È necessario un nuovo assetto del Distretto socio sanitario di Laveno

Il sindaco di Brenta scrive per far ripartire il confronto nel distretto, bloccato dal muro contro muro causato dalla nomina di Silvana Alberio alla guida dell'ente. Si invoca un intervento del direttore dell'Asl

Gianpietro Ballardin

Con la nuova elezione nei comuni di Laveno Mombello e Gemonio si determinano le condizioni a di un riassetto del Distretto Socio Sanitario di Laveno in quanto gli organismi di rappresentanza dei due comuni sono decaduti.

La situazione di questo Distretto risente di una situazione forzosa che ha visto nella recente  elezione dei suoi Organismi una presa di posizione della Dirigenza Asl contraria ad un percorso unitario  con l’inserimento di una metodologia di voto del Presidente  che si è basata sulla condizione numerica di rappresentanza e non, come avvenuto in precedenza e in tutti i Distretti della provincia di Varese, per testa con il metodo ponderato in rapporto alla consistenza numerica di ogni comune,  stravolgendo in questo modo la considerazione che vede ogni realtà portatrice di idee e proposte indipendentemente dal numero dei suoi abitanti.

A questa metodologia, a cui si è prestato il comune di Gavirate probabilmente mosso dalla speranza di recuperare il ruolo perso nelle elezioni provinciali, molti comuni si sono opposti, (Azzio, Besozzo, Biandronno, Brebbia, Brenta, Caravate, Cassano Valcuvia, Castello Cabiaglio, Masciago Primo, Monvalle, Sangiano), considerando questa modalità sbagliata in quanto la condizione di divisione su temi quali la socialità non aiuta, specie in questa fase di estrema difficoltà, la ricerca di una soluzione ai gravi problemi vissuti complessivamente dal territorio.

Ad onor del vero bisogna dire che vi era stato un tentativo, promosso dal Sindaco di Besozzo per arrivare ad un intesa unitaria, ma a questo tentativo di apertura si è risposto a suo tempo con un’azione arrogante e di chiusura, con la messa in opera di una divisione dei percorsi unitari attraverso l’elezione forzata degli Organismi di rappresentanza del Distretto.

Quel che si è ritenuto più grave in questo percorso  è l’atteggiamento della Asl che non ha promosso un azione unitaria volta a ricercare un intesa territoriale, quanto ad avallare un inusuale e grave azione di divisione territoriale, in un ruolo pericoloso di collocazione che può interpretarsi quale condizione di scelta politica e non di azione tecnica rivolta alla mediazione, nella necessaria  ricerca di una possibile intesa unitaria che favorisse la condizione di operatività di tutti i comuni che fanno parte del Distretto Socio Sanitario di Laveno Mombello.

A questa grave azione era seguita una richiesta di incontro del Sindaco del comune di Brenta con il Direttore Generale della ASL di Varese, Dott.ssa Paola Lattuada, per evidenziare questo grave e inusuale comportamento che non ha avuto precedenti negli altri Distretti della provincia di Varese.

L’incontro si è poi tenuto nella sede di Varese con rassicurazioni personali non solo di comprensione ma di una, cito testualmente, “sua azione personale nella volontà di contribuire a rimuovere qualsiasi ostacolo che si frapponga alla consapevole ed oculata gestione delle risorse e degli strumenti utili ad assicurare sia il presidio che l’immagine di questa Azienda”. Devo purtroppo riferire che, a parte le elezioni amministrative, ad oggi nessuna concreta azione di recupero di questa incresciosa situazione è stata promossa dal Direttore Generale della ASL della provincia di Varese.

Mi auguro che questa mio gesto possa servire di stimolo affinché si possa ripristinare uno spirito unitario di lavoro su temi che sono purtroppo di tutti e su cui i Sindaci, dei comuni grandi e piccoli, vivono una quotidiana difficoltà dovuta all’insufficiente condizione delle risorse che sarebbero necessarie per rispondere ai gravi bisogni delle persone.

Mi auguro che si possa ritrovare la forza di un intesa comune che si impegni a rivolgere i suoi sforzi verso una discussione indirizzata al miglior utilizzo dei fondi Statali e Regionali, anche per migliorarne la condizione degli insufficienti trasferimenti, in questo caso coinvolgendo in questa azione tutte le forze politiche varesine, affinché vi sia un impegno concreto delle rappresentanze Parlamentari e Regionali a supporto delle gravi esigenze del nostro territorio.

Un’intesa unitaria che dispieghi la propria azione nella ricerca di soluzioni che migliorino la condizione di funzionalità dei Presidi sanitari nella definizione dei compiti che consentano la permanenza di strutture importanti, quali sono quelle degli ospedali di Cittiglio e Luino, ciclicamente poste sotto osservazione quando si parla di tagli alla sanità regionale.

Un’intesa che ragioni su modalità di un lavoro integrato tra i Distretti di Luino e Laveno Mombello, in un percorso di graduale unificazione per migliorare una visione territoriale della condizione sociale, in una condizione di spesa che rafforzi la distribuzione delle risorse potenziandone la capacità operativa e l’attenzione complessiva ai gravi fenomeni di marginalizzazione.

Mi auguro che questo mio appello possa raccogliere una condizione unitaria di disponibilità ed è per questa ragione che, pur in presenza di una forte contrarietà di metodo, ho portato all’approvazione del Consiglio Comunale di Brenta il Piano di Zona 2015 2017.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Giugno 2015
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