Ospita a pranzo un richiedente asilo. La parrocchia lancia l’iniziativa

Avviato un percorso per l'integrazione dei 90 ragazzi alla Barbara Melzi: le famiglie possono aderire ospitando qualcuno domenica 13 dicembre. Don Gianni: "Non sono marziani sbarcati da chissà dove"

Don Gianni Cazzaniga

Ospita a pranzo il richiedente asilo. È la nuova è singolare iniziativa lanciata in questo periodo natalizio dalla parrocchia di Tradate insieme alla Croce Rossa che gestisce la struttura della Barbara Melzi, dove sono accolti circa 90 giovani stranieri, provenienti da sette nazioni diverse dell’Africa, tutti tra i 18 e i 25 anni.

La gestione dell’emergenza passa quindi da un processo di integrazione che viene così avviato da Parrocchia e volontari. A cominciare da un pranzo che si svolgerà l’8 dicembre in oratorio San Luigi a Tradate, dove sono stati invitati i cattolici che fanno parte del gruppo di profughi. Sono circa una quindicina ed è un primo passo di questo nuovo processo di integrazione.

Il secondo passo è il cuore di queste proposte nate nel periodo natalizio. Domenica 13 dicembre ogni famiglia della città può proporsi per accogliere per pranzo uno o due dei giovani che sono ospitati alla Barbara Melzi. Un invito che non è rivolto solo ai cattolici, ma a chiunque voglia partecipare. Per dare la propria adesione basta rivolgersi alla segreteria delle parrocchie cittadine, indicando anche se si parla qualche lingua come inglese e francese. Questo per organizzare al meglio la distribuzione dei ragazzi.

Per spiegare questa proposta, le cui iscrizioni sono aperte fino a venerdì 11 dicembre, la Croce Rossa ha organizzato un incontro per giovedì 10 dicembre, alle 21 alla Barbara Melzi, dedicato alle famiglie che hanno aderito all’iniziativa. 

«Non sono marziani sbarcati da chissà dove, ma persone che vivono sul territorio – spiega il parrocco di Tradate, don Gianni Cazzaniga -. Queste proposte sono nate sull’onda dell’invito di Papà Francesco, affinché ogni parrocchia accolga una famiglia. Visto che non vi è la possibilità di attuare questo progetto e considerata la presenza sul territorio di questi ragazzi, non si poteva far finta che non ci fossero. Abbiamo sentito la necessità, il bisogno, di creare un percorso di integrazione».

«Non volevamo dare solo un piatto da mangiare, questo lo fa bene la Croce Rossa – prosegue don Gianni -. Abbiamo voluto creare una serie di iniziative per cui la permanenza dei prossimi mesi non sia un peso per la città, bensì un percorso di conoscenza. Oltre all’iniziativa del pranzo di domenica 13, per cui abbiamo già ricevuto alcune adesioni, stiamo organizzando l’allestimento di un presepe vivente a gennaio, mentre a carnevale dovremmo riuscire a organizzare una cena etnica con alcuni di loro che sanno cucinare. Mentre a primavera potrebbe esserci uno spettacolo musicale al cinema cinema Nuovo di Abbiate con questi giovani che si esibiscono per la città».

«Fa tutto parte di un messaggio che possiamo costruire insieme – conclude il Parroco -, per il bene dei richiedenti asilo, ma anche per la crescita della nostra comunità».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 04 Dicembre 2015
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