Parcheggi dell’Ipc Falcone, nuovi posti per chiudere la “vertenza”

Da anni docenti e personale chiedono più posti auto intorno alla scuola inaugurata nel 2010 in pieno centro. L'amministrazione cede altri posti: "Soluzione ottimale". Critica Forza Italia

ipc falcone inaugurazione

Dopo anni di petizioni, confronto e scontro, documenti contrapposti, il Comune di Gallarate prova a mettere una parola definitiva alla vicenda dei parcheggi per l’Istituto Falcone. La “scuola modello” (aperta nel 2010) fu collocata in pieno centro, ma la dotazione di parcheggi a uso (più o meno esclusivo) di docenti, personale e alunni della scuola è sempre stata motivo di polemiche.

Qual è il passo compiuto dal Comune? L’amministrazione ha definito – con apposito, necessario passaggio burocratico in commissione urbanistica – l’uso a standard “istruzione” di metà del parcheggio (a raso e cintato) lungo via Cantoni. Via Cantoni diventa così in parte a uso esclusivo della scuola: «Oltre ottanta posti» a disposizione della scuola, come ricorda l’assessore Giovanni Pignataro, che lunedì sera ha presentato il provvedimento. Metà parcheggio alla scuola, metà in gestione ad Amsc, per la sosta a pagamento. «Ci sembra un ottimo equilibrio sul numero di posti che possono venire incontro alle esigenze della scuola» continua Pignataro. Un’equilibrio che da un lato tiene conto delle richieste della scuola (che comunque erano più alte) dall’altro anche del fatto che la zona tra stazione e centro storico ha “fame” di posti auto, richiesti da pendolari, commercianti, persone che lavorano in centro, clienti dei negozi. «Ulteriori richieste risulterebbero eccessive», conclude Pignataro.

Il riferimento è appunto alla lunga “vertenza” che ha opposto Comune e Istituto, sui parcheggi: non solo sulle pagine dei giornali, ma anche con un pronunciamento ufficiale della Rappresentanza Sindacale. Docenti e altro personale lamentavano il mancato rispetto di standard urbanistici e mancato rispetto dei termini della convenzione stilata negli anni Duemila da Provincia, Comune e Istituto, per la definizione dei servizi del nuovo istituto. Una polemica a tratti accesa, come quando il Comune ha risposto a stretto giro alle richieste del personale dell’istituto (che chiedeva l’intero parcheggio di via Cantoni e quello di via Matteotti, rifacendosi alla convenzione). Ora la scelta di Palazzo Borghi di cedere in uso metà del parcheggio di via Cantoni, dopo l’opzione in passato per il parcheggio interrato di via Matteotti.

«Se non abbiamo capito male l’IPC Falcone chiede 220 posti auto, di primo acchito eccessivi», è il commento di Germano Dall’Igna di Forza Italia, che insieme a Massimo Bossi ha seguito la vicenda. In generale, Dall’Igna lamenta una disparità di trattamento di diverse categorie: «I parcheggi vanno garantiti a tutti, non solo ad una classe di lavoratori, anche ai clienti delle varie attività commerciali e/o ai cittadini che si recano presso gli uffici pubblici dove a beneficiarne indirettamente sono gli stessi padri dei figli che frequentano l’IPC Falcone. Considerato che si parla tanto di lotta alla sedentarietà, mi sia permesso una battuta …quattro passi fanno bene a tutti».

Dal punto di vista politico, Forza Italia lamenta però anche i riferimenti al passato da parte dell’amministrazione, in una vicenda che riguarda appunto la scuola aperta nel settembre 2010: «l’Assessore si è premurato di rispondere subito che la convenzione era della precedente amministrazione, siamo stufi di questi continui torcicollo». Per questo Dall’Igna ha firmato una richiesta per avere copia della convenzione di allora, quella appunto spesso citata anche dai più battaglieri docenti del Falcone. Quanto alle esigenze della scuola, Forza Italia propone per esempio l’uso del Seprio Park (il parcheggio sotterraneo Amsc non proprio ambìto ma non troppo distante) oppure «il parcheggio di via Torino, tranne il sabato».  «A nostro parere la presente proposta va analizzata con una verifica degli ambiti trasformazione all’intorno previsti nel PGT, nonché la viabilità vedi via Matteotti».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 20 Ottobre 2015
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