Pinti: “la comunità musulmana condanni gli attentati”

Il segretario della Lega varesina chiede alle comunità musulmane locali di dare un segnale unito,come non è successo in passato. E propone un dibattito - confronto

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“Libertà, uguaglianza, fraternità, sicurezza” le tre parole d’ordine della rivoluzione illuminista, con una aggiunta in chiave leghista, ora campeggiano sullo striscione dal balcone della sede della Lega di piazza Podestà.

«Un’omaggio alle idee che fondano la nostra civiltà» dichiara il segretario del Carroccio varesino Marco Pinti che rivendica l’aggiunta della “sicurezza” come condizione necessaria per esercitare le libertà democratiche.

Per questo motivo «Lancio il nostro appello alla comunità mussulmana di Varese a condannare gli attentati con un comunicato a firma di tutti i suoi portavoce, senza lasciare più spazio alle loro ambiguità recenti. A Gennaio ci sono voluti tre comunicati stampa della Lega per avere finalmente una confusa condanna della strage di Charlie Hebdo da Samir Baroudi, cui ha fatto seguito una manifestazione pubblica dei mussulmani a Varese dove più che il messaggio per la pace inesistente, l’unico slogan sui cartelli era un messaggio d’amore per Maometto, abbiamo potuto notare la netta divisione del corteo con tutti gli uomini alla testa e tutte le donne in coda».

«Se Baroudi è un comunicatore confuso – aggiunge Pinti – certo questo non è il difetto del secondo portavoce della moschea di via Giusti, il varesino Giorgio Stabilini, che sulla stampa equiparava la guerra del califfato islamico ai partigiani italiani, suscitando giustamente la reprimenda del presidente dell’ANPI, Angelo Zappoli».

Per questo «Una ferma condanna firmata da tutti i portavoce sarebbe un atto formale, ma necessario per verificare la loro condivisione dei valori democratici al di sopra della loro appartenenza religiosa. Invito inoltre i responsabili della comunità mussulmana varesina ad intervenire in un dibattito pubblico in una sede a loro scelta, aperto alla partecipazione di tutti cittadini, associazioni, partiti e movimenti da destra a sinistra, per parlare dei tre argomenti che fondano la nostra modernità oggi insanguinata dal fondamentalismo islamico: libertà, uguaglianza, fraternità».

«Accetto volentieri l’invito – ha risposto Giorgio Stabilini –  La Comprensione, e la coesione sociale in un momento così difficile deve andare oltre ogni eventuale divisione ideologica. Solo nel confronto onesto possiamo costruire. Noi siamo un presidio sano, valorizzarci andrebbe oltre ad ogni opportunismo politico e nel solo interesse della città».

Stabilini,  a nome del centro culturale islamico varesino, aveva già inviato una lettera aperta sull’argomento:
«Questa è una lettera dettata dal cuore, che nasce dallo sconforto e dal dolore. Questa è una lettera da parte di chi si vede additato come corresponsabile di un vile delitto senza avere la possibilità di difendersi. Qualcuno nel mondo usa la religione per ordire uno scontro fra civiltà, fra uomini. Umani non più umani.
La nostra associazione, noi , condanniamo ogni forma di terrorismo e di violenza e nella condanna più severa desideriamo portare il nostro conforto a tutte le famiglie che soffrono. Ribadiamo con forza di credere nella onestà e nella correttezza dei rapporti fra le persone, nel rispetto delle idee e dei principi degli uomini e dei paesi, nella pacifica convivenza e nell’intelligenza , rifuggendo dall’ignoranza, dal giudizio e dalle prevaricazioni».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Novembre 2015
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