Fotografi e social: amore ricambiato. La storia di Luca Sacchet

I suoi scatti sono spesso tra le "foto del giorno" di VareseNews: l'abbiamo incontrato e ci siamo fatti raccontare la sua passione

Luca Sacchet

Luca Sacchet, di Jerago con Orago, di professione è disegnatore meccanico per un’azienda di Gallarate, ma i lettori di VareseNews conoscono il suo nome come apprezzato fotografo amatoriale. I suoi scatti, postati in una pagina Facebook personale ad hoc e nel gruppo Oggi nel Varesotto, sono spesso scelti dalla redazione per la “Foto del giorno” di VareseNews, vetrina nell’homepage del giornale e appuntamento quotidiano molto seguito sui social. Incontriamo Luca Sacchet – in una mattina con un velo di neve sui prati – al Parco Bassetti di Gallarate, che scopriremo essere uno dei luoghi che preferisce.

Da quanto tempo ti dedichi alla fotografia?
«Questa volta dal 2005. Dico questa volta, perché c’è stato un primo periodo di passione in gioventù, tra i 16 e i 20 anni».

Dopo il 2005: sei tornato alla fotografia con il digitale?
«Sì. Anche se il motivo che mi ha spinto, più che il digitale, è la possibilità di diffondere le mie foto attraverso i Social network. Diciamo una miscela tra questi due elementi»

Nelle tue foto c’è una grande predominanza di ambienti naturali. Quali sono in generale i tuoi soggetti preferiti?
«Mi piace fotografare prevalentemente paesaggi, foto scattate all’aperto. Le foto di persone credo che potrebbero porre anche problemi di privacy, dal momento che le pubblico sui social. Fotografo spesso persone nelle scuole e in eventi sportivi, ma su richiesta e comunque per divertimento. Fotografo anche scorci di paese o di città, come Gallarate o Varese, ma la città mi appassiona di meno: i soggetti più presenti sono alberi, fiumi e laghi. E un elemento importante, poi, è il cielo, con le nuvole che cambiano aspetto: a volte quando non ci sono nuvole rinuncio a fare foto».

Foto del giorno del mese di dicembre 2015

Quali sono i luoghi della provincia che preferisci?
«In generale i boschi e i laghi e la montagna, ma nello specifico – avendo poco tempo libero – fotografo spesso luoghi vicini dov’è prevalente l’elemento naturale, ad esempio la Boschina o il Parco Bassetti a Gallarate (nella foto qui sopra, ndr), ma anche il Ticino o i laghi di Varese e Comabbio. Poi c’è la montagna, amo le valli dell’Ossola; però sono posti fuori provincia e perciò non sono visibili ad esempio in Oggi nel Varesotto».

Parlando di strumenti, con quale fotocamera scatti?
«Una Nikon D610, la passione del momento è il grandangolo: oggi fotografo quasi esclusivamente con 16 mm, un ultra grandangolo. Vado a periodi: nel 2014 ho fatto molte foto panoramiche, nel 2015 il passaggio alla nuova macchina mi ha fatto sperimentare molto, da qualche mese sperimento soprattutto le affascinanti scene rese dal grandangolo».

poggio sant'elsa

Le fotografie sono frutto dell’ispirazione del momento o sono costruite con uno studio?
«Tutto si trova sul posto, è chiaro: c’è poco di costruito, la regola è soprattutto l’ispirazione. Anche se dopo anni di perlustrazioni e passeggiate, a volte le foto in alcuni punti si possono immaginare prima. Faccio un esempio: la scorsa primavera sono andato sul Poggio Sant’Elsa sopra Laveno, per fotografare il tramonto verso il Rosa e il Mottarone: prima ho controllato da casa le condizioni del cielo con le webcam della zona online, verificando la presenza di nuvole belle e di una buona visibilità, quindi sono salito là sopra con un preciso intento, che si è trasformato esattamente nella foto che avevo in mente. Una di quelle foto (quella sopra, ndr) è divenuta la foto di copertina del mio gruppo facebook, “Diario di Luca”».

Le foto digitali sono anche fatte di postproduzione: che strumenti usi?
«Ho la tendenza a lavorare con l’HDR, per ottenere il massimo di ombre e di luce, equilibrando i colori. In questo aiuta la macchina nuova, per il resto molto fa l’HDR, che ottengo normalmente con i programmi Fusion 2 e Oloneo».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 05 Gennaio 2016
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