“Ecco perchè difendo il Molina del presidente Ermolli”
Dopo l'intervento della presidente dell'associazione Silenzio è vita, Fausto Vedani ritorna sulla sua difesa dell'operato della precedente amministrazione e dei motivi delle sue posizioni
Gentile signora Aliprandi
ho affrontato la vicenda Molina da vecchio operatore dell’informazione, quindi controllandone ogni aspetto: è un metodo che in 60 anni di servizio alla comunità mi ha evitato querele e anche rettifiche.
Non potevo pretendere altrettanto da Lei: i lettori hanno il sacro diritto alla parola e possono pure sbagliare tranquillamente, come Le è accaduto.
Un primo errore, grave, l’ha commesso attribuendomi la celebrazione di un mito Segrini nella gestione e nei successi del Molina. E’ un errore che ha condizionato percorsi e valutazioni presenti nella lettera: io ho parlato di un contributo del direttore e ho sottolineato invece la presenza del presidente Ermolli, che per professionalità, integrità, dedizione è da anni un rifermento nel pianeta del sociale. Lo spessore del suo impegno civico è testimoniato anche dalla bella carriera a Palazzo Estense dove ,come segretario del mitico sindaco Ossola, ha imparato i veri valori del servizio alla città.
Richiamo anche ora l’attenzione su Ermolli, messo in disparte da soggetti della sua stessa area politica con una disinvoltura incredibile: oggi il tiro al Segrini fa loro comodo anche per mettere in un angolo un grande e silenzioso presidente, per tentare di fa credere che l’assalto alla Fondazione fosse quasi una sorta di liberazione.
Oscurato Ermolli, davvero inattaccabile, ecco che spuntano i pretesti, questi sì davvero risibili, per denigrare il direttore.
Un cavallo di battaglia: il suo stipendio, troppo alto, una enormità,una vergogna. Lo avrei detto anche io perché sono un cronista che ama l’indipendenza, la libertà e per di più quanto a Segrini non so dove abiti, dove sia il suo ufficio al Molina, in circa 30 anni ci saremo visti 2-3 volte, se non erro in ambito rotariano.Insomma non ci scambiamo nemmeno gli auguri di Natale.
Non l’ho scritto perché ho dato la precedenza ai controlli e così ho chiesto a imprenditori di lungo corso e di successo e ad altri giovani e affermati se fosse fuori luogo la retribuzione al dg del Molina. Risposta unanime:no, assolutamente, tenuto conto della dimensione dell’ azienda , dei suoi bilanci, dei risultati che raggiunge ,della sua efficacia in campo socio assistenziale.
La sua lettera signora Aliprandi disinforma anche sulla questione dell’impianto di condizionamento: lei pensa davvero a un Segrini che vuole torturare gli ospiti del Molina? Le sue sono ironie e valutazioni gratuite: per garantire infatti a tutti l’aria condizionata vanno potenziate prima la centrale o le centrali elettriche del Molina perché l’immediata aggiunta dell’impianto di condizionamento oggi farebbe saltare tutti i collegamenti ai reparti. Anche gli accenni a spese, ritenute eccessive, per opere murarie e i comportamenti etici, il tutto non documentato, sembrano rientrare nelle strategie della politica del nostro tempo.
Apprezzo invece la notizia che dà del nuovo presidente che va a conoscere personalmente i dipendenti,credo però che Ermolli non abbia mai fatto mancare la sua attenzione alla “squadra” della quale mi parlava con entusiasmo. Quanto al direttore, sicuramente un caratterino, si impegnava molto e lo conferma il fatto che oggi al Molina per sostituirlo si contano già diverse assunzioni e nuovi collaboratori.I relativi compensi potrebbero alla fine avvicinare lo stipendio di Segrini. Ho parlato di caratterino non a casoperché sono noti i rapporti a volte problematici tra presidente e direttore.
Ma è sempre meglio contare su forti personalità piuttosto che su maggiordomi.
Lei signora Aliprandi è una bella persona, svolge un compito di rara delicatezza perché è nell’interesse esclusivo dei degenti più colpiti e dei loro familiari, che pure conoscono la sofferenza. Apprezzo sinceramente il suo impegno, penso che ci accomuni un modo franco di fare opposizione, quando è necessario . Proprio per questo motivo devo dire che la sua lettera non mi convince nemmeno quando celebra le tappe del lungo sviluppo del Molina, sviluppo al quale ha contribuito anche la stagione di Ermolli , che non può essere accantonata.
