Picchiò la moglie nel parcheggio di Malpensa, arrestato tunisino

L'uomo è stato rintracciato tra i passeggeri di un volo in arrivo da Tunisi. Arrestato anche un rumeno per contraffazione

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Non voleva far partire la moglie per la Tunisia. Per impedirglielo l’ha seguita fino allo scalo di Malpensa, picchiandola con calci e pugni in un parcheggio dell’aeroporto. Dopo l’aggressione S.M.,
cittadino tunisino di 37 anni, era riuscito a scappare.

La violenza risale ai primi giorni di settembre e l’uomo è stato arrestato dagli agenti della Polaria sabato scorso, 3 ottobre. La Polizia di Frontiera lo ha rintracciato tra i passeggeri di un volo proveniente da Tunisi e il Gip del tribunale di Bergamo ha disposto l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Nel dicembre 2014 il tribunale della Libertà di Brescia aveva vietato al tunisino l’avvicinamento a meno di 100 metri di distanza dall’abitazione della moglie e dei due figli minori.

Nonostante il divieto aveva inseguito la moglie, B.S., di 39 anni, fino all’aeroporto, dove è stato fermato e identificato dagli agenti della Polizia di Stato di Malpensa per una lite con due cittadini egiziani.

In quel caso la moglie aveva rassicurato le forze dell’ordine. Per lei quello del marito era solo un tentativo di riavvicinamento e insieme si sono avviati verso l’area check-in aspettando

l’apertura del banco di registrazione. Ma in realtà aveva solo mentito agli agenti, per paura di una reazione violenta del marito.

Dopo aver provato a convincere la moglie a rinunciare al viaggio l’ha seguita fino al parcheggio dell’aeroporto, dove era andata per recuperare le valigie. Di fronte all’ennesimo rifiuto il tunisino ha iniziato a colpirla con calci e pugni, prima di scappare. L’uomo era riuscito a far perdere le proprie tracce. Fino a sabato mattina.

Sempre sabato la Polaria ha arrestato anche un cittadino rumeno, F.F., di 35 anni, ricercato in campo internazionale per contraffazione di carta filigranata per la fabbricazione di valori bollati. La Polizia di Frontiera l’ha fermato con un mandato di cattura internazionale all’aeroporto di Malpensa, mentre tentava di imbarcarsi su un volo diretto a Londra. L’uomo è stato portato al carcere di Busto Arsizio a disposizione della Corte d’Appello di Milano, che ha avviato la procedura per l’estradizione.

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Pubblicato il 08 Ottobre 2015
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