La cripta: un tesoro sotto la chiesa del Sacro Monte

Conclusi i lavori di restauro della Cripta del santuario di Santa Maria del Monte che hanno portato alla scoperta di nuovi preziosi affreschi. L'apertura al pubblico da domenica 1° novembre

È stata una delicata opera di consolidamento e restauro quella che ha interessato la cripta della chiesa di Santa Maria del Monte, al Sacro Monte di Varese. Il risultato però è stato suggestivo e sorprendente, con tanto di ritrovamento di tre affreschi del ‘400, che ora formano “la sala delle Tre Madonne“.

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Nella cripta di Santa Maria del Monte 4 di 18

Insomma: è stato un vero tesoro quello che si è scoperto durante i lavori di consolidamento della Cripta, che sarà riaperta al pubblico dal 1° novembre 2015, ma che è stata presentata oggi, 21 ottobre, in anteprima a stampa e autorità.

LA RIAPERTURA DELLA CRIPTA: UN SOGNO CHE ARRIVA DA LONTANO

Un’idea che arriva da lontano: l’idea di rendere di nuovo fruibile ai pellegrini la cosiddetta cripta era stata più volte accarezzata da Monsignor Pasquale Macchi, che la rimandò però al termine del lavoro di restauro delle Cappelle e del Viale del Rosario oltre che del Santuario.

La Fondazione Cariplo aveva già garantito a Monsignor Macchi il contributo economico nella misura del 70% del costo dei lavori. Il “testimone” dell’opera fu poi ripreso dal Presidente della Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte di Varese , Mons. Luigi Stucchi, che si adoperò per dare un impulso maggiore alle indagini e agli studi per quest’opera complessa e delicata ed impegnò la Fondazione Paolo VI per il restante contributo economico, pari al 30%.

I lavori, complessi ed articolati, hanno permesso di consolidare le volte della cripta, rimuovendo le pesanti strutture di presidio inserite nel 1931 e posizionando una struttura metallica idonea a sorreggere il peso – 72 tonnellate – del sovrastante altare marmoreo, collocato nel presbiterio del Santuario.

L’importo dei lavori è di 1.150.000 Euro, progetto, coordinamento generale e Direzione Lavori sono stati eseguiti dall’Architetto Gaetano Arricobene, mentre il progetto dei lavori di consolidamento porta la firma dell’ingegner Lorenzo Jurina, docente del Politecnico di Milano. I lavori di restauro degli affreschi infine sono stati diretti da Isabella Marelli della Soprintendenza Belle Arti di Milano ed eseguiti dai restauratori Michele Barbaduomo e Luigi Reina, del Laboratorio San Gregorio srl di Busto Arsizio.

GLI AFFRESCHI RISCOPERTI

Gli affreschi che ornano la cripta sono del quattordicesimo secolo, anche se gli studiosi non sono concordi sulla loro datazione: secondo alcuni infatti le diverse scene sono state eseguite tra il 1360 e il 1370 mentre per altri la loro esecuzione va avanzata ai primi anni del XV secolo, a causa di caratteri stilistici simili a quelli presentati dagli affreschi della Schirannetta di Casbeno datati 1408.

Ma i lavori più importanti hanno riguardato il corridoio d’ingresso alla cripta, che corrisponde al fianco esterno dell’antica chiesa romanica, dove i recenti restauri hanno riportato in luce due grandi affreschi. Il più antico , che si può far risalire al 3°-4° decennio del XV secolo, raffigura un donatore che ringrazia la Vergine col Bambino per la liberazione dalla prigionia. Lo affiancano San Leonardo, invocato dai prigionieri, e Santa Caterina d’Alessandria. L’affresco rispecchia lo stile del gotico-internazionale sia nell’architettura gotica, adottata nella costruzione del Duomo di Milano, sia nella profusione di dettagli preziosi come i bottoni delle vesti, le corone e le aureole realizzati in leggero rilievo dorato.

Di poco successivo è l’altro affresco, purtroppo molto danneggiato in passato, raffigurante l’Annunciazione. La figura di Maria che era rimasta nascosta – e protetta – dal contrafforte ora demolito, è la meglio conservata. E’ opera di un artista locale, che non rinuncia al gusto del gotico fiorito esemplificato dal trono sul quale è seduta; tuttavia la fluida stesura dei panneggi e la tridimensionalità della figura richiama i personaggi allungati e sinuosi di Masolino da Panicale, attivo a Castiglione Olona per il cardinale Branda intorno al 1435.

I lavori di demolizione del contrafforte hanno permesso di scoprire, infine, un affresco più piccolo dei precedenti, ma coevo, raffigurante una Madonna con Bambino: per questo la prima sala di entrata ora è chiamata “la sala delle tre madonne”.

UNA FESTA PER L’INAUGURAZIONE

La sala del museo Baroffio che ha presentato i lavori di restauro era strapiena, di ospiti giunti da tutte le istituzioni per vedere i risultati dello splendido restauro: tra gli altri, erano presenti il vicario episcopale e presidente della Fondazione Paolo VI monsignor Franco Agnesi, l’arciprete del Sacro Monte monsignor Erminio Villa, il vice presidente della Provincia di Varese Giorgio Ginelli, l’assessore al Commercio di Varese Sergio Ghiringhelli, Giorgio Gaspari in rappresentanza della Fondazione Cariplo, oltre ai responsabili della Sovrintendenza, e agli architetti e restauratori, che hanno partecipato ai lavori.

