Le scarpe del Faberlab piacciono agli stilisti londinesi

Faberlab l’officina digitale di Confartigianato Varese e le imprese del calzaturiero di Vigevano hanno fatto rete per un progetto che unisce l’University Arts of London con la manualità tutta italiana

Faberlab, l’officina digitale di Confartigianato Varese, Confartigianato Lomellina e le imprese del calzaturiero di Vigevano hanno fatto rete per un progetto che unisce l’University Arts of London con la manualità tutta italiana. L’iniziativa è stata presentata all’Italian Maker Village in occasione della Settimana della Moda di Milano.

Tra gli obiettivi posti alla base della collaborazione: dare un’ampia operatività alla rete Faberlab (che da Varese ha contaminato i territori di Lodi e Vigevano), trasferire alle scuole gli strumenti più adatti per avvicinare i ragazzi alle tecnologie digitali, dire alle imprese che sviluppare progetti e prodotti attraverso la digital fabrication non vuol dire dimenticare le proprie tradizioni e facilitare le reti imprenditoriali ed extra-territoriali. Tutto questo attraverso un esempio concreto portato all’evento di lunedì da Iolanda Alfonsi, coordinatrice della rete “Sistema Vigevano” coinvolta nel “Progetto Londra” per la realizzazione della scarpa Sneakers e Zoe Romano di Wemake per un intervento su “La Digital fabrication e il calzaturiero”.

Come è nato il “Progetto Londra” e la collaborazione con Faberlab? La University Arts of London aveva espresso un interesse preciso: trovare un punto di contatto tra la creatività dei suoi giovani stilisti e l’artigianalità del territorio lombardo. In poche parole, combinare l’estro della moda alla maestria del ben fatto tutto italiano. Dall’Università londinese arrivano così in Lomellina i bozzetti di uno studente prossimo alla tesi di laurea, ma capire come sviluppare il progetto richiede un occhio diverso e, soprattutto, abituato ad analizzare forme e materiali. È qui che entra in gioco Faberlab: la sua esperienza e le conoscenze sulla digital fabrication permettono di valutare la fattibilità del progetto e di avanzare nella collaborazione con l’Università londinese. Una volta ottenuto l’ok, ecco l’intervento del “Sistema Vigevano”. Una rete tra 5 imprese del territorio della Lomellina che porta alla realizzazione del prototipo della Sneakers, presentato dallo studente inglese in occasione della discussione della sua tesi.

Il “modello Londra”, però, non rimarrà isolato: Faberlab e Wemake, lo spazio top del territorio milanese per quanto riguarda l’integrazione tra tecnologie digitali e mondo del fashion, daranno infatti il via ad una collaborazione che interesserà le imprese del territorio varesino. Perché oggi, quella Sneakers, è al centro di una collaborazione a tutto tondo tra territori e imprese: conoscenze, saperi, idee ed esperienze personali si amalgamano in un disegno più grande dove è l’impresa ad uscirne vincente.

È per questo che Mauro Colombo (direttore generale di Confartigianato Varese) e Roberto Gallonetto (direttore generale di Confartigianato Lomellina) dicono che «l’accompagnamento delle imprese nel mondo della digital fabrication è ormai prioritario, perché le tecnologie sono strumenti che potenziano i valori che da sempre appartengono alla grande tradizione dell’artigianato». Valori nei quali il digitale si trasforma in estensione diretta della manualità. E’ questa la lezione che la rete delle imprese di Vigevano si sono portate a casa con il “Progetto Londra”: «Le tecnologie digitali permettono un notevole abbassamento dei costi – afferma Iolanda Alfonsi – e ti permettono di spiegare ai clienti concetti complicati in modo semplice e immediato».

Inoltre, «una volta che le imprese capiscono come sfruttare al meglio queste tecnologie – interviene Zoe Romano – si accorgono di poter aprire nuovi spazi nei quali mondi diversi riescono a dialogare per trovare le migliori soluzioni ad un problema».

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Pubblicato il 29 Settembre 2015
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