Gli spettacoli sono scelti dai cittadini, al via la rassegna del Teatro Off

Gli spettacoli sono stati scelti dai “Visionari”, cinquanta cittadini comaschi che hanno selezionato ciò che si vedrà sul palco. Il primo spettacolo è per il 22 ottobre

Teatro Off Como

Per la prima volta a Como una rassegna teatrale composta da spettacoli selezionati e scelti dai cittadini: il 3 ottobre parte la rassegna Teatro Off di Artificio Como. Tutti gli spettacoli sono stati scelti dai cosiddetti “Visionari”, cinquanta cittadini comaschi che, riuniti in cinque gruppi, hanno visionato i dvd inviati da quasi trecento compagnie teatrali e artisti di tutta Italia che hanno risposto al bando lanciato dal centro culturale Artificio tra novembre e gennaio scorsi. L’innovativo progetto di “cultura partecipata” ha portato a individuare e a ingaggiare 4 compagnie teatrali che nei prossimi mesi si esibiranno in quattro diversi teatri di Como e provincia: Teatro Sociale di Como, Teatro Nuovo di Rebbio, Teatro San Teodoro di Cantù, Circolo Arci Xanadu di Como.

Con la “Selezione Visionari” Artificio Como ha fatto rete con altre tre città italiane (Rieti, Roma e Rimini) insieme alle quali ha partecipato e vinto un importante bando del Mibac (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) che ha erogato un contributo per sostenere l’idea, il metodo e gli obiettivi di questo nuovo modo di scegliere e organizzare spettacoli teatrali. Il capoluogo lariano si inserisce, così, in un circuito di città dove la cultura si lega saldamente al concetto di partecipazione dei cittadini. Ed è in fondo questo il principale scopo di Artificio, nato – grazie al sostegno di Fondazione Cariplo – per essere un Centro Culturale Urbano Diffuso.

Sovratitoli in inglese per una rassegna “internazionale”
Artisti italiani che recitano e si esibiscono in lingua italiana. Ciò non vuol dire che gli spettacoli di Teatro Off non siano di valore e interesse internazionale. Proprio per questo motivo ogni rappresentazione sarà sovratitolata in inglese: per garantire anche agli stranieri (siano essi turisti, studenti o migranti) la possibilità di assistere e comprendere gli spettacoli che andranno in scena sui quattro palchi comaschi.

Il programma di Teatro Off: perché vedere gli spettacoli

Per ogni spettacolo i Visionari hanno esplicitato, nero su bianco, i motivi per i quali vale la pena assistervi. Iniziamo da “Giduglia – Le opinioni di una clownessa”, lo spettacolo che apre la rassegna il prossimo 3 ottobre. Sul palco del Teatro Nuovo di Rebbio alle 21 l’interprete, nonché autrice e regista, Patrizia Aroldi. Perché vederlo: “Un vortice che ti trascina nell’inconscio. Uno spettacolo che ci parla singolarmente. Scoprire che nel profondo c’è qualcosa che ci accomuna tutti.

Cos’è questo qualcosa? Questa volta non ce lo dice un filosofo o uno scienziato ma la clownessa con la sua saggia ingenuità”. Il 22 ottobre al Teatro Sociale alle 20.30 sarà la volta della commedia di Gogol “Il matrimonio” portata in scena dalla compagnia Cantieri Teatrali Koreja. Perché vederla: “La finzione dell’amore eterno, un’utopia che tutti cerchiamo? Il Matrimonio svela, ironicamente, le ossessioni che si celano dietro la scelta di un amore per sempre. E quando pensi di aver compreso tutto, c’è sempre un colpo di scena che ribalta la situazione. E sorridi. E ti arrabbi. E rifletti”.

Il 20 novembre alle 21 al Circolo Arci Xanadù la Compagnia 7-8 Chili porta in scena “A play -Hand play”: una donna (in carne ed ossa sul palco) dialoga con una mano proiettata sullo sfondo. Perché vede lo spettacolo: “Parla con la forza delle immagini. Un racconto intimo realizzato con l’utilizzo del computer. Hand Play è fisico, innovativo, è qualcosa che non abbiamo mai visto prima e che ci ha sedotto.”

L’11 dicembre alle ore 21 al Teatro San Teodoro di Cantù tocca alla Compagnia Generazione Disagio con “Dopodiché stasera mi butto”. Perché va visto secondo i Visionari: “Perchè abbiamo riso molto e molto amaramente. Gli attori riescono a coinvolgere in modo brillante con un linguaggio semplice e diretto. Uno spettacolo pieno di ironia, quella che a volte manca nelle nostre vite”.

Il 5 febbraio 2016 chiude la rassegna la pièce “La chiave dell’ascensore” di Agota Kristòf, portata in scena dalla compagnia Vira. Non si tratta, in questo caaso, di una selezione dei “Visionari” ma di una produzione Artificio. Biglietti d’ingresso: prezzi e modalità d’acquisto. Costi: 15 euro biglietto intero; 13 euro biglietto ridotto (under 25, over 65, soci coop e soci Arci presentando tesserino). Abbonamento a 5 spettacoli 55 euro. Biglietteria: Chiostrino Artificio, Piazzolo Terragni 4 Como Orario dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13. Oppure alle biglietterie dei singoli teatri. Prevendita: www.artificiocomo.it. Info: ticketartificio@gmail.com – 345 4502969.

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 20 Ottobre 2015
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