Dagli schiamazzi alle campane, dall’accattonaggio con cani al volantinaggio: le norme del nuovo Regolamento di Polizia Urbana
Non veniva modificato da 90 anni, sono state introdotte nuove norme per problemi emersi più volte, in particolare rispetto al "degrado"
A 90 anni di distanza dal precedente, a Gallarate si prepara il nuovo regolamento di Polizia Urbana, insieme di norme amministrative da rispettare e per cui sono previste sanzioni. Una serie di riferimenti per definire limiti e possibilità di sanzionare fenomeni che oggi sono “normali”, parte del paesaggio urbano, ma che 90 anni fa neppure esistevano, come ad esempio i graffiti. Il regolamento è pensato anche per dare nuovi margini di manovra al Comune e alla Polizia Locale per sanzionare comportamenti scorretti, come quelli che spesso sono additati come causa di “degrado”. L’articolo 1 dice che la Polizia Urbana punta “alla tutela dell’integrità del pubblico demanio comunale e dell’ambiente, dell’incolumità pubblica e della sicurezza urbana e a quella di un decoroso svolgimento della vita cittadina”.
Gallarate non è certo la prima città a sentire il bisogno di rinnovare le norme comunali: è stato fatto a Milano, è stato fatto nel 2014 a Busto Arsizio (qui l’articolo sulle norme in vigore a Busto). Tra le novità, innanzitutto, c’è il fatto che le verifiche non saranno limitate solo alla Polizia Locale, perché il sindaco potrà “conferire funzioni di prevenzione, accertamento e contestazione delle violazioni […] anche a dipendenti comunali, ai soggetti abilitati a ciò da leggi speciali o al personale di soggetti gestori di servizi pubblici affidatari”, anche se solo in modo limitato e contingente.
Rispetto ai comportamenti scorretti del “decoro” e del “degrado”, spesso sollevati anche sui social network e non sempre sanzionabili secondo codice penale, il regolamento dice che “è fatto a chiunque divieto di causare, con il proprio comportamento, pericolo per l’incolumità delle altre persone, per le loro attività o la loro libera circolazione, di essere motivo di spavento o turbativa per le altre persone, o renderle vittime di molestie, disturbo, scherzi fastidiosi”. Rispetto all’accattonaggio (che non è vietato dalla Legge) viene stabilito il divieto di “esporre ferite o mutilazioni di persone o animali”, una norma per arginare l’accattonaggio molesto e con sfruttamento d’animali.
È comunque vietato sdraiarsi “sul marciapiede e sulle pubbliche panchine” (quindi: occhio a non farvi beccare a dormicchiare al Parco Bassetti). È vietato “sedersi o sdraiarsi sul suolo pubblico, sotto i portici, sui gradini dei monumenti” ed è vietato anche mangiare o bere negli stessi luoghi indicati (quindi: occhio allo spritz o alla birra consumati in strada, seduti a terra sotto il monumento di Garibaldi).
In parte vengono chiamati a collaborare o a rispondere gli stessi esercenti, a cui viene chiesto di prevenire i comportamenti informando il pubblico o limitando l’attività nei dehor. In caso di disagi prolungati, “il Sindaco può ridurre l’orario di apertura di singoli locali o di intere zone” e addirittura sospendere l’autorizzazione dell’esercizio, senza che l’esercente si possa rivalere per avere rimborsi.
Rispetto all’alcool, per prevenire disagi il sindaco secondo l’articolo 6 del Regolamento “può temporaneamente ed eccezionalmente vietare la vendita delle bevande aventi contenuto alcolico”, di notte o anche di giorno nel caso dei superalcolici (sopra i 21°). Rispetto ai dehor, è specificato anche che I tavoli e le sedie da esporre davanti ai pubblici esercizi devono essere solidi, decorosi, uniformi, a colori intonati (sic) e sempre puliti”.
Altre norme? E’ proibito il lavaggio “dei veicoli in luoghi pubblici o in luoghi aperti al pubblico, che non siano destinati allo scopo”, così come l’uso della strada come officina. È vietato anche “segare e spaccare legna” in strada o aree pubbliche. È vietato fare schiamazzi o “emettere suoni” che possano essere fastidiosi. Il suono delle campane “è proibito da un’ora dopo il tramonto del sole all’alba, fatta eccezione per l’annuncio delle funzioni prescritte dai riti religiosi” (la stessa CEI suggerisce ai parroci di evitare le campane nelle ore notturne).
Avete presente i volantini nelle cassette della posta? Sicuramente sì, visto che sono sempre più diffusi e fastidiosi. Ci sono norme anche su questo, per la precisione l’articolo 28, che tra l’altro prevede che chi distribuisce debba impiegare ” personale e collaboratori unicamente nel rispetto delle leggi, regolamenti e disposizioni previste dai contratti collettivi nazionali di settore”.
L’approvazione del nuovo Regolamento è stata sostenuta in consiglio comunale dalla maggioranza, ma anche da una parte della minoranza. «Era necessario assolutamente aggiornare il regolamento, dopo 90 anni, alle esigenze e ai problemi della vita moderna» ha ricordato Giovanna Quadrelli, del gruppo Città Viva. Germano Dall’Igna (FI) ha detto che il «sollecito per la revisione parte da lontano» e ha ascritto il merito anche a Forza Italia, con le sue mozioni su alcune aree critiche come via Ivrea, «dove intanto è rimasto tutto uguale»
La Lega Nord ha colto l’occasione per accusare il centrosinistra e l’amministrazione comunale di aver consegnato la città al degrado: «Lei sindaco è un buonista, tramite i servizi sociali portate qua parassiti che pisciano e bevono e sputano per strada» ha attaccato il capogruppo leghista Paolo Bonicalzi. «Il regolamento lo useremo noi per normalizzare la città per il bene dei gallaratesi» (in riferimento alla sfida elettorale del 2016). Tra gli altri, nel centrosinistra ha risposto il consigliere indipendente Aldo Lamberti che ha ricordato come il regolamento sia «per certi versi molto duro» proprio per rispondere alle esigenze della comunità.
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