Frontalieri, la Lega Nord lancia l’allarme dopo l’accordo Italia-Svizzera

Il senatore tradatese Stefano Candiani con i colleghi Molteni e Crosio attaccano le scelte del Governo Renzi e i rappresentanti del Pd locale in materia di frontalieri

«Il nuovo accordo tra l’Italia e la Svizzera, voluto dal Governo Renzi, rischia di essere una sciagura fiscale per le decine di migliaia di lavoratori lombardi che ogni giorno varcano la frontiera Svizzera e che ora dovranno pure pagarsi la cassa malati. Non solo, l’accordo con la Svizzera sarà penalizzante anche per i comuni lombardi di confine che rischiano di vedersi azzerati i ristorni, visto che sarà direttamente Roma a gestire il fondo ristorni».

A lanciare l’allarme sono i parlamentari della Lega Nord dei territori lombardi di confine, il deputato comasco Nicola Molteni, il senatore valtellinese Jonny Crosio e il senatore varesino Stefano Candiani. Che aggiungono: «Questo accordo dovrà essere ratificato dal Parlamento dove la Lega Nord annuncia sin da oggi una battaglia senza confini per difendere i nostri lavoratori e i nostri territori. Ma nel frattempo presentiamo subito un’ interrogazione parlamentare a riguardo e ricordiamo inoltre che è già stata depositata, sia alla Camera che al Senato, una mozione della Lega Nord, per fare chiarezza a difesa dei nostri lavoratori frontalieri e dei nostri territori di confine».

«A causa di questo sciagurato accordo – sottolinea l’on. Nicola Molteni – ci saranno 3000 euro di tasse in più per ogni lavoratore frontaliero: questo per i circa 25 mila frontalieri comaschi significa 70/80 milioni di tasse in più, come emerge da uno studio fatto dalla Cgil frontalieri. Si tratta di una rapina folle che non possiamo tollerare».

«Si tratta di un accordo calato dall’alto, deciso sull’asse Roma-Berna, del quale – fa notare il senatore Crosio – faranno le spese i territori di confine. Lombardia e Canton Ticino sono penalizzati da decisioni prese sulle loro teste senza nessun coinvolgimento. Noi della Lega Nord lo sosteniamo da tempo: l’accordo colpisce i frontalieri e i loro Comuni di residenza. Più tasse e un punto interrogativo sui ristorni, una situazione inaccettabile che potremo cambiare solo con una lobby territoriale: Lombardia e Ticino devono alzare la voce con i rispettivi governi centrali, manifestare il loro dissenso e pretendere maggiori tutele».

«È evidente – osserva il senatore Candiani – che il governo Renzi ha definito i nuovi accordi con gli svizzeri sulla tassazione dei frontalieri italiani, considerando il territorio varesino e gli altri di confine come dei limoni da spremere. Abbiamo denunciato questa situazione quando era ancora in divenire, ricevendone il biasimo di sindacalisti ed esponenti locali del PD i quali anziché muoversi per contrastare queste scellerate decisioni del governo Renzi hanno accusato la Lega di denunciare una realtà lontana dall’avverarsi. Oggi invece questa è un’amara realtà per i nostri frontalieri e per i comuni di confine. Abbiamo presentato decine di emendamenti per raddrizzare la situazione e impedire questo ennesimo salasso, trovando sempre opposizione da parte del PD. Ai parlamentari e politici del PD di Varese dico di vergognarsi perché si sono comportati come dei pavidi e muti spettatori, assistendo silenti al massacro economico che il governo Renzi sta attuando sui nostri territori e lavoratori, al solo scopo di far cassa. Dove sono finiti i vari Alfieri, Marantelli, Gadda, Vincenzi, Astuti? Il gatto gli ha mangiato la lingua? Non prendono posizione contro il governo perché hanno paura di inimicarsi Renzi e di mettere a rischio le loro ambizioni personali di carriera politica? Vergogna! In parlamento la Lega continuerà a dare battaglia contro questa nuova batosta, ma è anche ora che chi sul territorio continua a dare fiducia a questi meschini rifletta e ne tragga le debite conclusioni».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Gennaio 2016
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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Quando i padroni a casa loro (gli svizzeri) lo fanno veramente guarda caso non va bene e giù ad accusare a destra e sinistra.
    Del resto ogni governo è libero di legiferare sulla propria fiscalità e tasse.
    Una domanda l’avrei anch’io: e la Regione a maggioranza leghista cosa ha fatto in tutta questa vicenda?

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