Gigi Farioli lancia le “primarie delle idee”

Il sindaco lancia il progetto per una serie di incontri per tracciare il futuro della città: "Vorrei un serio, sereno e sostenibile confronto tra uomini e donne, idee chiare e progetti"

gigi farioli apertura

Una serie di giornate di seminari in cui tratteggiare idee e proposte per il futuro di Busto Arsizio. E’ con quelle che lui stesso battezza “primarie delle idee” che il sindaco Gigi Farioli si avvia alla conclusione del suo secondo (e ultimo) mandato alla guida della città.

LE PRIMARIE DELLE IDEE – E’ con una lunga lettera che il primo cittadino annuncia queste “giornate seminariali e interattive che spero contribuiscano in maniera serena al dibattito e alla crescita culturale, civile e, lasciatemelo dire, politica della città”. Un progetto che lo vedrà impegnato in prima persona “come interlocutore e attore” per costituire un “serio, sereno e sostenibile confronto tra uomini e donne, idee chiare e progetti conseguenti e realizzabili” senza però avere da parte sua “alcuna pretesa di esaustività o monopolio”.

I TEMI – Il modello di riferimento di queste primarie sarà quello dell’Officina delle Idee del 2014, l’appuntamento durante il quale si annunciarono progetti come delle “bolle innovative” nell’area delle Ferrovie Nord e quello della moneta complementare. Questa volta, invece, all’ordine del giorno ci saranno altri temi: la semplificazione burocratica, il rilancio dell’economia, il progetto per unire l’area dell’Altomilanese, il futuro dell’assistenza agli anziani. Il calendario completo sarà diffuso entro la fine di gennaio e abbraccerà “diversi temi, qui solo accennati, all’interno di una riflessione più ampia”.

IL FUTURO – Anche se da un lato Gigi Farioli continua a ripetere che non è ancora arrivato il momento di fare bilanci (lo ha scritto anche in questa lettera, ndr) dall’altro continua sommessamente a tracciare la strada per chi dovrà raccogliere il suo testimone. E così partendo dalla premessa che “per fare politica ci vogliono uomini liberi” la conclusione è che sia sempre più necessaria “una classe dirigente, non un uomo o una donna soli al comando. Occorrono direttori d’orchestra, ma che conoscano musica e spartiti”.  Ma oltre a volti e nomi “è indispensabile uno sguardo che sappia proiettarsi con una visione d’insieme” perché “non si può prescindere da un oggi che, mai come adesso, è già domani”.

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 12 Gennaio 2016
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