Barack: “Nel silenzio della natura nascono i miei brani”

Ha registrato un album nato tra boschi e laghi, il suo genere è indie-folk e sabato è tra i concorrenti di Va sul palco

Il suo nome d’arte è Barack. A Va Sul Palco l’artista varesotto porta il suo progetto solita indie folk. “E’ nato nato dopo alcune esperienze di band (Osfa la più importante) – spiega il cantante, all’anagrafe Lorenzo Clerici -. Questo è un progetto nato dall’esigenza di riuscire a lavorare, comporre, produrre, e suonare ai miei ritmi e gusti personali, senza filtri, senza imbarazzi ne disagi. Pur non rinnegando mai il piacere ed il divertimento che si prova a lavorare in gruppo, sono un amante della composizione in solitario. Adoro vivere questi momenti in solitario (da non confondere con la solitudine) in cui la mia creatività non incontra nessun ostacolo”.

La scelta del suo nome d’arte? “Il nome deriva da un nomignolo datomi dagli amici più cari: “baraca” (riferito allo stato in cui si trovava la mia auto) il quale si è presto trasformato in barack. Poi Obama mi ha fregato l’idea (scherza ndr)“.

Barack, un anno fa ha pubblicato il suo primo EP dal titolo “The journey I never made”, “un disco essenziale concentrato su voce e chitarra che richiama atmosfere naturali della nostra zona: boschi, laghi, montagne (e anche un pò di mare). Luoghi dove nascono gli incipit creativi”.

Parlando del futuro: “Attualmente sono al lavoro sul primo album che è in fase di registrazione. Un progetto molto più elaborato e curato nel dettaglio, realizzato in collaborazione con Lucantonio e Claudio della band MasCara. Purtroppo non è ancora stata fissata una data di pubblicazione ma azzarderei che il tutto potrebbe essere pronto per la fine di questo inverno”.

Per quanto riguarda i suoi punti di riferimento musicali Barack spiega: “La mia impulsività fa sì che i miei artisti e generi preferiti cambino in continuazione. In questo periodo gli artisti che ascolto maggiormente sono Sufjan Stevens, Frames (Glen Hansard). Un anno fa ascoltavo in loop Fast Animals Slow Kids, Gazebo Penguins, Biffy Clyro, un anno prima ancora Bon Iver e Brett Dennen. Invece gli eterni che non passano mai direi Sublime, Dispatch, Damien Rice”.

E’ la prima volta che partecipi a concorsi musicali? “Ho partecipato a diversi concorsi musicali. (Va sul palco compreso) e devo ammettere che quest’ultimo è uno dei pochissimi concorsi veramente organizzati bene con giurie vere, con criteri di valutazione seri e professionali. Inoltre personalmente considero questo evento più che concorso, un’occasione per farmi sentire e suonare davanti ad un pubblico curioso ed attento, occasione sempre più improbabile nella nostra zona (tanto ai concorsi non vinco mai  però mi fanno sempre un sacco di complimenti, scherza ndr )”.

Cosa ti aspetti da questa esperienza?
“Divertirmi, incontrare persone care ed interessanti, conoscerne di nuove. Fare sentire la mia musica, confrontarla, migliorarla”.

Cosa pensi della situazione della musica in Italia oggi? C’è abbastanza spazio per le band emergenti? “La situazione è drammatica. I locali ed eventi dove suonare sono sempre di meno. Il pubblico è sempre meno curioso e preferisce andare a sentire una tribute band del disco che ascolta in macchina da anni piuttosto che andare a scoprire nuovi gruppi ed arricchire la sua collezione. Per non parlare dei gestori ed organizzatori che oltre a non pagarti, pretendono che tu gli riempia il locale. Per questo motivo ormai mi limito a suonare in locali dove so già che l’accoglienza ed il trattamento sono più che dignitosi. Idem per i concorsi: evito le “fuffe” dove esiste solo una giuria popolare che magari vota pure in base alle consumazioni della gente che ti porti dietro”.

L’appuntamento con Barack e gli altri concorrenti di Va Sul Palco è per sabato 12 dicembre, alle Cantine Coopuf di Via De Cristoforis, 5, alle 21.

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 12 Dicembre 2015
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