“Ficcatelo in tasca” ecco il movimento ecosostenibile che fa la guerra ai rifiuti

“Scatta il rifiuto” o “diventa un ficcato” le diverse iniziative messe in piedi da un gruppo di amanti la natura

Varie

E’ l’immagine di una mano che impugna un boomerang a fare da testimonial alla pubblicità del movimento contro i rifiuti lasciati per strada “Ficcatelo in tasca”.

Una figura capace di catturare l’attenzione dell’utente per condurlo verso un’unica via che si fa paladina dell’ambiente: non gettare rifiuti in giro, perché prima o poi torneranno da te, inquineranno anche te.

Basta cercare “un cavolo di cestino” come cita lo slogan.

Ficcatelo in tasca” è un progetto non a scopo di lucro che investe su di un messaggio: nessuno toglierà mai il rifiuto dalla strada al posto nostro; ci vorranno migliaia di anni prima che venga smaltito dalla Terra.

Ecco alcuni dati interessanti che risalgono al non lontano 2009: “Nel nostro Paese vengono prodotti ogni anno 32,4 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, 550 chili pro-capite” ha confermato uno studio realizzato dal gruppo Veolia (con Philippe Chalmin dell’Università Parigi-Dauphine) insieme all’Università Bocconi. Dati Istat più recenti (2012) ci parlano invece di 590,5 kg di rifiuti urbani pro-capite annui.

E naturalmente non tutta la spazzatura, finisce nel cestino!

“Ficcatelo in tasca” al fine di promuovere l’educazione ambientale sa anche essere originale nel suo genere. E lo fa, per esempio, stimolando il suo pubblico all’acquisto di alcuni porta mozziconi di sigarette, tascabili. Perché partire dal mozzicone? Perché impiega due anni per degradarsi.

E’ tanto? No, se si pensa ai 100 o a i 1000 anni di un sacchetto o di una bottiglia di plastica. O a un pannolino usa e getta che verrà smaltito in 500 anni. O ancora ai 10 o 100 anni di una lattina di alluminio.

L’ente è protagonista di diverse iniziative, e lo fa avvalendosi anche della sua pagina Facebook tramite la mission “Scatta il rifiuto”. Della serie “facciamo vedere a chi inquina che il suo rifiuto è sempre lì dove lo ha buttato e che nessuno lo toglierà”.

La compagnia, inoltre, per creare una maggiore rete di interazione e un migliore feedback col proprio pubblico propone degli inviti speciali che suggeriscono come diventare un “ficcato very doc”.
Come? Scrivendo a un indirizzo di posta elettronica: ficcatelointasca@gmail.com.

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Pubblicato il 04 Novembre 2015
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