salone Estense del Comune di Varese, in via Sacco, verrà presentato il libro della figlia Giovanna “Idea assurda per un filmaker”, dal nome di uno dei film del regista “Idea assurda per un filmaker, Luna” del 1968, che ha dato titolo all’intera ricerca.

Nel film omonimo, l’autore aveva estrapolato da immagini televisive l’allunaggio del 20 luglio 1969. Brebbia fu particolarmente colpito dall’atterraggio lunare di Neil Armstrong, comandante della missione Apollo 11 nel 1969, testimoniato dalla raccolta di pagine di giornale dedicate a quella data che si ritrovano nel suo archivio. Inoltre, la luna, e in generale il cielo, ha da sempre affascinato l’autore. Nel libro si legge che, proprio perché attirato dal mondo celeste, aveva comprato un potente cannocchiale che utilizzava soprattutto nelle sere d’estate, lo posizionava sul balcone di casa, lo dirigeva verso la luna e passava ore ad osservarla. Alla presentazione del libro parteciperanno, oltre all’autrice del volume, i professori dell’Università degli Studi dell’Insubria Fabio Minazzi, docente di Filosofia Teoretica e Mauro Gervasini, docente di Linguaggi audiovisivi, che hanno realizzato la prefazione del libro. 

Il Secondo appuntamento è fissato per venerdì 17 aprile, nell’Aula Magna del Collegio Carlo Cattaneo, in via Dunant 5, a Varese, dalle ore 8.30 alle 13.30 circa con il convegno «Idea assurda per un filmaker» dedicato a Gianfranco Brebbia e il cinema sperimentale,considerato di cultura internazionale a Varese negli anni Sessanta-Settanta, promosso dall’Università degli Studi dell’Insubria, con il patrocinio di Regione Lombardia e con la collaborazione del Comune e della Provincia di Varese.  Aprirà i lavori il corto “1964. Filmavo da indipendente solo e contro tutti”, con la regia di Giovanna Brebbia, figlia dell’autore. Il corto presenta le interviste a personaggi che hanno conosciuto Brebbia o che hanno studiato il suo archivio e una raccolta di brevi parti dei film sperimentali realizzati dall’autore tra gli anni Sessanta e Settanta. Saranno tanti gli interventi tra cui le relazione del professor Fabio Minazzi “La cinepresa come mitragliatrice” e del professor Mauro Gervasini sulla produzione cinematografica di Gianfranco Brebbia.

Nel pomeriggio sarà premiato il miglior Corto realizzato dagli Studenti del Corso di laurea in Scienze della Comunicazione, Premio di Studio Gianfranco Brebbia, bandito dall’Università degli Studi dell’Insubria, alla presenza di una  Giuria composta da docenti universitari.

Sempre nella giornata di venerdì 17 aprile, sarà inaugurata la mostra Alchimia materica curata da Giovanna Brebbia e composta da sei opere di arte figurativa realizzate da Gianfranco Brebbia nei primi anni Settanta.  Le opere sono collage, tecnica tipica della Pop Art. Le Mostre Idea assurda per un filmaker e Alchimia materica saranno esposte successivamente a Villa Recalcati dall’8 al 18 maggio, con inaugurazione prevista venerdì 8 maggio alle ore 18.00, con la presenza di testimoni varesini che hanno conosciuto l’Autore.

A conclusione della manifestazione, il 14 maggio a Film Studio 90, in via De Cristoforis a Varese, alle ore 21, sarà organizzata una serata dedicata  alla proiezione di Film Sperimentali  di Gianfranco Brebbia, a cura di Mauro Gervasini.

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Pubblicato il 10 Aprile 2015
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