Guerrilla gardening, riconquisto l’aiuola a colpi di fiori

Spunta la proposta di chi vuole "riappropriarsi" di aiuole e spazi verdi rendendoli più belli con fiori e decorazioni. Ma si è tornati a parlare anche la possibilità offerta dal Comune con "Adotta un'aiuola": lanciata nel 2012, era quasi dimenticata

guerrilla gardening

Anche a Gallarate c’è chi vuole buttarsi sul guerrilla gardening, le azioni di “riconquista” di aiuole e spazi verdi abbandonati o malmessi. La prima sperimentazione – pulizia di un’area verde in periferia – è in programma domenica 4 ottobre, in una via al confine tra la città e la vicina Cassano Magnago. E l’interesse per il guerrilla gardening ha riacceso i riflettori su un’altra iniziativa di partecipazione dal basso – “adotta un’aiuola” – lanciata nel 2012 dal Comune ma oggi pressochè dimenticata.

«Ho creato un evento su facebook per domenica pomeriggio alle ore 15 in via Gemona del Friuli, rispondendo all’appello di una ragazza che chiedeva aiuto per ripulire una zona verde lì vicina» spiega Marco Golzio, vulcanico animatore di iniziative in città, in particolare della Ciclofficina Popolare. «L’idea della pagina Facebook è questa: nel gruppo si segnalano situazioni di abbandono e il gruppo interviene. Con l’evento partiamo per davvero e ci contiamo, per capire dove andare» spiega Golzio.

Curiosamente, mentre alcuni cittadini si organizzano, ci si è ricordati di un’altra iniziativa per certi versi simile, ma quasi dimenticata: nel 2012 il Comune aveva lanciato l’operazione “adotta un’aiuola”, che si proponeva di creare una rete di cura del verde dal basso, in cui i cittadini divenissero responsabili di un pezzo di città, a partire dal loro quartiere. Il tutto con una procedura più snella e meno vincoli rispetto alla sponsorizzazione da parte di aziende (qui una sintesi sul sito del Comune). Peccato che poco oggi sia conosciuta: «C’era stata qualche richiesta, non moltissime» ammette Cinzia Colombo, assessora all’ecologia e alla partecipazione democratica. Le aiuole e gli spazi verdi adottati da privati si contano sulle dita di una mano, tra l’altro uno spazio fu “adottato” da una consigliera comunale per cercare di dare un segnale positivo. Tra questi ci sono anche alcuni spazi a volte al centro di segnalazioni, ad esempio le piccole aiuole accanto alla “scalinata Liberty” (non va poi dimenticata anche l’attività per l’ambiente della Associazione Buon Vicinato, nata ad Arnate nel 2011 e promotrice di tanti eventi).

E oggi? «Anche l’idea di adottare uno spazio verde è interessante, là dove il Comune non è in grado di intervenire, spesso per ragioni economiche» dice Marco Golzio, che sulla pagina facebook ha prontamente ripubblicato la lista dei punti cittadini dove si trovano parchetti, aiuole e altri spazi verdi che possono essere “adottati” (parliamo di spazio di proprietà del Comune).

A proposito, ecco l’elenco delle vie: Allende (civico 5 e piazzetta); Campo dei Fiori (civici 17, 23, 25), Carlo Noé, Checchi/Forni, Checchi/Marche, Covetta/De Albertis, Curtatone, Del lavoro (scaletta via Don Frippo) Don Piloni, Forze Armate/via Vignetta, Gramsci, Mameli/Curioni, Marsala/via Palestro, Mastalli/Fieramosca, Monte San Martino/Adamello, Monte San Martino/Assisi, Montegrappa, Monteverdi, Novara/Palestro (aiuola passaggio pedonale), Palestro (davanti scuola), Parini/Pola, Puglia (civici n. 4 e 6), Puglia/Allende, Ragazzi del 99, San Rocco, Sciesa, Seprio, Timavo, Torino/S. Agostino, Trombini, Vaschi/Virgilio, Venegoni (scala), XXII Marzo, XXIV Maggio/Don Gnocchi.

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 01 Ottobre 2015
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