«Anche alle attività di recupero e restauro della Cripta del Santuario della Madonna del Monte, la Regione ha assicurato il proprio sostegno, partecipando a un’altra tappa importante nel cammino di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale lombardo, iniziato nel giugno 2013 con il mio progetto di assessorato itinerante, proprio da qui, dal Sacro Monte, con il presidente Maroni – Ha spiegato l’assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia Cristina Cappellini – Ogni volta che vengo al Sacro Monte è per un’occasione positiva. Se penso ad esempio alla riapertura della Casa Museo Pogliaghi o alla precedente conferenza stampa, pochi mesi fa, in cui si era fatto il punto sui lavori della Cripta, illustrando le nuove scoperte. Questo conferma che Varese è una provincia culturalmente ricca e interessante, quella con il maggior numero di siti Unesco, a cui si aggiunge questo nuovo tesoro che vede la Cripta un luogo di grande suggestione, che può diventare un altro punto di riferimento culturale e turistico del territorio».

«Qui c’è la nostra storia e le nostre radici – ha commentato l’assessore Sergio Ghiringhelli – A questo lavoro, bellissimo e ultimato in tempi rapidi, hanno collaborato in molti. E, anche se il comune non aveva le finanze per partecipare personalmente, possiamo dire di aver contribuito a cercare di rendere meglio accessibile il Borgo, per venire a visitare questa perla».

«Il Sacro Monte è come la fabbrica del Duomo – ha scherzato Giorgio Gaspari, che rappresenta i principali finanziatori dell’impresa – Non si fa in tempo a partecipare a un inaugurazione che già ci segnalano il prossimo passo. ma noi ci siamo sempre stati e continueremo ad esserci, per ogni idea buona in questa direzione»

«Il sacro Monte sarà porta Santa in occasione del Giubileo,e la realizzazione di quest’opera e le scoperte che si sono fatte, ci sembrano già un buon segno – ha spiegato Monsignor Franco Agnesi – Non possiamo che ringraziare chi ha permesso tutto questo, ma ancora molto c’è da fare. Per questo ci appelliamo ai privati donatori, a chi si vuole prendere cura della manutenzione o di altre parti di opere. Qui c’è ancora tanto da fare»

COME E QUANDO VISITARLI

La Cripta del Santuario di Santa Maria del Monte e gli ambienti annessi saranno aperti al pubblico a partire dal 1 novembre: La gestione delle visite e del personale di sorveglianza è stata affidata dalla Parrocchia di Santa Maria del Monte ad Archeologistics snc.

Per la particolare situazione della Cripta, le entrate dovranno essere “contingentate”: mai più di 10 persone per volta. Nella maggior parte delle ore di apertura le entrate saranno guidate, e solo in uno spazio ristretto della giornata (dalle 9.30 alle 10 e dalle 17.30 alle 18) sarà possibile la visita libera, destinata alla “contemplazione silenziosa e la meditazione”. In quel momento sarà presente solo personale di accoglienza e sorveglianza.

Per ora l’apertura è prevista di sabato domenica e festivi: nelle fasce orarie in cui sono previste le visite guidate (dalle 10 alle 17.30) è prevista la presenza di personale con competenze storiche, archeologiche ed artistiche che accompagnerà i visitatori. Ci sarà una visita ogni 30 minuti, secondo un preciso schema orario. Ogni visita avrà durata di circa 20 minuti e avrà un costo di 5 euro a persona.

PER LA CRIPTA, MEGLIO PRENOTARE

Gli ingressi sono possibili su prenotazione: si possono effettuare on line sul sito www.sacromontedivarese.it. Sul sito c’è anche la possibilità di acquisto on-line dell’ingresso con carta di credito. Le prenotazioni, in questo caso, chiudono alla mezzanotte del giorno precedente la visita. (NB: Il servizio sarà attivo a partire da lunedì 26 ottobre). Oppure si potrà prenotare telefonicamente, al 328.8377206: in questo caso le prenotazioni chiudono entro le 18 del giorno precedente la visita. (NB: Il servizio sarà attivo a partire da venerdì 23 ottobre)

Gli ingressi senza prenotazione sono possibili solo in caso di posti non prenotati, la cui disponibilità è da verificare al momento dell’ingresso e non sono comunque garantiti, perchè verrà sempre data precedenza agli ingressi prenotati: meglio quindi pensarci prima, per non avere cattive soprese. Nelle fasce di Spazio Libero (dalle 9 , infine, non è possibile prenotare gli ingressi. Si tratta di un ingresso silenzioso e dedicato alla contemplazione e meditazione, nel quale dunque non è possibile il servizio di visita guidata.

Su prenotazione sono previste anche le visite di gruppi, con pacchetti che comprendono più offerte culturali per il Sacro Monte: per prenotarsi e informarsi, il numero è sempre 328 8377206.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

Il web è meraviglioso finchè menti appassionate lo aggiornano di contenuti interessanti, piacevoli, utili. Io, con i miei colleghi di VareseNews, ci provo ogni giorno. Ci sosterrai? 

Pubblicato il 21 Ottobre 2015
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