Vigili del fuoco, l’addio del comandante: “Lascio uomini preparati a tutto”

Paolo Maurizi lascia il posto a Oliverio Dodaro all’indomani della promozione di Varese a “comando superiore”. Dodici mesi intensi fra tragedie ed Expo

A Varese lascia un pezzetto di cuore, diversi nuovi amici e molti colleghi che ha imparato ad apprezzare in un anno di attività: se ne va Paolo Maurizi, da 12 mesi alla guida del comando provinciale dei vigili del fuoco.

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Un anno intenso, che si è aperto con la tragedia dell’alluvione nell’autunno scorso con gravi danni al territorio e purtroppo vittime, e si chiude con Expo, che in termini di lavoro per i vigili del fuoco si traduce in un surplus di interventi ma anche di personale.

Parte da qui, Maurizi, a fare il punto: «Alla fine dell’esposizione internazionale di Milano dovremo fare i conti con meno organico a disposizione, per un comando che necessita di altre 50 unità e deve sopportare un turnover molto intenso dovuto alla formazione di nuove unità».

Ma Varese, comando recentemente promosso a “comando superiore” (in Lombardia sono Milano, Brescia e le due new entry appunto Varese e Bergamo) ce la farà. Tutto è dovuto alla preparazione dei capisquadra, la vera ossatura dei turni grazie all’esperienza maturata sul campo. E’ a loro, oltre che al resto dei vigili del fuoco, che va il ringraziamento speciale di Mauriuzi, in partenza per la direzione interregionale: lo sostituirà da metà mese il dirigente Oliverio Dodaro, in arrivo dall’Ufficio ispettivo Nord Italia di Milano.

Il saluto che Maurizi ha voluto fare alla città attraverso la stampa locale è avvenuto fuori dall’ufficio, lontano dalle scrivanie e affianco alle “partenze”: potenti mezzi Iveco e Mercedes che portano sui luoghi di intervento le squadre che partono a sirena dal comando di via Legnani di Varese e dagli altri distaccamenti della provincia.

Nella rimessa è stato fatto il punto sugli interventi effettuati nel periodo del suo comando: oltre 5.500 tra cui alcune criticità importanti: ricordavamo la tragedia di Cerro di Laveno Mombello che costò la vita a due persone (più un’altra vittima nello stesso periodo, lo si ricorderà, per via del maltempo, nel Maggiore), oltre alla cartiera Olona (Gorla Minore), che ha tenuto impegnati per giorni decine di vigili del fuoco per domare le fiamme, e tutti gli altri interventi legati alla vastità del territorio che unita alla densità demografica, fa del Varesotto un’area delicata per il soccorso tecnico urgente.

Poi un’altra sfida, che è da mesi sulla bocca di tutti: Expo. Questo impegno vede assegnate al comando di Varese due squadre in più appositamente dedicate al servizio, oltre a due elicotteri del gruppo volo Malpensa che si prestano ad imbarcare personale Saf o sommozzatori.
Un anno intenso, insomma, così lo ha descritto il diretto interessato che ha imparato ad amare questo territorio: «Me lo porterò nel cuore». Ma dal punto di vista operativo, quando parlerà di Varese coi colleghi, come descriverà le specificità di questo comando?

«Qui vi sono eccellenze legate all’intervento in ambiente impervio, alla ricerca persona, in particolare è molto preparato il personale speleo alpino fluviale, i SAF – ha spiegato Maurizi – . I boschi del Varesotto sono estesi, in tanti vi si avventurano, molti si perdono: per questo è stato attivato un protocollo specifico a livello provinciale che affida ai vigili del fuoco il coordinamento dei soccorsi. In questo siamo molto bravi».

«Poi la presenza di un reattore nucleare oramai non più attivo, a Ispra, ha fatto maturare competenze specifiche che a livello operativo si riassumono in una sigla: NBCR; si tratta di attrezzature e competenze specifiche per operare in ambito nucleare, battereologico e chimico», ha ricordato il comandante, che nel congedarsi ha voluto citare anche le competenze logistiche in materia di colonna mobile (nello scorso novembre si ricorderà l’esercitazione alla Schiranna), la capacità di intervento nautico e per ciò che concerne l’impegno del personale volontario, che con le caserme di Gallarate e Laveno Mombello concorrono a completare la presenza sul territorio.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 10 Settembre 2015
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