Whirlpool, “più forti e fiduciosi nel futuro”

Il rapporto col territorio e il destino del centro direzionale di Comerio, parla Esther Berrozpe, numero uno del gruppo. “Una grande multinazionale con una storia molto famigliare”

Whirlpool discovery 2015

I bambini arrivano insieme a mamme e papà. Si fermano al banco dell’accoglienza per poi fare la foto ricordo con la cornice dell’evento. Per i più piccoli, la gioia maggiore, ancor prima di arrivare nell’area giochi a bordo della grande piscina, è provare a scalare la scultura del celebre impastatore della KitchenAid, uno dei simboli delle aziende della galassia di Whirlpool. È all’ingresso della sede di Comerio e a loro, come le tante cose vietate, non sembra vero di poterci salire sopra.

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Whirlpool Discovery & Barbecue Day 4 di 10

Nel quartier generale della più grande azienda di elettrodomestici al mondo oggi, con il Whirlpool Discovery & Barbecue Day, torna ad esser un giorno di festa.

«Quando mio figlio Marco mi chiede cosa io faccia al lavoro tutti i giorni, rispondo meeting, riunioni. Lui ha nove anni e conosce i nostri prodotti, ma come per gli altri bambini dei nostri collaboratori questa è una bella occasione per fargli vedere i luoghi del lavoro dei genitori».
Esther Berrozpe, Presidente di Whirlpool Emea e Vice Presidente Esecutivo di Whirlpool Corporation, ha scelto proprio questa giornata per raccontare come sta andando l’azienda dopo mesi di grandi cambiamenti. Vicino a lei c’è Alessandro Magnoni da poco nuovo responsabile della comunicazione e delle relazioni istituzionali.

Un primo segnale chiaro lo si vede già all’ingresso dove nel logo del Discovery day a fianco del tradizionale logo della Whirlpool campeggia in modo paritetico quello di Indesit.

Esther Berrozpe non si sottrae a nessuna domanda. Sa bene che la soddisfazione per l’accordo raggiunto non ha dissipato tutte le preoccupazioni per i futuri assetti dell’azienda. La presidente di origine basca conosce molto bene la realtà varesina. Lavorava già per la corporation prima ancora di diventarne presidente. Vive in un piccolo paesino sul lago Maggiore ed ha chiaro cosa si intenda per valori del territorio.
«Abbiamo deciso di organizzare anche quest’anno il Whirlpool Discovery Day, riallacciandoci alla nostra tradizione. Aprendo le porte dell’azienda vogliamo trasmettere un segnale forte alle nostre persone e al territorio che ci ospita: l’attenzione nei confronti delle comunità locali e del capitale umano, un patrimonio importante che vogliamo custodire con cura. L’evento è una bella opportunità per mostrare il luogo di lavoro alle nostre famiglie così come per conoscere meglio i colleghi, condividendo tutti insieme un momento di relax».

L’aria di festa è palpabile perché nei corridoi dell’azienda, dove normalmente lavorano in seicento, si incontrano poche persone. Sono tutte nell’area esterna a godersi uno spazio rilassante insieme con le famiglie.
La vista dall’ufficio della presidente lascia sempre a bocca aperta. La grande vetrata lungo tutta una parete mostra il lago di Varese in tutta la sua bellezza. Basterà questo e la lunga tradizione che questo luogo conserva per far decidere la corporation di mantenere a Comerio il proprio quartier generale? Questa è una delle tante domande aperte rispetto al futuro di Whirlpool in questo territorio.

La presidente parla correttamente l’italiano e, dopo aver raccontato le ragioni della giornata di festa che verrà replicata anche a Fabriano, parte subito a raccontare cosa è successo negli ultimi mesi.
«Il Discovery day arriva dopo un anno molto duro prima per l’acquisizione e poi per l’integrazione con Indesit. In questo periodo siamo riusciti a predisporre il nuovo piano industriale. Sono convinta che ora l’azienda sarà più forte e più capace di guardare al futuro. In Europa non siamo mai stati il numero uno. Sappiamo che il percorso è difficile ma guardiamo con fiducia le sfide che ci attendono».

Esther Berrozpe è determinata nel rivendicare una forte coerenza di Whirlpool rispetto all’accordo stretto con le parti sociali, dopo momenti di forte tensione che avevano portato anche a una partecipata manifestazione nazionale sotto le finestre del quartier generale.
«Non c’è nessun segreto dietro l’accordo, ma solo la fiducia nel futuro. Di fronte a una grave crisi avevamo tre vie di uscita: continuare a trovare soluzioni temporanee, definire una strategia di exit cercando di vendere, oppure acquisire e rilanciare. Abbiamo scelto la terza strada anche perché l’Europa rappresenta da sola il doppio del mercato di tutte le Americhe. Una grande corporation, se vuole restar tale non può rinunciare a un’area così importante e così abbiamo pensato a un piano sostenibile nel tempo e non solo valido per i prossimi due anni. Il piano industriale parte dall’Italia ma comprende tutta l’area Emea. Qui abbiamo un terzo dei dipendenti ed è quello dove produciamo maggiormente non solo per l’Italia ma per tutti i paesi. Abbiamo definito problematiche e opportunità certi che il problema fondamentale non è il costo della mano d’opera, ma la scarsa capacità produttiva delle fabbriche. Il primo punto è semplificare specializzando ogni luogo sullo specifico prodotto. Poi dobbiamo aumentare la capacità produttiva che passerà dal 50 al 70% e di seguito ci siamo prefissati di modernizzare con un corposo e impegnativo piano di investimenti. Questi erano gli obiettivi. La negoziazione è stata difficile ma alla fine siamo riusciti a mettere insieme tutti: sindacato, azienda e istituzioni.
Il secondo punto riguarda la trasparenza e la consistenza. La prima presentazione del piano venne vista come una bomba, ma in realtà la nostra posizione è rimasta la stessa. Lungo il percorso abbiamo capito che c’erano seri problemi sociali nell’area campana e così abbiamo rivisto li alcune cose. C’è stata attenzione all’ascolto».

