De Bernardi Martignoni e l’alleanza a destra. “Con la Lega esperienze positive, Saronno buon esempio”

Già An, ha abbandonato Forza Italia e oggi è referente locale di Fratelli d'Italia. Oggi è un sostenitore a spada tratta di un nuovo asse a destra tra Lega-FdI, partendo da quelli che considera temi forti cittadini, degrado e immigrazione

giuseppe de bernardo martignoni

All’ultimo consiglio comunale, al momento opportuno, ha sfoderato una maglietta contro l’immigrazione. «Ma contro quella clandestina, sia chiaro», ha specificato subito Giuseppe De Bernardi Martignoni. “Missino” nelle origini, nel 2013 si è ritrovato consigliere di Forza Italia, ultimo ex-An rimasto nelle file del partito guidato da Berlusconi, sopravvissuto agli strappi di Fini e FLI (con cui è sempre stato in polemica) e poi a quello di Fratelli d’Italia. Un passaggio nelle file della “minoranza” di Orizzonte Ideale e poi, quest’anno, la rottura definitiva da Forza Italia, anche a Gallarate dove il partito è saldamente nelle mani della corrente cosiddetta laica, quella rappresentata da Agorà.

De Bernardi Martignoni così si è ritrovato non solo consigliere comunale unico di Fratelli d’Italia, ma anche dirigente del partito di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, che anche in provincia e a Gallarate sta mostrando un particolare attivismo. Merito anche dei risultati elettorali della scorsa primavera, con Fratelli d’Italia partner – di minoranza, ma significativo – della Lega di Salvini. «Con  la Lega c’è una affinità che oggi è basata su dati reali» dice De Bernardi Martignoni. «Luino e Saronno sono esperienze positive esistenti, si parte da lì per creare alleanza più ampia, se ci saranno presupposti». Non che l’alleanza sia data per scontata, sia chiaro, però l’ultimo round di consultazioni interne al centrodestra ha dimostrato che l’asse Lega-Fratelli d’Italia è il tassello più credibile, almeno per come stanno le cose oggi.

E torniamo alla maglietta: l’irriducibile De Bernardi Martignoni (uno che presenta interrogazioni a raffica, su qualunque spunto possibile) ha rafforzato i suoi interventi su alcuni temi che – in fin dei conti – sono più che cari anche alla Lega, a partire dalla denuncia del degrado «di una città abbandonata da Guenzani e dai suoi». Sull’immigrazione, in linea con i distinguo di Salvini, attacca «i profughi che alla fine in gran parte sono clandestini», i richiedenti asilo che vengono parificati a irregolari e che comunque sono considerati un peso per le casse pubbliche. Ogni tanto Martignoni fa qualche passo falso, come quando in consiglio comunale ha chiesto i numeri dei richiedenti asilo: quando ha chiesto se «è vero che Gallarate è la città che percentualmente ne ha di più», si è sentito rispondere che Gallarate ha una incidenza più bassa rispetto ad due altre città della provincia, Busto Arsizio (governata dal centrodestra, ma dove FdI è molto polemica sul tema) e Somma Lombardo, e poco più alta di Varese guidata dalla Lega (si parla comunque di cifre intorno a 0,1% di incidenza sulla popolazione totale). Il cavallo di battaglia di De Bernardi Martignoni è poi la situazione sotto il ponte della Mornera: i senzatetto si accampano sotto il ponte e nelle ex Officine FS dal 2010, ma non passa settimana senza che il consigliere oggi FdI sottolinei il problema «ormai fuori controllo» e richiami il sindaco «che non si fa sentire con le ferrovie» (proprietarie delle officine usate come dormitorio).

De Bernardi Martignoni chiede oggi alla Lega «pari dignità» e «rispetto della rappresentatività», ricorda che c’è comunque la possibilità di una corsa solitaria di FdI al primo turno, in caso le cose si mettano male. Ma l’accordo sembra possibile. «Dentro a Fratelli d’Italia – sottolinea ancora – c’è comunque pieno accordo tra i due circoli, al di là di divergenze passate» (riferimento ai due circoli guidati da Luca Gnocchi e Tiziano Fracchia). L’asse FdI-Lega sarebbe una proposta di destra forte, per affrontare poi magari un secondo turno cercando altre alleanze, in un panorama molto polverizzato, tra partiti e liste civiche. È però anche l’ipotesi che non convince altre parti del centrodestra, che invece chiedono (con accenni diversi l’hanno fatto Liccati di Libertà per Gallarate e Lozito di Ncd) un percorso unitario credibile.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 12 Ottobre 2015
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