L’addio degli amici a “Fischio”, che sfuggiva alle definizioni

Nella chiesa di Santa Maria, nella cittadina dove si era stabilito dopo un periodo lontano da Gallarate, i parenti e gli amici hanno salutato per l'ultima volta Andrea Fischietti. C'erano anche tanti che hanno condiviso anche solo un tratto di strada con lui

andrea fischietti

Ai funerali di Andrea Fischietti, a Cassano Magnago, c’erano tanti amici, ma anche tante persone che negli anni l’hanno incrociato e hanno conosciuto il suo carattere vulcanico e incontenibile.

Il funerale di “Fischio” (ma alcuni lo conoscevano anche come “Lucarelli”, come si era autonominato anche sulla sua pagina facebook) sono arrivati a distanza di nove giorni dall’incidente avvenuto nel cuore della notte sulla strada tra Busto Arsizio e Cassano. Il parroco Gabriele Gioia ha ricordato Andrea Fischietti attraverso i racconti fatti da familiari e amici: «Aveva trovato una sua via nell’impegno sociale, nel volontariato, anche nella espressione artistica» ha detto. «Un ragazzo che ha cercato di vivere fino in fondo i suoi talenti».

Era psicologo clinico e insegnante, ma anche appassionato d’arte e forme espressive, e molti ricordano oggi l’impegno negli anni più recenti alle attività teatrali del gruppo artistico Quinto Livello, insieme a Silvia Gabardi. Aveva anche avvicinato il gruppo di LiberaMente Cassano, durante la campagna per le elezioni del 2012, dove aveva portato contributi legati alla sua ricerca sulle comunità (si definiva anche psicologo di comunità).

Ma racchiuderlo in una definizione (di quelle che possono servir sui giornali, in questi casi) non era facile: istrionico e travolgente com’era, impegnato in tante attività, per alcuni è stata una presenza sfuggente eppure in qualche modo significativa. E a dirgli addio, alla chiesa di Santa Maria, a fianco degli amici più stretti e dei famigliari, c’erano infatti anche molte persone – vecchi compagni di scuola, compagni di strada per un tratto – che non lo vedevano da anni ma che hanno voluto portare un saluto.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 18 Giugno 2015
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