Restaurata la tomba di Maria Fermi, morta nel disastro aereo

La lapide, posta nel 2009 a ricordo di quel tragico evento in cui perse la vita, è tornata a splendere nel suo marmo bianco di Carrara grazie alla volontà di un benefattore olgiatese

Disastro aereo di Olgiate Olona, commemorazione (inserita in galleria)

È stato finanziato da un benefattore olgiatese il restauro che ha cancellato il degrado presente sulla lapide che nel cimitero di Olgiate Olona commemora Maria Fermi Sacchetti, morta nel disastro aereo del 26 giugno 1959 e sepolta nella tomba perpetua concessa gratis dal Comune: sul manufatto in marmo bianco di Carrara è intervenuta la ditta Enrico&Carlo Lualdi di Busto Arsizio che lo realizzò nel 2009. (nella foto il sacrario nel fondovalle che ricorda l’incidente aereo)

Gli agenti atmosferici avevano deteriorato la lapide con una patina nerastra e intaccando la vernice delle lettere dell’iscrizione: In memoria di Maria Fermi Sacchetti vittima del disastro aereo del 26 giugno 1959 il Comune di Olgiate Olona coi familiari pose venerdì 26 giugno 2009 nel 50° anniversario.

La lapide fu benedetta il 26 giugno 2009 alla presenza di Gabriella Sacchetti, figlia di Maria Fermi Sacchetti, e dei familiari di Giuseppina Aliprandi Landoni, la mamma olgiatese che dal 1959 si prese cura scrupolosamente della tomba e poi affidò agli eredi tale opera di misericordia.
Il restauro, suggerito da chi cura gli eventi commemorativi del 26 giugno 1959, è avvenuto col placet del sindaco olgiatese Giovanni Montano e con la collaborazione dell’ufficio Tecnico comunale (architetto Marco Cerana, geometra Giorgio Franchi, necroforo Antonio Leuzzi).

Come altre volte, la stima e il supporto fattivo di alcuni collaboratori e sponsor tecnici – in questo caso la ditta Enrico&Carlo Lualdi di Busto Arsizio – fa sì che a Olgiate Olona la memoria del disastro aereo del 26 giugno 1959 si traduca anche nell’assicurare decoro ai segni fisici della memoria e nel preservarli dal degrado.

La Enrico&Carlo Lualdi di Busto Arsizio opera dal 1926, si è specializzata nell’arte funeraria e la sua attività prevalente è la lavorazione di marmi e graniti, nonché il commercio di manufatti in cemento tra cui arredamento per luoghi urbani. Il processo dal manufatto grezzo al prodotto finito ha luogo nell’azienda di via Cicerone 11 a Busto Arsizio: i blocchi di marmo e granito di altissimo pregio acquistati in tutto il mondo vengono segati in lastre di vario spessore che dopo la lucidatura vengono tagliate e lavorate in base alle richieste; particolari lavorazioni sono effettuate anche a mano.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 02 Ottobre 2015
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