Bertoni 1949, il lusso made in Varese si proietta nel futuro

Bauli, valigie, borse. Il lusso made in Varese dal 1949 si chiama Valigeria Bertoni. Un marchio noto nel mondo, ma che in città in pochi conoscono. Dall’idea al taglio delle pelli fino alla produzione (c’è anche la falegnameria per la confezione dei bauli), si fa tutto nella sede di via Molini Trotti, dove la maison si è trasferita nel 2010 dalla vecchia sede di via Nino Bixio.

Una storia cominciata grazie a Riccardo Bertoni, tramandata ad Alberto ed ora arrivata alla terza generazione, con Pietro e Gaia, 32 e 29 anni, che sono entrati in azienda portando aria nuova e soprattutto nuove idee e strategie. Bertoni 1949 per i suoi prodotti utilizza materiali di lusso, per clienti d’elite: la pergamena, il cuoio francese e l’alligatore, nelle tipiche tonalità esclusive della maison (l’arancione, il bianco, il testa di moro, il blu). Il fatturato si aggira sui 4 milioni di euro, per una produzione che conta circa 4/500 pezzi al mese in tutto.

Negli anni ha lavorato per Prada, Fendi e Ralph Lauren, fino all’avvio del nuovo marchio. Dallo scorso giugno 2014 infatti è nato Bertoni 1949, un brand presentato all’ultima Fashion Week di Milano e a Parigi che sta piano piano prendendo piede.

Papà Alberto supervisiona il lavoro, intervenendo di persona nelle fasi produttive nel segno della continuità. Mamma Doriana si occupa dei rapporti con i grandi clienti, dello stile del marchio Bertoni 1949 e di parte dei social network.

I figli, Gaia e Pietro, si occupano l’una della parte di gestione economica, dell’amministrazione, del personale (l’azienda ha 25 dipendenti), dei contatti con i marchi e della comunicazione social; l’altro dello sviluppo del prodotto, delle fasi produttive pratiche, del controllo di qualità.

Una strada che ai due rampolli di questa famiglia di artigiani del lusso non è stata imposta, tutt’altro: «Io ero quella che fin da piccola dicevo che non avrei mai lavorato in azienda. Poi ci sono arrivata, convinta e motivata, anche grazie al lavoro preparatorio di mio fratello – racconta Gaia -. Dopo la laurea ho lavorato a Roma come consulente prima di convincermi a tornare a casa. Non metto le mani direttamente sui prodotti, quello lo lascio fare a papà e Pietro. Però ci metto il “becco”…».

Pietro invece aveva tutta un’altra idea: «Ho fatto giurisprudenza e poi un master in economia e diritto dello sport. Volevo fare il procuratore sportivo, o comunque lavorare in quel mondo, che mi affascina da sempre. Poi però ho deciso di non avere il rimpianto di non averci provato ed eccomi qua».

In passato la Valigeria Bertoni ha lavorato molto con i paesi Arabi, dove principi e principesse chiedevano bauli e bagagli (anche una carrozza). Oggi gli sbocchi sono anche altri. Con il nuovo brand Bertoni 1949 è presente nello show room di via Bigli 11 a Milano, ma anche a Barcellona, in Canada, a Londra, negli Usa, in Asia, negli Emirati Arabi.

Presto ci sarà anche il nuovo e-commerce sul sito www.bertoni1949.it e in collaborazione con modaoperandi.com: «La nuova sfida è quella di trovare nuovi sbocchi in un mercato sempre in movimento e complicato come quello della grande moda – spiegano Pietro e Gaia -. Per questo siamo al Fuori Salone, abbiamo aperto lo show room a Milano e cerchiamo di esserci dove serve. Fare strategie giuste è indispensabile, soprattutto per noi che stiamo provando a lanciare un marchio, con alle spalle una lunga tradizione, ma sempre nuovo. La sfida è stimolante, non si smette mai di imparare. Il nostro sogno, che è anche un obiettivo concreto, è quello di affermarci con il nostro brand nel mondo. I primi segnali positivi ci sono, l’ingranaggio è complesso da avviare, ma ci crediamo».