L’Aids non è sconfitto, per paura e per pigrizia
In occasione della Giornata mondiale contro l'Aids, martedì 1 dicembre, l'ambulatorio MTS dell'Azienda sanitaria in via Rossi effettuerà test salivari, gratuiti
Non è più allarme sociale, i casi ormai sono limitati. Eppure non si riesce a scendere sotto quella soglia.
In occasione della Giornata Mondiale contro l’Aids, l’azienda sanitaria di Varese ha reso noto i numeri di infezioni e di malattie conclamate. Lo scorso anno i nuovi casi HIV sono stati 63 mentre dal primo gennaio al 30 ottobre del 2015 ne sono stati registrati 46. Anche i nuovi malati di AIDAS, cioè la malattia conclamata sono 19 : « Un risultato positivo se si considera il livello d’allarme del decennio di fine secolo scorso e i primi anni del 2000 – ha commentato Franca Sambo, responsabile del Dipartimento della Prevenzione – non si può consentire che l’infezione continui a diffondersi per pigrizia , paura o indifferenza».
Il paziente medio ha tra i 35 e i 40 anni, sono uomini italiani eterosessuali. Tra i 46 casi segnalati, ce ne sono due ultrasessantacinquenne, uno di 75 e uno di 80. Ma c’è anche una ragazza di 17. Tra gli stranieri si segnalano 11 uomini e 8 donne ( contro le tre italiane ) mentre, guardando alle tendenze sessuali, sono 35 gli eterosessuali, due bisessuali e 9 omosessuali.
Dal 2000 allo scorso anno, i casi di AIDS segnalati sono stati 457 di cui l’80,5% residenti a cui devono aggiungersi i 55 casi di varesini segnalati un altre provincia. Nel corso degli anni le percentuali sono diminuite, per rivedere un leggero picco nel 2012 e la ridiscesa nei due anni successivi.
Per sollecitare attenzione e prevenzione, il prossimo 1 dicembre , l’ambulatorio “Malattie Trasmesse Sessualmente2 (MTS) offrirà test salivari gratuiti, garantendo pieno anonimato. Dalle 9 alle 17 basterà presentarsi in via Ottorino Rossi Padiglione Biffi senza prescrizione medica.
Intercettare precocemente la presenza del virus è fondamentale: « Spesso i pazienti si presentano quando ormai la malattia è conclamata, emerge nel corso di controlli per altri disturbi – ha spiegato l’infettivologa Clara Abeli dell’ospedale di Busto Arsizio – Grazie ad alcuni test mirati riusciamo a risalire anche al periodo dell’infezione che può essere antecedente persino di 10 anni».
Nella nostra provincia, il numero di casi è diminuito e anche quello dei morti: lo scorso anno sono stati 2 contro i 18 di inizio secolo (in tutto, nella nostra provincia si contano 133 vittime dell’Aids).
La terapia farmacologica oggi ha elevato di molto le prospettive di vita: « Ma non la qualità – ha commentato la dottoressa Sambo – si tratta di una vita comunque sempre sotto controllo perchè questo è un virus che accelera il processo di invecchiamento».
Al di là dell’open day in occasione del1 dicembre, l’ambulatorio MTS rimane a disposizione per test e consulenze. Basta chiamare al nr verde 800.012.080 : « In presenza di qualsiasi dubbio non esitate – invita il direttore sanitario dell’Asl Francesco Locati – la prevenzione anche in questo campo è determinante»
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