Le prime valutazioni dei sindaci sul MasterPlan

Sea ha proposto un processo decisionale, nell'arco di un anno almeno, che sia aperto al territorio. Luci e ombre nelle prime impressioni dei sindaci

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Il nuovo MasterPlan Malpensa (vedi qui) convince i sindaci del territorio? Lunedì 9 novembre c’è stato il primo incontro tra il presidente di Sea Pietro Modiano, i tecnici del gestore e i primi cittadini del territorio interessato. Un confronto sulle linee-guida e il metodo di lavoro che si vorrebbe seguire – nell’arco del 2016 – per arrivare alla condivisione del piano di sviluppo infrastrutturale: numerosi i sindaci presenti, non solo quelli dei Comuni del Cuv (il Consorzio Urbanistico Volontario che riunisce i Comuni più direttamente esposti all’impatto dello scalo e delle attività aeroportuali) ma anche quelli appena oltre, come ad esempio Gallarate.

Critico è il sindaco di Arsago Seprio, uno dei Comuni che non è toccato dal punto di vista territoriale (non confina con il sedime) ma lo è sotto un altro punto di vista, quello del rumore: «Le linee guida prevedono di salire a mille  movimenti e oltre. Se questo sarà il futuro, chiederemo non la terza, ma la quarta o la quinta pista: ho seri dubbi sulla compatibilità con il territorio nel caso si arrivasse a mille voli» dice Claudio Montagnoli. «Per quanto mi riguarda la compatibilità sarebbe quella attuale, ma capisco che questo non è compatibile con l’interesse industriale ed economico del gestore e del sistema aeroportuale. Bisogna però garantire l’attenzione al territorio perché altrimenti c’è il rischio – continua Montagnoli – di tornare al livello d’inizio anni Duemila, quando ogni giorno c’erano proteste contro il rumore dello scalo. Da questo punto di vista, preoccupa anche la vocazione per il Cargo, che significa anche voli notturni e aerei rumorosi».

Più positiva la prima impressione di Mauro Cerutti, sindaco di Ferno (Comune toccato direttamente dal sedime) e presidente dell’Ancai, l’associazione nazionale Comuni aeroportuali.  Cerutti parte da una lettura dal punto di vista metodologico: «Per quanto mi riguarda, ma credo che possa valere anche per altri sindaci, valuto positivamente il coinvolgimento del territorio promesso da Modiano rispetto al MasterPlan Malpensa 2030», dice il sindaco, riferendosi al percorso individuato da Sea e che si rifarà alle procedure previste da due direttive europee su partecipazione e grandi opere. Nel merito, invece: «Il no alla terza pista fino al 2030 è un dato positivo, lo studio svolto in collaborazione con tre Università e Enav ha dimostrato che il potenziale delle attuali due piste può essere sfruttato maggiormente, come avevamo sempre sostenuto negli anni scorsi. Positivo che nell’incontro Sea abbia parlato anche degli orari dell’aeroporto, che lavorerebbe dalle 5 del mattino alle 21 di sera».
La nota dolente viene invece dalla conferma di un investimento al di fuori dell’area di sedime attuale e dalle previsioni di sviluppo per il settore del Cargo: «Il territorio è già stato occupato e segnato negli anni scorsi,per questo la prevista espansione del Cargo non ci piace: siamo anche consapevoli che nel confronto tra passeggeri e cargo, il settore passeggeri porta più posti di lavoro, a differenza del cargo e della logistica» continua Cerutti. Che però non chiude le porte in faccia ad un confronto più puntuale anche su questo punto: «Se si discute di una crescita condivisa e “contingentata”, si può esaminarla insieme»

Infine, una nota polemica: «Non condividiamo la scelta di confrontarsi anche con Comuni che con Malpensa c’entrano poco, come nel caso di Albizzate, Daverio, Buguggiate, Azzate, Biandronno, coinvolti così come i Comuni del Castanese a Sud delle piste. La base per il coinvolgimento nel Cuv e nel confronto con il gestore è chiaro: riguada Comuni entro 6 km dalle piste e sopra i 64 decibel di rumore. Gli altri hanno il diritto di partecipare al tavolo, ma i limiti sono precisi».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 10 Novembre 2015
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