La Mutua di Besnate è salva, archiviato il ricorso

Era stato presentato quasi due anni fa, per contestare la delibera che affidava un edificio comunale all'istituzione sanitaria, storica e particolarissima realtà attiva dal 1921

Mutua Sanitaria di Besnate

Besnate tira un sospiro di sollievo: la Mutua Sanitaria è salva. Sul futuro della benemerita istituzione – attiva in paese dal 1921, erede di storia più lunga, oggi in forma di cooperativa – pendeva ancora, da un anno e mezzo, la spada di Damocle di un esposto alla Corte dei Conti: nel cuore dell’estate è arrivata però la lettera della magistratura contabile che comunica l’archiviazione della denuncia.

Sono soddisfatti Giovanni Corbo, sindaco del paese, la sua maggioranza, ma anche i vertici della Mutua, rappresentati dal presidente Lidio Ferrari e dal vicepresidente Gabriele Reina. È proprio il sindaco Giovanni Corbo a ricordare i confini di una vicenda che a Besnate ha creato non poca preoccupazione tra i cittadini, soci della Mutua. «L’antefatto è la presentazione dell’esposto dell’allora consigliera comunale Nadia Dal Secco, che chiedeva una verifica della legittimità della delibera di giunta 114 del 11/12/2013», l’atto amministrativo con cui veniva stabilita dal Comune la “concessione per l’utilizzo di porzione d’immobile denominato ex Circolo”. Una concessione che avveniva a fronte di un affitto pressochè simbolico, a fronte del valore sociale prestato dal 1921.

gennaio 2014, mentre la Mutua stava completando il trasferimento nella sede ristrutturata con criteri moderni, arrivò come un fulmine a ciel sereno la comunicazione dell’esposto. «Si contestava – ricorda Corbo – la legittimità di affidare alla onlus dell’ex Circolo, acquistato dalll’ente e ristrutturato dalle amministrazioni guidate da Ravasi prima e poi da Donata Bordoni». Per l’amministrazione era chiara la finalità sociale (fin dall’inizio il progetto di acquisizione e ristrutturazione del circolo era destianto in parte alla Mutua) anche in virtù del servizio prezioso svolto dalla istituzione cooperativa. «La consigliera Dal Secco ha ipotizzato invece allora una presunta illegittimità. Un’ipotesi che ci aveva lasciato stupefatti»

La vicenda creò molto scompiglio in paese, di fronte al rischio di veder colpita una vera istituzione costruita in anni d’impegno comunitario e condivisa dagli abitanti: la Mutua raccoglie oltre tremilacento soci («3153 ad oggi», precisa Reina) su cinquemilaseicento cittadini del paese. «All’epoca ci siamo mobilitati tutti, tant’è che vi fu una affollatissima e sentita assemblea» ricorda ancora il sindaco. Il Comune e la Mutua fecero anche una sorta di memoria difensiva, per dimostrare la regolarità e legittimità dell’atto di affidamento della sede di via Matteotti.

Ora il futuro della mutua è più sereno: la comunicazione della Corte dei Conti per la Lombardia chiarisce in poche righe che “la vertenza è stata archiviata dal magistrato istruttore il 23/06″. Senza dunque che si arrivasse neppure al giudizio di merito, l’ipotesi di una illegittimità è stata smontata già dal giudice istruttore. Soddisfazione da parte di tutti, non senza qualche nota polemica: «Sia alla mutua che al Comune questo ricorso è costato qualcosa» ricorda il presidente Ferrari. Più esplicito ancora, rispetto al versante della cooperativa, il vicepresidente Reina: «Abbiamo avuto anche alcuni soci che non hanno rinnovato nel dubbio, pensando che la Mutua fosse persino a rischio chiusura».

Il sindaco però non vuole alimentare polemiche: «Non abbiamo annunciato l’archiviazione per spirito di rivalsa verso chi ha presentato il ricorso, ma perchè vogliamo ribadire che la Corte dei Conti ufficializza ciò che noi sentivamo naturale e giusto, già nella nostra coscienza: la Mutua sanitaria è un patrimonio per l’intera comunità». Ora, libera dall’incubo rappresentato per un anno e mezzo dal ricorso, la Mutua sta portando avanti nuovi interventi, per migliorare l’offerta sanitaria, accessibile ai besnatesi (a condizioni favorevoli) ma anche ai non soci: ne riparleremo, perchè ha una storia interessante.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 09 Settembre 2015
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