Cultura e creatività: pilastri dell’economia varesina

I settori dell'arte, della cultura e della creatività sono uno dei gioielli del tessuto economico. La fotografia dell'Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio

Una bella giornata invernale a Santa Caterina

A Varese il sistema produttivo legato ai settori della cultura e della creatività pesa di più della media nazionale. Sono dati che confermano la tendenza già emersa negli ultimi anni quelli risultanti da un’analisi condotta dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio partendo da un rapporto Unioncamere.

Assommando sul nostro territorio 5.441 imprese, pari al 7,7% del totale di quelle iscritte al Registro tenuto dall’ente camerale, il sistema cultura&creatività varesino ha un’incidenza maggiore rispetto al valore italiano, pari al 7,3%. Non meno importanti i dati sull’occupazione: qui Varese si posiziona al 39° posto nella graduatoria nazionale con il 5,4% del totale provinciale degli addetti, pari a 260mila unità. 

Se nel nostro paese il valore aggiunto prodotto dalla filiera della cultura ammonta a 78 miliardi e mezzo di euro, a Varese superiamo la cifra di 1 miliardo e 200 milioni. Una cifra che vale 5,5% del totale del valore aggiunto creato dalle 62mila imprese attive sul territorio provinciale. La forza della cultura però va ben oltre, grazie a un effetto moltiplicatore pari a 1,7 sul resto dell’economia: per ogni euro prodotto in questo ambito, se ne attivano 1,7 in altri settori. Questo vuol dire che il miliardo e 200 milioni di euro generati a Varese dal sistema cultura&creatività ne stimolano altri 2 miliardi e 40 milioni. 

La filiera culturale e creativa si conferma quindi, a Varese come nel resto d’Italia, un pilastro del nostro sistema economico: basti pensare che nel periodo 2012/14 le imprese italiane che hanno investito in creatività hanno visto crescere il proprio fatturato del 3,2% e sono state premiate con un incremento dell’export del 4,4%. 

Resta da precisare che nel rapporto di Unioncamere, da cui trae origine anche l’analisi dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Varese, sono state prese in considerazione imprese appartenenti a quattro ambiti. Quali? «Si riconferma qui il valore conoscitivo del Registro Imprese, gestito dalla Camera di Commercio, da cui sono ricavati i dati – afferma Mauro Temperelli, segretario generale della stessa Camera di Commercio di Varese –. Si tratta in particolare delle industrie culturali in senso stretto (cinema, televisione, editoria e area musicale), di quelle creative che puntano sul design, di quelle che operano nell’ambito delle performing arts e delle arti visive e delle imprese che hanno a che fare con la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico-architettonico».

Il Parere del Presidente della Fondazione MaGa Giacomo Buonanno e della direttrice Emma Zanella

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Pubblicato il 03 Luglio 2015
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