Le orchidee

Le orchidee sono protagoniste della nuiova puntata del reportage naturalistico nel Varesotto del nostro lettore Teresio Colombo

Le orchidee

Come il precedente, anche questo avrà come soggetto principale le orchidee. Soddisfatto dell’elleborina trovata in villa Cagnola ho pensato di ricercare qualche altro tipo alla Rasa dove mi reco il giorno 11, nella
zona dei prati, la vegetazione è aumentata ma di orchidee non ne vedo, poiché avevo vista in bocciolo la orchidea tridentata ormai deve essere fiorita, individuata la zona ricerco l’orchidea che ritrovo, ma non ha colore ed è di dimensioni ridotte, nel frattempo vedo una ben colorata che dubito essere una Orchidea screziata (Orchis tridentata) ma mi devo ricredere perché le sei che vedo hanno tutte le stesse caratteristiche e la parte maggiore del labello tridentata. Posso così rientrare dopo aver inutilmente alla ricerca di altre orchidee.

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Sulla strada del ritorno vedo il fiore di una fragola matta (Duchesnea indica), è una rosacea come la fragola vera dalla quale i distingue facilmente perché i frutti della matta vanno verso l’alto, mentre per quella buona sono verso terra, sapore dolciastro nelle prime, sono entrambe eduli ma le matte, se assorbite in quantità, producono un effetto lassativo. Il giorno 16 decido di andare sul sentiero che dall’ex alpe Ravetta conduce alla val Fredda, arrivato alla presa trovo dei ciuffi di Taiola comune (Tofieldia calyculata) una liliacea che, malgrado le mie fonti indicano comune io fino ad ora l’ho vista solo qui , proseguo fino al torrente Pissavacca, fino a quando una cefalantera gialla (Cephalanthera damasionum) più rara dell’elleborina dalla quale si distingue sia per il colore sia per la dimensione delle foglie sul sentiero scorgo un minuscolo Fior di legna (Lmodorum abortivum) una strana orchidea che vive sfruttando la linfa di altre piante avendo una dotazione di clorofilla del tutto insufficiente, stranamente è fiorita anche se i fiori sono piccoli.

Nelle vicinanze un arbusto: si tratta corniolo sanguinello (Cornus sanguinea) una cornacea che si sviluppa a cespuglio alto fino a 3 m, dal frutto nero , commestibile, il nome deriva dalla colorazione della
foglia  in tarda estate. Ai due lati del sentiero  due arbusti di rosa selvatica (Rosa rubiginosa) alti oltre i 2 m  mostrano i loro fiori di un rosa tenue, la classificazione di questa rosa è alquanto incerta  anche se propendo più per la rubiginosa che non per la tomentosa viste le dimensioni dell’arbusto. Le piante di frassinella (Dictamnus albus) alte anche oltre il m. mostrano i boccioli sulle spighe fiorali non ancora schiusi, ma l’odore, simile a quello del limone, si fa sentire distintamente, altrettanto forte è il profumo del sambuco nero (Sambucus nigra) caprifogliacea  molto diffusa nel parco è considerato un arbusto pur superando in molti casi i2 m di altezza che è fiorito in questo periodo; del sambuco vengono utilizzati i fiori per la preparazione di un tipo di biscotto e i frutti per ottenere il vino; anche la robinia (Robinia pseudoacacia) che pur essendo di importazione relativamente recente è molto diffusa ed i suoi fiori danno vita ad una immagine particolarmente attraente.

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Pubblicato il 25 Maggio 2015
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