E’ un peccato che l’ex presidente abbia scelto il silenzio, sono occasioni queste per crescere tutti grazie ai confronti aperti.La sua decisione di evitare polemiche è nobile, ma aprirsi sarebbe pure un bel passo anche a favore della politica, dove si celebrano ancora riti espressione di una cultura superata. Lo dimostra lo stallo di Varese negli ultimi decenni,arco di tempo nel quale la Fondazione Molina è stata una nuova frontiera.
Cordialmente Pier Fausto Vedani
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Caro Direttore,
La ringrazio fin d’ora per lo spazio che vorrà concedere a quella che, da dipendente da molto tempo del Molina, vuole essere una risposta a quanto secondo me, con diverse inesattezze e superficialità, ha scritto sulle sue colonne il Dott. Vedani.
Egregio Dott. Vedani,
ritengo che difendere l’indifendibile non sia il compito di un giornalista come Lei, che in sessant’anni di onorato servizio non ha mai avuto nèuna smentita nè una querela: il Presidente Ermolli,che Lei dipinge come esempio da additare per professionalità, integrità e dedizione,a mio giudizio ha brillato per deficenza, avendo delegato al Dott. Segrini ogni decisione, compreso l’aumento del suo stipendio che forse solo per lei ed alcuni suoi conoscenti è normale; mi permetto di invitarLa a chiedere quando dopo trent’anni ritornerà forse per la quarta volta al Molina, quanto percepiscono di stipendio i dipendenti di ogni categoria, quanti aumenti hanno avuto in questi anni e quanto hanno percepito di premio: giri per la Fondazione e chieda liberamente, poi si rechi dal Presidente Campiotti e si faccia spiegare gli aumenti ed i premi percepiti negli anni dal Direttore Generale.
Chieda agli “imprenditori di lungo corso e di successo” che Lei ha ascoltato quanto pagano i loro Direttore Generali, anche se si stà comunque parlando di una Fondazione Onlus e non di una azienda privata: quanto sarebbe secondo Lei il giusto stipendio del Direttore Generale del welfare della Regione Lombardia o di un Sindaco di una citta come Varese, rapportato a quello del Dott. Segrini?
Riguardo al problema dell’aria condizionata e del necessario potenziamento delle centrali elettriche Lei, documentato “operatore dell’informazione”, puo’ spiegarmi come mai l’attento e nobile precedente Presidente non abbia pensato di risolverlo nei 5 anni della sua inattaccabile presenza e perchè il Direttore, che tra gli altri obiettivi in questi 13 anni si è certo posto anche quello di dare il massimo conforto e la migliore assistenza agli ospiti, non ci abbia pensato? A me risulta che, grazie a questo nuovo CDA, rinnovato per quattro quinti, il diurno e la zona bar attualmente usufruiscono dell’impianto di condizionamento senza che sia stata potenziata alcuna centrale elettrica: so anche che il padiglione Caravatti potrà avere il condizionamento con l’impianto esistente, diversamente dal Perelli che richiederà una nuova centrale. Mi risulta anche che è stato deciso il recupero, sempre a fini sociali, della villa di via Giambellino che, nonostante l’attenzione e l’impegno del Direttore Generale e dell’ultimo Presidente, si trova in uno stato di degrado tale da non poter essere attualmente utilizzata per alcuno scopo.
Comunque, al di là di rilevare come il suo documentarsi non sia stato poi così approfondito e migliore di quanto rimprovera alla Sig. Aliprandi, di certo non condivido l’affermazione che meglio contare su forti personalità che su maggiordomi: qui al Molina ci sono persone serie, umili, mai servili, che lavano, vestono ed assistono altre persone che necessitano di cure ed assistenza,solo che ora sono più serene perchè la personalità del Direttore era così “forte” da incutere timore e togliere serenità in ambito lavorativo.
Lei definisce un pretesto risibile il parlare del compenso del Dott. Segrini, di contro evidenzia come ci sia voluta l’assunzione di quattro persone per sostituirlo; forse sarebbe utile che si documentasse anche sulle funzioni ed i controlli che vanno a svolgere queste persone e di quale elefantiaco apparato di segreteria fosse prima composta l’area di direzione per finalità e compiti di difficile identificazione.
Concludendo mi farebbe tanto piacere, che Lei,persona attenta a tutto ciò che accade in Città e maggiormente concentrata su realtà sociali come il nostro Molina, venisse a trovarci, magari dedicando parte del tempo per confrontarsi con gli operatori, gli ospiti ed i parenti di questi ultimi, al fine di poter constatare di persona ciò che è la quotidianità e certa che così Lei eventualmente potrà in seguito fornire validi suggerimenti per migliorare ulteriormente la qualità dei servizi offerti.
Con rispettosa cordialità.
Ornella Luciana Ferrario