Ristrutturazione di Villa Calderara, si lavora anche in estate
Exodus conferma che i «lavori sono in orario e contiamo di renderne fruibile una porzione significativa dal prossimo mese di settembre». La struttura sarà rivolta a iniziative di tipo pedagogico, educativo e di aggregazione

I lavori per la ristrutturazione di Villa Calderara proseguono secondo la tabella di marcia. A confermarlo Roberto Sartori, responsabile della Fondazione Exodus Onlus di Gallarate. «Contiamo di renderne fruibile una porzione significativa dal prossimo mese di settembre».
La villa è stata acquisita dalla realtà fondata e presieduta da don Antonio Mazzi sulla base di una convenzione formalizzata con il Comune di Gallarate. La struttura, ultimata a fine Ottocento, è immersa in un parco di circa 28.000 metri quadri, disposto su 8 livelli. Edificio e giardino sono fra le eccellenze del patrimonio architettonico e ambientale della città di Gallarate. «Il costo dei lavori di ristrutturazione – ricorda il sindaco, Edoardo Guenzani – è all’inizio integralmente assorbito dalla Fondazione. Sarà gradualmente scalato dall’affitto che questa deve riconoscere al proprietario della struttura, cioè al Comune di Gallarate».
I lavori dovrebbero concludersi entro il 2017. Mano a mano che procederanno si potrà provvedere al progressivo utilizzo degli spazi. La convenzione ha durata di 10 anni e potrà essere rinnovata per altri 10. Oltre a due alloggi che i Servizi Sociali del Comune potranno assegnare a persone in emergenza abitativa, la villa ospiterà progetti e iniziative di tipo pedagogico, educativo e di aggregazione rivolte ad adolescenti, giovani e famiglie del territorio, sul modello di quello che don Antonio Mazzi definisce “Oratorio del terzo millennio”. Un punto stabile dove tutte le diverse istanze presenti sul territorio troveranno la possibilità di trasformarsi in opportunità e si rivolgeranno all’intera città. Villa Calderara diventerà, nei fatti, un luogo di elaborazione e progettazione di modalità innovative per affrontare le problematiche vissute dalle famiglie.
«L’oratorio del terzo millennio – afferma Sartori – sarà una nuova opportunità per radicarci sul territorio e per proseguire nel consolidamento della presenza di Fondazione Exodus Onlus e delle realtà ad essa connesse, anche in collaborazione con Organismi ed Enti, istituzionali e non».
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