“La giunta non rispetta le quote di genere”. L’opposizione attacca nel primo consiglio comunale

Nella prima seduta dopo le elezioni che hanno visto il successo netto di Dimitri Cassani, le minoranze criticano la nomina di una sola donna su quattro assessori

casorate sempione municipio

Il neosindaco di Casorate Dimitri Cassani presenta la giunta e nel primo consiglio comunale si accende subito lo scontro: «Non sono rispettate le quote rosa, la delibera è illegittima», attaccano le opposizioni.

A distanza di 15 giorni dal voto che ha indicato in modo netto la vittoria di Rinascita Civica, nel primo consiglio comunale il sindaco Dimitri Cassani ha presnetato anche le scelte fatte per la giunta di governo del paese, che comprende quattro assessori, espressione anche delle diverse anime della lista che ha riunito il centrodestra la componente civica di Perazzolo: Carlo Demolli è il delegato al Bilancio (e Vicesindaco), Fausta Battaglia alle Politiche Sociali, Giuseppe Perazzolo si occupa di Lavori Pubblici, Andrea Tomasini della Lega Nord è stato individuato invece come assessore (esterno) all’Urbanistica ed Edilizia Privata. Il sindaco indica anche  una serie di consiglieri delegati che si occuperanno di temi specifici, ad esempio Paola Scanelli si occuperà di istruzione e cultura, un altro consigliere di sport. «Saranno operativi su alcuni temi, ma ovviamente la responsabilità finale in questo caso resta del sindaco» spiegava alcuni giorni fa proprio il primo cittadino Cassani.

Ed è proprio sui nomi indicati in giunta che si innesca il primo scontro tra maggioranza e opposizione: i consiglieri di Civica Democratica guidati da Tiziano Marson hanno firmato insieme a Gian Luigi Poli una comunicazione per chiedere il rispetto delle “quote di genere”, che prevedono per Legge che ognuno dei due sessi sia rappresentato per almeno il 40% delle cariche di governo. A Casorate ci sono sindaco e quattro assessori, quindi la quota è di almeno due assessori per ognuno dei due generi. In delibera l’amministrazione comunale ha citato il caso di Assisi, ma secondo le opposizioni il riferimento non chiarisce, perchè il consiglio comunale della città umbra è stato eletto nel 2011, ben prima della Legge Delrio del 2014. Le opposizioni citano poi anche l’esplicita scelta di un assessore esterno (il leghista Tomasini, già candidato sindaco nel 2010) e richiamano le parole di Cassani in campagna elettorale sugli equilibri di genere all’interno della squadra di governo (vedi qui).

Per questo le opposizioni denunciano la «illegittimità della nomina dell’organo esecutivo» e chiedono al sindaco di rivedere la scelta, minacciando di rivolgersi al Tar.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 16 Giugno 2015
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