Pd e Varese Possibile alla manifestazione per i diritti delle coppie omosessuali

Sabato 23 gennaio alle 15 in piazza Monte Grappa la manifestazione a sostegno del decreto per i diritti civili delle coppie omosessuali

Gay Pride a Milano (inserita in galleria)

Domani, sabato 23 gennaio, anche Varese scende in piazza per la manifestazione nazionale in favore dei diritti civili di tutti e in particolare delle coppie omosessuali.

“Tante piazze per l’uguaglianza” si terrà in piazza Monte Grappa a partire dalle 15, organizzato da LGBT Insubria, con il sostegno di numerose associazioni e partiti cittadini.

Alla manifestazione aderisce anche il Pd Lombardo, che domani sarà in piazza a Varese con il segretario regionale Alessandro Alfieri: “Il Partito Democratico Lombardo parteciperà alla mobilitazione nazionale #svegliatitalia perché sostiene la necessità che anche l’Italia, al pari degli altri paesi europei, si doti di una legge che dia riconoscimento giuridico, definendo diritti e doveri, alle unioni civili. Il disegno di legge Cirinnà per l’ampliamento delle libertà fondamentali  è una conquista civile. Per questo, pur nel rispetto delle sensibilità che animano il partito, i rappresentanti dei democratici  lombardi saranno presenti alle manifestazioni organizzate nei diversi territori a sostegno della legge sulle unioni civili”.

Anche “Varese Possibile” ha aderito alla manifestazione che precede di poco la discussione in parlamento del Ddl Cirinnà che sul riconoscimento legale delle coppie dello stesso sesso, tutelandone i diritti e riconoscendone i doveri. Parla altresì di “stepchild adoption” (adozione del figlio del partner) che prevede la possibilità di affidamento al genitore non biologico all’interno di una coppia omosessuale (se si soddisfano alcuni criteri essenziali).

“L’Italia è fanalino di coda in Europa, dove 15 paesi hanno già legiferato in tal senso, ultime la cattolicissima Irlanda e la Grecia. Manchiamo solo noi – spiega Jacopo Zocchi, portavoce di Varese Possibile –  Leggiamo di “contromanifestazioni” sia in ambito locale che nazionale: si vuole fermare il riconoscimento delle coppie omosessuali invocando la costituzione (citando l’articolo 29, che però parla di uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, non di uomo e donna) e una non meglio determinata Natura. Si discredita il ddl parlando di “abominevole apertura alla pratica dell’utero in affitto”, in realtà non presente nel testo e tuttora illegale in Italia (semmai legale in paesi esteri facilmente accessibili per gli italiani)”.

“Numerosi studi scientifici e associazioni nazionali di pediatri, psicologi e psichiatri non solo accettano, ma anzi sollecitano il riconoscimento legale delle coppie dello stesso sesso – spiega una nota di Varese Possibile –  Svariate dichiarazioni dei diritti universali dell’uomo (ad esempio la Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo, La Carta di Nizza, diverse Risoluzioni del Parlamento Europeo, la Dichiarazione Americana dei Diritti e dei Doveri dell’Uomo) sanciscono la necessità di evitare discriminazioni sulla base dell’orientamento sessuale nel diritto ad avere una famiglia. In attesa dell’estensione del matrimonio civile alle coppie same-sex, unico strumento secondo Possibile che può assicurare pari dignità davanti alla legge di tutte le famiglie e dei loro componenti a prescindere dagli orientamenti sessuali, siamo convinti che sabato sarà una festa di un diritto non più rimandabile. Nessun dogma e nessun testo religioso (quelli che conosciamo noi parlano di amore, uguaglianza, rispetto) può permettere un ulteriore ritardo o compromesso su un disegno di legge che riconosce il minimo dei diritti a dei cittadini e persone che semplicemente hanno il peccato originale di avere un orientamento sessuale differente. In tutte le sue versioni, dall’omofobia più becera ai nuovi tentativi di mascherarla da opinione antropologica, questa discriminazione ha un solo obiettivo: negare la dignità delle persone omosessuali e transgender e negare la bellezza e la bontà delle loro relazioni”.

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Pubblicato il 22 Gennaio 2016
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