L’integrazione tra Whirlpool e Indesit procede speditamente. In pochi giorni l’azienda di Fabriano è passata anch’essa a utilizzare la piattaforma tecnologica di Google come era già avvenuto per tutta la Whirlpool dopo la decisione di dotarsi dei servizi della grande società americana nota per il potente motore di ricerca e non solo. Il percorso più delicato riguarda però la valorizzazione delle professionalità di tutti i dipendenti.
«Abbiamo definito le funzioni e in base a questo sapremo quante persone servono per ogni settore. Abbiamo chiarito che ci potrà esser una riqualificazione in modo che le persone possano scegliere dove stare e cosa fare. In tanti hanno già cambiato le proprie mansioni all’interno dell’azienda. In questa fase abbiamo così forti mobilità interne e momenti come oggi aiutano anche la conoscenza tra le persone. Tenete conto che solo in questa zona abbiamo 800 amministrativi a Cassinetta e 600 a Comerio».

E proprio sulle nuove esigenze per il quartier generale si apre una seria riflessione sul futuro.
«Ora – dice sempre la presidente – abbiamo bisogno di una struttura più efficiente e moderna. Stiamo valutando tutte le opzioni: rimodellare questo spazio, trovare una nuova struttura oppure lavorare in altre aree costruendo un nuovo edificio più moderno e funzionale. Non possiamo fare solo piccoli aggiustamenti e la decisione verrà presa entro la fine dell’anno. Rispetteremo quello già dichiarato: il nuovo quartier generale sarà nel territorio tra Varese e Milano».

Questo punto dell’intervista è delicato perché è chiaro che le scelte di Whirlpool avranno ricadute importanti per il nostro territorio e così incalziamo la presidente per capire quali saranno i passaggi futuri e chi ne sarà protagonista.
«Noi stiamo studiando tutte le possibili soluzioni. Dobbiamo pensare alle esigenze della nostra azienda. Non abbiamo alcuna trattativa in corso perché  vogliamo valutare noi, poi prima della decisione finale siamo disponibili a confrontarci con chi vorrà».

Il rapporto con il territorio è uno dei punti importanti e sapere dove avrà sviluppo Whirlpool non è secondario. Intanto però negli ultimi anni, dopo un periodo di grande partecipazione alla vita sociale della provincia, si era già registrato un certo distacco dell’azienda. Esther Berrozpe anche su questo è serena e risponde con decisione.
«La nostra è una grande multinazionale e si muove con le logiche che contraddistinguono queste tipologie di aziende, ma poi abbiamo anche una storia molto familiare. Con la crisi l’azienda ha sofferto molto. Se Emea  non avesse avuto la corporation alle spalle avrebbe fatto fatica. In questi anni abbiamo avuto molte ristrutturazioni e abbiamo dovuto tagliare tanti costi. Tra questi anche quelli legati alle relazioni con il territorio. Oggi siamo molto più forti. Dobbiamo costruire la piattaforma comune per tutta l’azienda e poi avremo una seconda fase dove lavoreremo per lo sviluppo di tutto il gruppo. Gli investimenti nelle comunità sono previsti e faranno parte di questa fase».

Un altro segno dei profondi cambiamenti in corso sono le migliaia di chilometri che la presidente deve fare ogni settimana.
«Giro molto di più e non solo per esser presente anche a Fabriano, ma perché con Indesit abbiamo acquisito anche nuovi mercati dove non eravamo. La Russia e la Turchia solo per citare due stati importanti. È chiaro che in queste aree risentiamo anche delle crisi geopolitiche, come del resto in Iran dove, una volta acquisita la nuova azienda, abbiamo smesso di operare a causa delle sanzioni economiche da parte degli Stati Uniti. Ora con i nuovi accordi si potrebbe riaprire anche quel mercato».

Il tempo per l’intervista è volato e la presidente non può deludere i tanti bambini che la stanno aspettando per l’estrazione della lotteria a premi prima che inizi la cena campestre. Così la suspence per ora è sapere quale sarà il numero vincente per portarsi a casa un microonde o un altro dei tanti prodotti della Whirlpool.

È il lago uno dei tratti in comune tra Comerio e Benton Harbor, sede della corporation nel Michigan. Basterà questo, insieme con la grande tradizione che arriva da Borghi, a far decidere alla Whirlpool di non lasciare questo luogo?

Marco Giovannelli
marco@varesenews.it

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Pubblicato il 21 Luglio 2015
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