Scoperto un affresco del Magatti durante la ristrutturazione di Villa Dandolo

Durante la ristrutturazione dello stabile trovata un'"Ultima Cena" del celebre pittore varesino, che faceva parte della stanza refettorio

Sta diventando un palazzo di uffici, negozi, appartamenti: e per questo fervono i lavori nel cantiere.

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Ma lo stabile di via Medaglie d’Oro 14 a Varese  ha voluto ricordare, a suo modo, la sua appartenenza storica: e ha fatto emergere in quella che probabilmente era la stanza refettorio del convento  un affresco di Pietro Antonio Magatti (1691-1767), pittore fondamentale del ‘700 varesino.

Prima di essere uno stabile in ristrutturazione, e prima di essere la villa di Dandolo, il palazzo era il convento dei Frati Minori dell’Annunciata, ed è stato edificato a partire dal 1468.

L’affresco ritrovato – di cui si notano sia la firma che l’anno di realizzazione, l’anno santo 1725 – è stato commissionato dai Frati nell’Anno del Giubileo indetto da Benedetto XIII ed è dipinto nella grande lunetta sulla parete di fondo del refettorio e raffigura L’Ultima Cena. Fino ad oggi si aveva solo notizia della commissione attraverso la Cronaca di Varese (1723-1747) dell’Adamollo e la bibliografia successiva.

«E’ un pregevole dipinto realizzato da un protagonista della pittura del ‘700 lombardo, che è per ora soltanto evidenziato da  sotto l’intonaco, dunque ancora senza restauri e ritocchi – ha spiegato la soprintendente alle belle arti Antonella Ramaldi – Mostra una vivacità di stesura e di racconto evidenti, e il confronto è evidentemente con l’Ultima Cena dipinta l’anno successivo per il refettorio del Monastero delle Romite Ambrosiane di Santa Maria del Monte»

Una scoperta inaspettata e interessante che ha premiato lo studio storico e la conseguente richiesta alla proprietà dell’immobile di ricerche stratigrafiche da parte della Soprintendenza:  «Il ritrovamento giustifica e spiega la richiesta del 2011 di tenere sotto controllo il palazzo – spiega la Soprintendente – E restituisce alla città un’opera d’arte di cui si avevano notizie nei documenti e nelle cronache ma che fino ad ora si credeva persa. Comprendiamo che si tratti di un impegno che ora il privato deve soportare, ma certamente anche il valore economico dello stabile aumenterà»

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 22 Gennaio 2016
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